A breve entrerà in prescrizione

Arona nuovi guai per la famiglia Bertinotti: padre, madre e figlia a processo

Dichiarazione infedele e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte

Arona nuovi guai per la famiglia Bertinotti: padre, madre e figlia a processo
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Arona nuovi guai per la famiglia Bertinotti: padre, madre e figlia a processo anche se la prescrizione è dietro l'angolo.

I Bertinotti alla sbarra

Si è aperto nei giorni scorsi - ma è stato subito rispedito in Procura per una questione giuridica - il procedimento a carico dell’aronese Laura Bertinotti, 41 anni, ex impiegata di “Rcs”, del padre Antonio, volto conosciuto nel mondo del ciclismo e non solo, e di sua moglie Paola Albertinazzi. Subito dopo l’apertura del processo penale presso il tribunale di Verbania, le carte sono però state rispedite in Procura per un vizio di forma. Per i reati loro contestati a vario titolo, dichiarazione infedele e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, non è infatti prevista la citazione diretta a giudizio, ma si deve passare dall’udienza preliminare. Udienza che non c’è stata. Tutto da rifare dunque, ma dietro l’angolo incombe la prescrizione.

I precedenti

Lo scorso mese di settembre, lo ricordiamo, Laura Bertinotti era stata condannata dal tribunale di Milano a 8 anni e 8 mesi per il buco da 15 milioni di euro nelle casse di “Rcs Sport”, società del gruppo che edita il Corriere della sera e la Gazzetta dello Sport e che organizza eventi sportivi, tra cui il Giro d’Italia. Stessa sorte, cioè la condanna, per il padre Antonio (ma in altro procedimento), in relazione ad alcune sponsorizzazioni gonfiate. In seguito all’inchiesta milanese e a un controllo da parte dell’Agenzia delle entrate di Novara, è nata invece questa «costola» processuale. I fatti contestati risalgono al triennio 2011-2013, motivo per cui si avvicina la prescrizione.

L'accusa

Secondo l’accusa, nelle dichiarazioni fiscali dell’epoca Bertinotti non avrebbe inserito redditi per complessivi 10.500.700, evadendo quindi 5.041.401 euro. Sarebbero, sempre secondo l’accusa, le somme sottratte in maniera fraudolenta a “Rcs”. Contestata anche la simulata vendita della casa di Arona ai genitori, che si concretizzò nel 2015. Effettuata, stando all’accusa, allo scopo di sottrarre quel bene ai possibili sequestri e pignoramenti derivanti dai vari procedimenti.
Lo scorso anno il tribunale di Verbania - con sentenza rivista dal Riesame - ha disposto il sequestro preventivo di 4.941.401 euro a Bertinotti per l’omessa dichiarazione e di 587.952,10 per la simulata vendita, misura confermata nel febbraio 2019 dalla Cassazione.

Alessandro Garavaldi
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