Anziana di Olengo truffata con il trucco dell’acqua al mercurio

Anziana di Olengo truffata con il trucco dell’acqua al mercurio
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NOVARA - Ancora una truffa in città ai danni di una persona anziana. In questo caso, vittima è stata una pensionata residente nella zona di Olengo, alla periferia di Novara.

L’episodio è andato in scena nella mattinata di lunedì 9 marzo. Nella casa dell’anziana si è presentato un uomo, che, dicendo di essere un dipendente dell’acquedotto, giunto a effettuare alcuni controlli all’acqua per riscontrare che non ci fosse del mercurio, è riuscito a entrare nell’abitazione della donna.

Una volta nei locali, in men che non si dica, è riuscito a gabbare la sfortunata vittima. Le ha detto che lei avrebbe dovuto stare in cantina, per dargli una mano nei controlli e, probabilmente, in quel frangente, ha sottratto quanto è riuscito a trovare nella casa, uscendo poi con calma e facendo perdere le proprie tracce.

La pensionata ha scoperto di essere stata raggirata poco dopo, dando l’allarme e denunciando l’episodio alla Polizia, che adesso indaga sull’episodio. La donna non sa quantificare quanto il truffatore le abbia sottratto, ma sicuramente ha portato via diversi oggetti preziosi in oro e non solo. Lasciandola, tra l’altro, come è comprensibile e come spesso accade in questi casi, desolata e sconcertata dell’accaduto.

In merito al tentativo di truffa vissuto da un nostro lettore, sabato mattina, quando, dopo aver udito accanto alla propria auto come lo scoppio di un petardo, si è visto inseguito da un automobilista che voleva accusarlo di un danno al proprio veicolo, sembrerebbe che un analogo episodio si sia registrato a giugno anche a Trecate. Intanto il lettore spiega meglio la situazione di sabato, rivelando come non si trattasse affatto di un urto o di un incidente. «La percezione era quella di un petardo o qualcosa di simile – riferisce – non certo un urto. Non mi sono fermato e ho proseguito verso il Torrion Quartara. Un’auto malandata mi ha rincorso dietro, lampeggiandomi e suonando il clacson. Pensavo fosse qualcuno che mi conosceva e mi sono fermato in via Vivaldi. Sono sceso, è sceso anche lui, che mi fa: “Hai sentito la botta?”. Mi ha invitato a guardare la fiancata della sua auto per un ipotetico danno che gli avevo causato e io, di tutta risposta, gli ho detto che avrei chiamato i carabinieri, così avrebbero rilevato loro quello che diceva. Lui è risalito in auto, scappando».

E’ una delle tante truffe con le quali si cerca di conciliare un eventuale danno, senza ricorre alle assicurazioni e ‘spillando’ soldi al malcapitato di turno. Simile è quella dello specchietto retrovisore rotto o dell’orologio anch’esso danneggiato. In genere entrambi sono già lesionati e il truffatore provoca semplicemente un rumore accanto all’auto di chi vuol truffare e poi la insegue, per farla fermare e farsi dare i soldi del finto danno. Auto che, solitamente, poco prima, o sta ripartendo da una sosta o ha fatto qualche manovra, ad esempio per uscire da un parcheggio.

Come difendersi, però, da queste truffe? Per quelle in casa, i consigli di Polizia e Carabinieri sono sempre gli stessi: «non aprire mai a chi non si conosce e segnalare a 112 e 113 qualsiasi cosa non andasse o risultasse sospetta». Non solo: fondamentale è anche farsi aiutare, confrontarsi con un eventuale famigliare, magari con una telefonata, oppure chiamando direttamente un vicino in casa. Con più persone, una delle quali giovani, il truffatore si troverebbe certamente in difficoltà.

Per quanto riguarda, invece, le truffe in auto, l’ideale sarebbe non fermarsi quando qualcuno fa cenno di accostare o fa i lampeggianti. Occorrerebbe proseguire e, più avanti, allertare le Forze dell’Ordine, restando in auto.

