Avevano svuotato i conti di ignare persone in tutta Italia: alla sbarra in 31

Avevano svuotato i conti di ignare persone in tutta Italia: alla sbarra in 31
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NOVARA - E’ stato aggiornato al prossimo 17 marzo, in Tribunale a Novara, il processo relativo all’operazione “Golden Cards”, inchiesta della Polizia postale di Novara in collaborazione con colleghi di altre regioni italiane, che, tre anni fa, aveva permesso di sgominare una banda dedita al ‘phishing’ e alle truffe informatiche. Un gruppo che, stando alle indagini, aveva svuotato in pochi mesi i conti correnti di moltissimi clienti di Poste italiane, dopo essere riusciti a clonarne i codici con l’ausilio di apparati di ultima generazione come smartphone associati, ad esempio, a più sim card.
Successivamente trasferivano somme di denaro verso altri conti correnti o carte prepagate attivate appositamente, incassando successivamente il maltolto. L’analisi dei flussi finanziari aveva permesso di stabilire che, in sei mesi, l’organizzazione aveva raggirato 489 vittime in tutta Italia, per un danno di circa 200mila euro. L’operazione aveva interessato in particolare Piemonte e Lombardia. Alla sbarra sono ora in 31, a partire da Gisella Purpura, 40enne, che, stando all’accusa, ospitava nel suo appartamento la sede operativa della banda, che, quindi, pur agendo in tutta Italia, era a Novara. L’altro giorno l’udienza è stata subito rinviata perché non tutti gli imputati sono stati raggiunti dalla notifica. Al giudice, quindi, non è rimasto altro che disporre nuove notifiche per gli imputati ancora non rintracciati, aggiornando a marzo. L’accusa per tutti è di ricettazione.

mo.c.

NOVARA - E’ stato aggiornato al prossimo 17 marzo, in Tribunale a Novara, il processo relativo all’operazione “Golden Cards”, inchiesta della Polizia postale di Novara in collaborazione con colleghi di altre regioni italiane, che, tre anni fa, aveva permesso di sgominare una banda dedita al ‘phishing’ e alle truffe informatiche. Un gruppo che, stando alle indagini, aveva svuotato in pochi mesi i conti correnti di moltissimi clienti di Poste italiane, dopo essere riusciti a clonarne i codici con l’ausilio di apparati di ultima generazione come smartphone associati, ad esempio, a più sim card.
Successivamente trasferivano somme di denaro verso altri conti correnti o carte prepagate attivate appositamente, incassando successivamente il maltolto. L’analisi dei flussi finanziari aveva permesso di stabilire che, in sei mesi, l’organizzazione aveva raggirato 489 vittime in tutta Italia, per un danno di circa 200mila euro. L’operazione aveva interessato in particolare Piemonte e Lombardia. Alla sbarra sono ora in 31, a partire da Gisella Purpura, 40enne, che, stando all’accusa, ospitava nel suo appartamento la sede operativa della banda, che, quindi, pur agendo in tutta Italia, era a Novara. L’altro giorno l’udienza è stata subito rinviata perché non tutti gli imputati sono stati raggiunti dalla notifica. Al giudice, quindi, non è rimasto altro che disporre nuove notifiche per gli imputati ancora non rintracciati, aggiornando a marzo. L’accusa per tutti è di ricettazione.

mo.c.

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