Anche Arona frena le ‘slot’ in città
ARONA - Dopo Borgomanero anche Arona pone un freno alle slot machine. E lo fa con un’ordinanza, del 23 ottobre, pubblicata sul sito del Comune in contemporanea con l’annuncio del sindaco Alberto Gusmeroli sulla pagina Facebook “Arona è tua miglioriamo insieme” che disciplina gli orari delle sale gioco e di funzionamento degli apparecchi di intrattenimento e svago con vincita di denaro. Un po’ a sorpresa, e come un fulmine a ciel sereno per diversi locali, visto che in passato sulla questione il sindaco non si era mai pronunciato. Un provvedimento “anti slot” che limita gli orari e impone per le nuove sale giochi la distanza dai luoghi cittadini ritenuti “sensibili” come scuole, ospedali, chiese e oratori. Si potrà giocare otto ore al giorno: dalle 10 alle 13 e dalle 18 alle 23 di tutti i giorni, festivi compresi. Al di fuori di questa fascia oraria gli apparecchi dovranno essere disattivati e non si potrà giocare nei locali e negli esercizi pubblici sul territorio comunale. Per i trasgressori una multa da 25 a 50 euro; saranno la Polizia locale e gli agenti della forza pubblica incaricati a vigilare sul rispetto dell’ordinanza.
ARONA - Dopo Borgomanero anche Arona pone un freno alle slot machine. E lo fa con un’ordinanza, del 23 ottobre, pubblicata sul sito del Comune in contemporanea con l’annuncio del sindaco Alberto Gusmeroli sulla pagina Facebook “Arona è tua miglioriamo insieme” che disciplina gli orari delle sale gioco e di funzionamento degli apparecchi di intrattenimento e svago con vincita di denaro. Un po’ a sorpresa, e come un fulmine a ciel sereno per diversi locali, visto che in passato sulla questione il sindaco non si era mai pronunciato. Un provvedimento “anti slot” che limita gli orari e impone per le nuove sale giochi la distanza dai luoghi cittadini ritenuti “sensibili” come scuole, ospedali, chiese e oratori. Si potrà giocare otto ore al giorno: dalle 10 alle 13 e dalle 18 alle 23 di tutti i giorni, festivi compresi. Al di fuori di questa fascia oraria gli apparecchi dovranno essere disattivati e non si potrà giocare nei locali e negli esercizi pubblici sul territorio comunale. Per i trasgressori una multa da 25 a 50 euro; saranno la Polizia locale e gli agenti della forza pubblica incaricati a vigilare sul rispetto dell’ordinanza.
Dunque un giro di vite in materia di macchinette “mangia soldi”, come in tanti le hanno ribattezzate, collocate in esercizi commerciali, tabaccherie, bar e ristoranti oltre che agenzie di scommesse ed esercizi “autorizzati” a loro utilizzo. Un modo per scoraggiare l’utilizzo da parte dei giovani da un lato e contenere fenomeni legati al vizio da gioco a tutela della salute pubblica ma anche del benessere individuale e collettivo della popolazione, dall’altro. Perché “rientra tra i compiti del Comune contribuire, per quanto possibile, al contrasto dei fenomeni di patologia sociale connessi al gioco compulsivo”, si legge nella direttiva firmata dal sindaco Alberto Gusmeroli. “Atteso che la normativa in materia di gioco d’azzardo – recita l’ordinanza – con riguardo alle conseguenze sociali dell’offerta dei giochi su fasce di consumatori psicologicamente più deboli, nonché dell’impatto sul territorio dell’afflusso ai giochi degli utenti, è referibile alla tutela del benessere psicofisico dei soggetti maggiormente vulnerabili e della quiete pubblica, tutela che rientra nelle attribuzioni del Comune, si ritiene che la limitazione degli orari di funzionamento degli apparecchi da gioco con vincita in denaro e nuove regole per l’insediamento di nuove sale gioco costituiscano interventi in grado di contrastare l’elevata fruizione dei locali da gioco anche da parte di giovani”. Una stretta anche per quanto riguarda le nuove aperture di sale giochi o strutture similari, come ad esempio sale slot, sale vlt, tradotta, come detto, nei vincoli di vicinanza a luoghi sensibili. “Non potranno essere aperte a meno di 400 metri di distanza da istituti scolastici di ogni ordine e grado, luoghi di culto, ospedali e strutture operanti in ambito sanitario o socio assistenziale oltre a luoghi di aggregazione giovanile”.
m.n.b.