Monica Curino


NOVARA - Ancora una truffa in città ai danni di una persona anziana. In questo caso, vittima è stata una pensionata residente nella zona di Olengo, alla periferia di Novara.

L’episodio è andato in scena nella mattinata di lunedì 9 marzo. Nella casa dell’anziana si è presentato un uomo, che, dicendo di essere un dipendente dell’acquedotto, giunto a effettuare alcuni controlli all’acqua per riscontrare che non ci fosse del mercurio, è riuscito a entrare nell’abitazione della donna.

Una volta nei locali, in men che non si dica, è riuscito a gabbare la sfortunata vittima. Le ha detto che lei avrebbe dovuto stare in cantina, per dargli una mano nei controlli e, probabilmente, in quel frangente, ha sottratto quanto è riuscito a trovare nella casa, uscendo poi con calma e facendo perdere le proprie tracce.

La pensionata ha scoperto di essere stata raggirata poco dopo, dando l’allarme e denunciando l’episodio alla Polizia, che adesso indaga sull’episodio. La donna non sa quantificare quanto il truffatore le abbia sottratto, ma sicuramente ha portato via diversi oggetti preziosi in oro e non solo. Lasciandola, tra l’altro, come è comprensibile e come spesso accade in questi casi, desolata e sconcertata dell’accaduto.

In merito al tentativo di truffa vissuto da un nostro lettore, sabato mattina, quando, dopo aver udito accanto alla propria auto come lo scoppio di un petardo, si è visto inseguito da un automobilista che voleva accusarlo di un danno al proprio veicolo, sembrerebbe che un analogo episodio si sia registrato a giugno anche a Trecate. Intanto il lettore spiega meglio la situazione di sabato, rivelando come non si trattasse affatto di un urto o di un incidente. «La percezione era quella di un petardo o qualcosa di simile – riferisce – non certo un urto. Non mi sono fermato e ho proseguito verso il Torrion Quartara. Un’auto malandata mi ha rincorso dietro, lampeggiandomi e suonando il clacson. Pensavo fosse qualcuno che mi conosceva e mi sono fermato in via Vivaldi. Sono sceso, è sceso anche lui, che mi fa: “Hai sentito la botta?”. Mi ha invitato a guardare la fiancata della sua auto per un ipotetico danno che gli avevo causato e io, di tutta risposta, gli ho detto che avrei chiamato i carabinieri, così avrebbero rilevato loro quello che diceva. Lui è risalito in auto, scappando».

E’ una delle tante truffe con le quali si cerca di conciliare un eventuale danno, senza ricorre alle assicurazioni e ‘spillando’ soldi al malcapitato di turno. Simile è quella dello specchietto retrovisore rotto o dell’orologio anch’esso danneggiato. In genere entrambi sono già lesionati e il truffatore provoca semplicemente un rumore accanto all’auto di chi vuol truffare e poi la insegue, per farla fermare e farsi dare i soldi del finto danno. Auto che, solitamente, poco prima, o sta ripartendo da una sosta o ha fatto qualche manovra, ad esempio per uscire da un parcheggio.

Come difendersi, però, da queste truffe? Per quelle in casa, i consigli di Polizia e Carabinieri sono sempre gli stessi: «non aprire mai a chi non si conosce e segnalare a 112 e 113 qualsiasi cosa non andasse o risultasse sospetta». Non solo: fondamentale è anche farsi aiutare, confrontarsi con un eventuale famigliare, magari con una telefonata, oppure chiamando direttamente un vicino in casa. Con più persone, una delle quali giovani, il truffatore si troverebbe certamente in difficoltà.

Per quanto riguarda, invece, le truffe in auto, l’ideale sarebbe non fermarsi quando qualcuno fa cenno di accostare o fa i lampeggianti. Occorrerebbe proseguire e, più avanti, allertare le Forze dell’Ordine, restando in auto.

Monica Curino

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