Struttura chiusa

Asilo nel Bosco Montrigiasco: gravissime carenze igienico sanitarie e strutturali

"Le condizioni con le quali vengono accuditi i bambini non sono certamente ritenute adeguate per la loro tutela e garanzia".

Asilo nel Bosco Montrigiasco: gravissime carenze igienico sanitarie e strutturali
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Fa discutere il caso del sequestro dei “Bambini del podere”, una struttura educativa che sorge nei boschi di castagno di Montrigiasco, piccola frazione sulle alture di Arona.

I dettagli

Dopo il decreto della procura di Verbania, giovedì scorso l’area ­– piuttosto ampia – che delimita il sito che sorge in via delle Crocette è stata delimitata col nastro di colore bianco e rosso che viene utilizzato in queste occasioni dai carabinieri. Vietato l’accesso, anche con ordinanza del sindaco Federico Monti. Al momento, va detto, “I bambini del podere” è stato chiuso e a rispondere del provvedimento sono Corinne Sorice, 38 anni, presidente della Cooperativa “La voce delle ginestre” di Cureggio che lo gestisce e la sua vice di Dormelletto.

Il 2 novembre scorso un bambino di 3 anni si è allontanato ed ha raggiunto il paese. Non si è fortunatamente fatto nulla e poco dopo si è ricongiunto con la sua famiglia. Con i genitori Sorice si sarebbe subito scusata e ora si dice pronta ad assumersi le sue responsabilità. A veder vagare quel bimbo, così pare, sarebbero stati alcuni abitanti di Montrigiasco, che hanno avvisato i militari, i quali in breve sono risaliti al luogo da dove si era allontanato. Così, inevitabilmente, è scattato il meccanismo degli accertamenti di rito. A inizio del mese scorso il sopralluogo dei carabinieri della Compagnia di Arona, che evidentemente nel podere hanno riscontrano delle presunte anomalie quindi, il 21 novembre, la visita dei Nas di Torino (Nucleo anti sofisticazioni) secondo cui – sostanzialmente – in quell’appezzamento agricolo arroccato nei boschi e distante un chilometro circa dall’abitato di Montrigiasco non ci sarebbero le condizioni igienico sanitarie idonee a tenere dei bambini.

Le motivazione espresse nell'ordinanza del comune

"Le stesse - presidente e vice - accudivano all’atto dell’ispezione 4 bambini minori, rinvenuti completamente all'aperto che giocavano liberamente nel prato, nonostante la temperatura rigida, visivamente sporchi e circondati da materiale vario (e non pertinente l'attività). Nel terreno stesso, utilizzato dal gennaio 2020 in comodato d'uso gratuito per la tipologia di attività,
risulta esistente un vecchio casolare in pietra sporco e fatiscente, avente la porta in legno vetusta ed una apertura laterale senza finestra di protezione, del quale viene riferito l'uso quale deposito/magazzino, ove presente un piccolo divano ed una stufa a legna. Il tutto senza corrente elettrica né acqua corrente".

"Sono state evidenziate gravissimi carenze igienico sanitarie e strutturali rilevate nella circostanza, le cui condizioni con le quali vengono accuditi i bambini non sono certamente ritenute adeguate per la loro tutela e garanzia. Nello specifico, è apparso subito evidente agli operanti la situazione di degrado e di precarietà sanitaria dei locali ed attrezzature utilizzate. Materiale vario e diversificato lungo tutto il terreno così come il casolare sporco, senza pavimento e, soprattutto, mancante di minima ed idonea pulizia ed ordine. I servizi igienici predisposti a distanza dalla struttura in pietra, sotto una tettoia in legno senza alcuna protezione dal freddo ovvero da animali, adiacente una altra tettoia ove riposto materiale e mezzi vari, verosimilmente abbandonati ed accumulati da molti anni, e comunque ritenuti pericolosi per i bambini stessi. Tale situazione rappresenta anche un enorme fattore di rischio per la comunità stessa con possibili lesioni e altri rischi per la salute e la sicurezza dei minori".

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