Ad Arona marcia silenziosa per le donne vittime

Ad Arona marcia silenziosa per le donne vittime
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ARONA - Una sagoma di donna illuminata di rosso con lumini a ricordo delle vittime, 110 lo scorso anno in Italia i cui nomi sono stati letti uno ad uno. Rimarrà nel centro della fontana dei giardini di corso Repubblica fino a domani, domenica 29 novembre. E’ l’immagine visiva dell’iniziativa messa in campo dalla Consulta femminile di Arona, in collaborazione con l’assessorato alle Pari opportunità, che mercoledì pomeriggio ha voluto celebrare la giornata internazionale contro la violenza sulle donne e ricordare le vittime. Hanno “sfilato” silenziosamente e insieme nella prima camminata cittadina per dire no alla violenza sulle donne partendo da piazza De Filippi, di fronte al municipio, e percorrendo le vie del centro storico, in piazza del Popolo, sul lungolago e nella zona Parlamentino: ognuna di loro vestiva - chi una sciarpa, una giacca, chi i guanti o semplici coccarde - il colore rosso, quello dell’amore ma anche quello del pericolo, della violenza e dell’aggressività. Non solo donne per le donne, ma anche uomini. E, in un’ottica di sensibilizzazione soprattutto delle nuove generazioni, anche gli studenti dell’Enaip e i ragazzi del centro Brum. Un corteo accompagnato da letture di brani e poesie sul tema, per sensibilizzare e aumentare la consapevolezza della comunità. «Tanti gli interrogativi e tante le risposte che sono scaturite - ha detto l’assessore alle Pari opportunità e Welfare Marina Grassani - Toccante è stato sentire ragazzi tutti vicini. Una marcia che avrà una continuità: serve affinché se ne parli». Nel corso di tutto il pomeriggio diverse le iniziative messe in campo, come quella conclusiva del nutrito programma: la conferenza “Il corpo ammirato, il copro violato” a cura di Rosa Maria Nicotera del centro Mediana di Novara. «Sono 6 milioni e 788mila le donne che hanno subito una qualche forma di violenza nel corso della loro vita – ha spiegato - Rispetto all’indagine del 2006 sono diminuite le violenze fisiche o sessuali passando dal 13.3% all’11,3%. Nel 2012 le donne uccise sono state 157, nel 2013 179, nel 2014 177 mentre nel 2015 anche se ancora non concluso, 144. Una diminuzione resa possibile da un lato grazie alla maggiore consapevolezza delle donne, il diffuso lavoro di sensibilizzazione, una più decisa condanna sociale e il lavoro sul campo dei centri antiviolenza». Quelli attivi sul territorio: Arona con lo sportello donna situato in municipio (telefono 0322-231122), lo sportello donna Cisas di Marano Ticino (telefono 0321/923464); lo sportello pari opportunità di Borgomanero (0322-868126). “Parlarne per uscirne”: è poi attivo un numero antiviolenze donne, a livello nazionale, il 1522 attivo 24 ore su 24. 
Maria Nausica Bucci

ARONA - Una sagoma di donna illuminata di rosso con lumini a ricordo delle vittime, 110 lo scorso anno in Italia i cui nomi sono stati letti uno ad uno. Rimarrà nel centro della fontana dei giardini di corso Repubblica fino a domani, domenica 29 novembre. E’ l’immagine visiva dell’iniziativa messa in campo dalla Consulta femminile di Arona, in collaborazione con l’assessorato alle Pari opportunità, che mercoledì pomeriggio ha voluto celebrare la giornata internazionale contro la violenza sulle donne e ricordare le vittime. Hanno “sfilato” silenziosamente e insieme nella prima camminata cittadina per dire no alla violenza sulle donne partendo da piazza De Filippi, di fronte al municipio, e percorrendo le vie del centro storico, in piazza del Popolo, sul lungolago e nella zona Parlamentino: ognuna di loro vestiva - chi una sciarpa, una giacca, chi i guanti o semplici coccarde - il colore rosso, quello dell’amore ma anche quello del pericolo, della violenza e dell’aggressività. Non solo donne per le donne, ma anche uomini. E, in un’ottica di sensibilizzazione soprattutto delle nuove generazioni, anche gli studenti dell’Enaip e i ragazzi del centro Brum. Un corteo accompagnato da letture di brani e poesie sul tema, per sensibilizzare e aumentare la consapevolezza della comunità. «Tanti gli interrogativi e tante le risposte che sono scaturite - ha detto l’assessore alle Pari opportunità e Welfare Marina Grassani - Toccante è stato sentire ragazzi tutti vicini. Una marcia che avrà una continuità: serve affinché se ne parli». Nel corso di tutto il pomeriggio diverse le iniziative messe in campo, come quella conclusiva del nutrito programma: la conferenza “Il corpo ammirato, il copro violato” a cura di Rosa Maria Nicotera del centro Mediana di Novara. «Sono 6 milioni e 788mila le donne che hanno subito una qualche forma di violenza nel corso della loro vita – ha spiegato - Rispetto all’indagine del 2006 sono diminuite le violenze fisiche o sessuali passando dal 13.3% all’11,3%. Nel 2012 le donne uccise sono state 157, nel 2013 179, nel 2014 177 mentre nel 2015 anche se ancora non concluso, 144. Una diminuzione resa possibile da un lato grazie alla maggiore consapevolezza delle donne, il diffuso lavoro di sensibilizzazione, una più decisa condanna sociale e il lavoro sul campo dei centri antiviolenza». Quelli attivi sul territorio: Arona con lo sportello donna situato in municipio (telefono 0322-231122), lo sportello donna Cisas di Marano Ticino (telefono 0321/923464); lo sportello pari opportunità di Borgomanero (0322-868126). “Parlarne per uscirne”: è poi attivo un numero antiviolenze donne, a livello nazionale, il 1522 attivo 24 ore su 24. 
Maria Nausica Bucci

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