Apre a Galliate la Casa della cultura araba

Apre a Galliate la Casa della cultura araba
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GALLIATE - Un centro culturale islamico a Galliate. Nell’area di via Trieste che fino a qualche tempo fa ospitava il market “Centro Freschi”. Se ne parlava già da qualche tempo, poi - quando la notizia ha iniziato a “rimbalzare” sui social – la cosa è diventata di dominio pubblico. E subito si è aperta la discussione. In realtà, non si tratta certo di un fulmine a ciel sereno. A promuovere l’iniziativa è la neonata associazione “Casa della cultura araba”, i cui responsabili – come precisano il sindaco Davide Ferrari e l’assessore alla sicurezza Claudiano Di Caprio - ?hanno richiesto verbalmente già in passato la possibilità di accedere a locali di proprietà comunale, vedendosi negata la richiesta?.Si tratta, aggiunge il sindaco, ?di persone che risiedono a Galliate da anni, conosciute e ben integrate, con le quali ho fin da subito voluto chiarire l’importanza di un reciproco rapporto di rispetto e correttezza?.Non essendo disponibili spazi comunali, i responsabili dell’associazione hanno quindi affittato, da un privato cittadino, dei locali commerciali, firmando un regolare contratto, depositando in Comune sia il contratto di affitto che una copia dello statuto associativo dal quale si evince che l'attività svolta e di tipo culturale e non religioso.Il sindaco e l’assessore Di Caprio vogliono dunque sgomberare il campo da dubbi e polemiche. E spiegano, in una nota stampa, la posizione dell’Amministrazione, precisando che “il rapporto tra l’associazione “Casa della Cultura Araba” e il proprietario dell’immobile si configura all’interno del diritto privato, su cui l’Amministrazione ha poteri limitati al controllo del rispetto delle condizioni igieniche relative alla salute pubblica, delle normative edilizie e urbanistiche”.
Laura CavalliVuoi saperne di più? Leggilo sul Corriere di Novara di sabato 6 agosto in edicola o in versione digitale sfogliabile.

GALLIATE - Un centro culturale islamico a Galliate. Nell’area di via Trieste che fino a qualche tempo fa ospitava il market “Centro Freschi”. Se ne parlava già da qualche tempo, poi - quando la notizia ha iniziato a “rimbalzare” sui social – la cosa è diventata di dominio pubblico. E subito si è aperta la discussione. In realtà, non si tratta certo di un fulmine a ciel sereno. A promuovere l’iniziativa è la neonata associazione “Casa della cultura araba”, i cui responsabili – come precisano il sindaco Davide Ferrari e l’assessore alla sicurezza Claudiano Di Caprio - ?hanno richiesto verbalmente già in passato la possibilità di accedere a locali di proprietà comunale, vedendosi negata la richiesta?.Si tratta, aggiunge il sindaco, ?di persone che risiedono a Galliate da anni, conosciute e ben integrate, con le quali ho fin da subito voluto chiarire l’importanza di un reciproco rapporto di rispetto e correttezza?.Non essendo disponibili spazi comunali, i responsabili dell’associazione hanno quindi affittato, da un privato cittadino, dei locali commerciali, firmando un regolare contratto, depositando in Comune sia il contratto di affitto che una copia dello statuto associativo dal quale si evince che l'attività svolta e di tipo culturale e non religioso.Il sindaco e l’assessore Di Caprio vogliono dunque sgomberare il campo da dubbi e polemiche. E spiegano, in una nota stampa, la posizione dell’Amministrazione, precisando che “il rapporto tra l’associazione “Casa della Cultura Araba” e il proprietario dell’immobile si configura all’interno del diritto privato, su cui l’Amministrazione ha poteri limitati al controllo del rispetto delle condizioni igieniche relative alla salute pubblica, delle normative edilizie e urbanistiche”.
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