Tribunale

Antonio Bertinotti assolto per la presunta violenza sull'ex dipendente

Per l'uomo, ex sindaco di Arona, la Corte d'Appello ha ribaltato il verdetto del foro di Verbania

Antonio Bertinotti assolto per la presunta violenza sull'ex dipendente
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Antonio Bertinotti assolto dall'accusa di violenza privata. Per il noto professionista aronese la sentenza è stata ribaltata in Appello.

Antonio Bertinotti assolto

L’appello ribalta il verdetto per Antonio Bertinotti. L’uomo aronese, 65 anni, volto conosciuto per il suo passato come sindaco e anche per la sua attività nell’ambito dell’organizzazione di corse ciclistiche, è stato assolto, mercoledì 20 novembre, "perché il fatto non sussiste", dall’accusa di violenza privata nei confronti di un suo ex dipendente che, secondo l’accusa, avrebbe chiuso in un negozio di ferramenta, aggredendolo, tra l’altro, con due dita nel naso.

I fatti al centro del processo

Si chiude così una vicenda che due anni or sono, era il 1° luglio, aveva animato un caldo pomeriggio della cittadina aronese. La sentenza di primo grado, emessa dal tribunale di Verbania, era arrivata invece lo scorso 7 febbraio. Il giudice Rosa Maria Fornelli aveva condannato l’imputato a un mese di reclusione, convertito in una pena pecuniaria di 7.500 euro (il pm Anna Maria Rossi aveva invece chiesto 6 mesi). I fatti al centro del procedimento risalgono all’estate 2017. A denunciare Bertinotti per violenza privata era stato un artigiano di 32 anni, suo ex dipendente, che dopo essere entrato nella ferramenta di cui l’ex sindaco è titolare per acquistare del materiale, al termine di un diverbio era stato - almeno stando all’accusa - sequestrato all’interno della stessa. A causa di vecchi rancori mai sopiti, tra i due uomini era nato un diverbio, poi proseguito anche in cortile, ed erano volate minacce.

La sentenza è stata ribaltata

Sin da subito Bertinotti aveva contestato la ricostruzione dell’episodio, spiegando di non aver mai aggredito nessuno. Ma il tribunale di Verbania, che in un primo tempo aveva invitato le parti a trovare un accordo extragiudiziale, non gli aveva creduto e aveva dato credito alla versione del querelante, condannando l’ex primo cittadino di Arona, oltre che alla pena pecuniaria, anche al risarcimento della parte offesa, quantificata in mille euro (più duemila di spese processuali). Due settimane fa il ribaltamento del primo grado da parte dei giudici di Torino.

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