Anci Piemonte in prima linea sulla banda ultralarga
"Anci Piemonte chiederà un incontro urgente alla Regione per affrontare in modo risolutivo le questioni ancora aperte sul tema di banda ultralarga”. Lo dice il vicepresidente dell’associazione dei Comuni con delega all’innovazione, Michele Pianetta, assessore comunale di Villanova Mondovì, appresa la notizia della pubblicazione del piano nazionale per la costruzione e la gestione di infrastrutture essenziali per i servizi di connessione ultraveloce. Sono in tutto dieci le regioni italiane interessate dal piano Infratel, tra queste il Piemonte.
Diverse le questioni sulle quali Anci chiede il confronto con gli assessori regionali agli enti locali Aldo Reschigna e all’innovazione Giuseppina De Santis, dopo aver sottoscritto con Uncem una proposta di ordine del giorno da fare approvare alle assemblee di Comuni e Unioni e dopo aver anche sottoposto la questione al Ministro per gli Affari regionali Enrico Costa, in un dibattito svoltosi lo scorso 29 luglio a Roccaforte Mondovì.
“Sul tema banda larga Anci è da sempre in prima linea - ricorda Pianetta – nell’incontro con la Regione chiederemo innanzitutto che i capitolati tecnici del Piano Banda Ultralarga garantiscano il collegamento tra le reti principali, in parte già realizzate, e quelle delle zone periferiche, in modo da garantire l’omogeneità del servizio. In secondo luogo, chiederemo conferme ufficiali in merito al cronoprogramma degli interventi. Vogliamo poi far sì che siano le Unioni a firmare le convenzioni operative con Infratel, Ministero e Regione per conto dei singoli Comuni, in modo da rendere più veloci le operazioni. Quarto punto, chiediamo fin d’ora di minimizzare l’impatto ambientale e i costi, utilizzando il più possibile le infrastrutture esistenti, come accaduto in diverse città italiane, dove la fibra è stata posata addirittura nelle condotte fognarie evitando nuovi scavi. Infine è nostro obiettivo sollecitare la regione all’emissione del bando per lo stanziamento dei 45 milioni di euro messi a disposizione per l’Agenda digitale regionale, che si aggiungono ai 290 milioni di euro per l’infrastruttura”. Pochi punti ma chiari per affrontare in modo mirato ed efficace il problema e far uscire le periferie dall’isolamento. Il piano è chiaro e ambizioso: coprire entro il 2020 l’85% della popolazione italiana con infrastrutture per la banda ultralarga, cioè a velocità pari a 100 megabit per secondo e garantire allo stesso tempo al 100% dei cittadini l’accesso alla rete Internet ad almeno 30 Megabit. Un passo determinante per privati e aziende, chiamati a fare i conti con una velocità media superiore solo Grecia, Croazia e Cipro, mentre gli altri Paesi top dell’area euro procedono ad un passo che vale il triplo del nostro.
“Viste le tempistiche, occorre muoversi velocemente - conclude Pianetta - Infratel punta a chiudere il bando entro l’estate per arrivare alle gare vere e proprie entro fine 2016, su questa partita si gioca il futuro del Piemonte e ANCI non intende stare a guardare".
v.s.
"Anci Piemonte chiederà un incontro urgente alla Regione per affrontare in modo risolutivo le questioni ancora aperte sul tema di banda ultralarga”. Lo dice il vicepresidente dell’associazione dei Comuni con delega all’innovazione, Michele Pianetta, assessore comunale di Villanova Mondovì, appresa la notizia della pubblicazione del piano nazionale per la costruzione e la gestione di infrastrutture essenziali per i servizi di connessione ultraveloce. Sono in tutto dieci le regioni italiane interessate dal piano Infratel, tra queste il Piemonte.
Diverse le questioni sulle quali Anci chiede il confronto con gli assessori regionali agli enti locali Aldo Reschigna e all’innovazione Giuseppina De Santis, dopo aver sottoscritto con Uncem una proposta di ordine del giorno da fare approvare alle assemblee di Comuni e Unioni e dopo aver anche sottoposto la questione al Ministro per gli Affari regionali Enrico Costa, in un dibattito svoltosi lo scorso 29 luglio a Roccaforte Mondovì.
“Sul tema banda larga Anci è da sempre in prima linea - ricorda Pianetta – nell’incontro con la Regione chiederemo innanzitutto che i capitolati tecnici del Piano Banda Ultralarga garantiscano il collegamento tra le reti principali, in parte già realizzate, e quelle delle zone periferiche, in modo da garantire l’omogeneità del servizio. In secondo luogo, chiederemo conferme ufficiali in merito al cronoprogramma degli interventi. Vogliamo poi far sì che siano le Unioni a firmare le convenzioni operative con Infratel, Ministero e Regione per conto dei singoli Comuni, in modo da rendere più veloci le operazioni. Quarto punto, chiediamo fin d’ora di minimizzare l’impatto ambientale e i costi, utilizzando il più possibile le infrastrutture esistenti, come accaduto in diverse città italiane, dove la fibra è stata posata addirittura nelle condotte fognarie evitando nuovi scavi. Infine è nostro obiettivo sollecitare la regione all’emissione del bando per lo stanziamento dei 45 milioni di euro messi a disposizione per l’Agenda digitale regionale, che si aggiungono ai 290 milioni di euro per l’infrastruttura”. Pochi punti ma chiari per affrontare in modo mirato ed efficace il problema e far uscire le periferie dall’isolamento. Il piano è chiaro e ambizioso: coprire entro il 2020 l’85% della popolazione italiana con infrastrutture per la banda ultralarga, cioè a velocità pari a 100 megabit per secondo e garantire allo stesso tempo al 100% dei cittadini l’accesso alla rete Internet ad almeno 30 Megabit. Un passo determinante per privati e aziende, chiamati a fare i conti con una velocità media superiore solo Grecia, Croazia e Cipro, mentre gli altri Paesi top dell’area euro procedono ad un passo che vale il triplo del nostro.
“Viste le tempistiche, occorre muoversi velocemente - conclude Pianetta - Infratel punta a chiudere il bando entro l’estate per arrivare alle gare vere e proprie entro fine 2016, su questa partita si gioca il futuro del Piemonte e ANCI non intende stare a guardare".
v.s.