Ad Amatrice anche i volontari della Croce di Sant'Andrea di Novara

Ad Amatrice anche i volontari della Croce di Sant'Andrea di Novara
Pubblicato:

NOVARA - Si trovano ad Amatrice, ormai conosciuto come il "paese che non c'è più" per gli ingenti danni alle abitazioni causati dal terremoto avvenuto nella notte tra martedì e mercoledì, i volontari della Croce di Sant'Andrea di Novara. 
La squadra è composta dal presidente Angelo Cutaia, da sua moglie Donatella Lai, con i loro cani Axel e Lupin, Antonella Mazzola da Lodi,  il logista Mauro Bariselli e due volontari da L'Aquila, Enzo Spadoni e Goffredo Palestri. Presente anche la cagnolina Lady. "Non abbiamo ancora potuto operare come unità cinofila - ci ha raccontato giovedì pomeriggio il presidente Cutaia - siamo venuti qui nel pomeriggio di mercoledì su indicazione dell'Ucis (Unità cinofile italiane da soccorso, ndr) e abbiamo montato la tensostruttura. Abbiamo due fuoristrada e un quad. Siamo gli unici qui ad avere il generatore, vengono tutti da noi a ricaricare i cellulari". La situazione è drammatica non solo per l'elevato numero di vittime, feriti e sfollati che il sisma ha provocato nella zona ma anche perchè secondo Cutaia "c'è mancanza di organizzazione. È molto diverso dall'esperienza a L'Aquila dove invece c'era molto più ordine e coordinamento per i soccorsi e gli interventi di messa in sicurezza". Cutaia ci racconta che mentre parla con noi il volontario Bariselli si trova dall'altra parte di Amatrice per il crollo di due ponti: intorno alle 16 di giovedì infatti si è registrata un'altra forte scossa di magnitudo 4.07, facente parte di quello "sciame" che di solito segue i terremoti. "È stata una botta paurosa - racconta ancora il presidente della Croce di Sant'Andrea - si è sollevato un enorme polverone e ci sono stati ulteriori crolli". I volontari dell'associazione di protezione civile con sede a Biandrate hanno tentato di raggiungere Sant'Angelo: "Ma non siamo riusciti, non si può passare, e questo mi sembra assurdo. Ancora nessuno ha raggiunto il paese e lo si potrebbe fare con un elicottero e calando volontari e cani con il verricello". "Resteremo qui ancora tutto domani (venerdì per chi legge, ndr) - conclude Cutaia - poi vedremo quali saranno le necessità e in base a quelle decideremo se restare o meno". 
"È importante che nessuno prenda iniziative singolarmente di raccolta di materiale - ci ha poi spiegato Sandro Bertona, presidente del Gruppo Scorpion - se si vuole fare qualcosa ci si deve rivolgere alle Prefetture,alle Province o ai Comuni. Per 15-20 giorni infatti il Dipartimento nazionale che coordina gli interventi e gli aiuti ha detto che non ci sono ulteriori necessità. Se ci sarà bisogno ce lo segnaleranno e noi, come gli altri gruppi di protezione civile di Novara e la Croce Rossa, siamo sempre in preallerta pronti a partire. È inutile andare là se non serve, si rischia di buttare la roba o di intralciare il lavoro di coloro che stanno già operando". 
Valentina Sarmenghi

NOVARA - Si trovano ad Amatrice, ormai conosciuto come il "paese che non c'è più" per gli ingenti danni alle abitazioni causati dal terremoto avvenuto nella notte tra martedì e mercoledì, i volontari della Croce di Sant'Andrea di Novara. 
La squadra è composta dal presidente Angelo Cutaia, da sua moglie Donatella Lai, con i loro cani Axel e Lupin, Antonella Mazzola da Lodi,  il logista Mauro Bariselli e due volontari da L'Aquila, Enzo Spadoni e Goffredo Palestri. Presente anche la cagnolina Lady. "Non abbiamo ancora potuto operare come unità cinofila - ci ha raccontato giovedì pomeriggio il presidente Cutaia - siamo venuti qui nel pomeriggio di mercoledì su indicazione dell'Ucis (Unità cinofile italiane da soccorso, ndr) e abbiamo montato la tensostruttura. Abbiamo due fuoristrada e un quad. Siamo gli unici qui ad avere il generatore, vengono tutti da noi a ricaricare i cellulari". La situazione è drammatica non solo per l'elevato numero di vittime, feriti e sfollati che il sisma ha provocato nella zona ma anche perchè secondo Cutaia "c'è mancanza di organizzazione. È molto diverso dall'esperienza a L'Aquila dove invece c'era molto più ordine e coordinamento per i soccorsi e gli interventi di messa in sicurezza". Cutaia ci racconta che mentre parla con noi il volontario Bariselli si trova dall'altra parte di Amatrice per il crollo di due ponti: intorno alle 16 di giovedì infatti si è registrata un'altra forte scossa di magnitudo 4.07, facente parte di quello "sciame" che di solito segue i terremoti. "È stata una botta paurosa - racconta ancora il presidente della Croce di Sant'Andrea - si è sollevato un enorme polverone e ci sono stati ulteriori crolli". I volontari dell'associazione di protezione civile con sede a Biandrate hanno tentato di raggiungere Sant'Angelo: "Ma non siamo riusciti, non si può passare, e questo mi sembra assurdo. Ancora nessuno ha raggiunto il paese e lo si potrebbe fare con un elicottero e calando volontari e cani con il verricello". "Resteremo qui ancora tutto domani (venerdì per chi legge, ndr) - conclude Cutaia - poi vedremo quali saranno le necessità e in base a quelle decideremo se restare o meno". 
"È importante che nessuno prenda iniziative singolarmente di raccolta di materiale - ci ha poi spiegato Sandro Bertona, presidente del Gruppo Scorpion - se si vuole fare qualcosa ci si deve rivolgere alle Prefetture,alle Province o ai Comuni. Per 15-20 giorni infatti il Dipartimento nazionale che coordina gli interventi e gli aiuti ha detto che non ci sono ulteriori necessità. Se ci sarà bisogno ce lo segnaleranno e noi, come gli altri gruppi di protezione civile di Novara e la Croce Rossa, siamo sempre in preallerta pronti a partire. È inutile andare là se non serve, si rischia di buttare la roba o di intralciare il lavoro di coloro che stanno già operando". 
Valentina Sarmenghi

Seguici sui nostri canali