Arrestato a Gravellona pregiudicato con documenti falsi
Da un primo riscontro l'uomo si dichiarava cittadino greco ed esibiva ai carabinieri una patente di guida e carta di identità greche
I Carabinieri della Sezione Radiomobile di Verbania nella tarda serata di ieri hanno tratto in arresto un pregiudicato 42 enne di origini albanesi per detenzione di documenti validi per l’espatrio contraffatti.
I fatti
Alle ore 20 circa di ieri, infatti, una pattuglia del Radiomobile di Verbania, nel corso di un normale servizio di controllo del territorio fermava nel centro di Gravellona una vettura di piccola cilindrata condotta da un uomo. Da un primo riscontro l'uomo si dichiarava cittadino greco ed esibiva ai carabinieri una patente di guida e carta di identità greche. Il fiuto investigativo dei militari però li portava ad approfondire gli accertamenti, dapprima sul veicolo, che risultava intestato ad una persona con altre 41 vetture intestate. Inoltre qualcosa sull’identità dell’uomo non tornava, pertanto uno dei carabinieri per metterlo alla prova, utilizzando l’applicazione di traduzione del proprio cellulare, pronunciava diverse parole greche alle quali l’uomo avrebbe dovuto rispondere. Lo stesso invece sembrava del tutto ignaro del loro significato non reagendo in alcun modo. Inoltre anche un primo speditivo esame dei documenti faceva dubitare della loro genuinità.
Condotto in caserma e sottoposto a fotosegnalamento il sedicente ellenico è risultato un cittadino albanese con ben 14 alias e numerosissimi precedenti per reati contro il patrimonio. Stante le risultanze investigative, corroborate anche dalla perizia sui documenti che hanno confermato la loro falsità, l’uomo è stato dichiarato in arresto e condotto presso il carcere di Verbania. Inoltre nella mattinata di oggi, analizzando gli alias del pregiudicato, è emerso un provvedimento restrittivo di un anno e sei mesi per furto in abitazione, emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale presso la Corte d’Appello di Roma, che i carabinieri gli hanno successivamente notificato in carcere, arrestandolo tecnicamente una seconda volta.