Banca dati del Dna, primi prelievi anche a Novara
NOVARA - Primi prelievi di campioni genetici anche a Novara per alimentare la Banca dati del Dna, nuovo strumento per le indagini scientifiche delle forze dell’ordine su tutto il territorio nazionale. Da qualche settimana, infatti, i profili genetici delle persone arrestate o già detenute, secondo i casi previsti dalla legge, sono catalogati in un unico database nazionale presso il Servizio per il Sistema Informativo Interforze della Direzione Centrale della Polizia Criminale. Istituita da una legge del 2009 e regolamentata con una norma apparsa in Gazzetta Ufficiale quest’anno, la Banca dati nazionale del Dna è entrata in funzione ufficialmente il 10 giugno scorso. L’archivio unico nazionale è alimentato attraverso il prelievo di campioni biologici di diverse categorie di persone: soggetti in custodia cautelare o arrestati in flagranza di reato o sottoposti a fermo; soggetti detenuti o internati a seguito di sentenza irrevocabile per un delitto non colposo; soggetti nei confronti dei quali è applicata una misura alternativa al carcere a seguito di sentenza irrevocabile per un delitto non colposo; soggetti ai quali sia applicata una misura di sicurezza detentiva. Restano escluse però alcune tipologie di reato nel quale l’esame del Dna non è di ausilio alle indagini (come illeciti societari o reati tributari, ad esempio). Nella Banca dati del Dna confluiscono anche i profili genetici relativi alle tracce biologiche raccolte sulla scena del crimine nel corso di indagini di Polizia Giudiziaria.Una nuova procedura attuata anche nel caso degli ultimi arresti eseguiti dai Carabinieri di Novara, come spiegato da un comunicato del Comando Provinciale Carabinieri di Novara: “Dal 10 giugno il Comando Provinciale Carabinieri di Novara ha regolarmente proceduto all’esecuzione del campionamento salivare nelle forme e nelle modalità previste dalla legge, attraverso l’impiego specializzato del personale addetto ai rilievi del Nucleo Investigativo. Il personale specializzato opera, come è noto, in stretta collaborazione con la sezione del RIS di Parma che coordina per tutto il Nord Italia le attività di investigazione scientifica dell’Arma dei Carabinieri”.La Banca dati del Dna non sarà utile solo nella lotta al crimine, ma anche nella ricerca della persone scomparse. In questo caso il profilo del Dna viene estratto dagli oggetti personali dello scomparso e, se consenzienti, dai suoi consanguinei (con conservazione del loro profilo in un sottoinsieme apposito della Banca dati). Tracce genetiche che potrebbero essere utili nel caso di ritrovamenti di cadaveri non identificati o di reperti biologici .La Banca Dati consentirà, infine, anche lo scambio di informazioni sui profili del Dna con le autorità straniere. Di questo si occuperà il Servizio per la Cooperazione Internazionale del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, che, attraverso una rete di collegamento informatico, renderà possibile un immediato scambio di informazione ed un rapido confronto con le forze di Polizia estere.l.pa.
NOVARA - Primi prelievi di campioni genetici anche a Novara per alimentare la Banca dati del Dna, nuovo strumento per le indagini scientifiche delle forze dell’ordine su tutto il territorio nazionale. Da qualche settimana, infatti, i profili genetici delle persone arrestate o già detenute, secondo i casi previsti dalla legge, sono catalogati in un unico database nazionale presso il Servizio per il Sistema Informativo Interforze della Direzione Centrale della Polizia Criminale. Istituita da una legge del 2009 e regolamentata con una norma apparsa in Gazzetta Ufficiale quest’anno, la Banca dati nazionale del Dna è entrata in funzione ufficialmente il 10 giugno scorso. L’archivio unico nazionale è alimentato attraverso il prelievo di campioni biologici di diverse categorie di persone: soggetti in custodia cautelare o arrestati in flagranza di reato o sottoposti a fermo; soggetti detenuti o internati a seguito di sentenza irrevocabile per un delitto non colposo; soggetti nei confronti dei quali è applicata una misura alternativa al carcere a seguito di sentenza irrevocabile per un delitto non colposo; soggetti ai quali sia applicata una misura di sicurezza detentiva. Restano escluse però alcune tipologie di reato nel quale l’esame del Dna non è di ausilio alle indagini (come illeciti societari o reati tributari, ad esempio). Nella Banca dati del Dna confluiscono anche i profili genetici relativi alle tracce biologiche raccolte sulla scena del crimine nel corso di indagini di Polizia Giudiziaria.Una nuova procedura attuata anche nel caso degli ultimi arresti eseguiti dai Carabinieri di Novara, come spiegato da un comunicato del Comando Provinciale Carabinieri di Novara: “Dal 10 giugno il Comando Provinciale Carabinieri di Novara ha regolarmente proceduto all’esecuzione del campionamento salivare nelle forme e nelle modalità previste dalla legge, attraverso l’impiego specializzato del personale addetto ai rilievi del Nucleo Investigativo. Il personale specializzato opera, come è noto, in stretta collaborazione con la sezione del RIS di Parma che coordina per tutto il Nord Italia le attività di investigazione scientifica dell’Arma dei Carabinieri”.La Banca dati del Dna non sarà utile solo nella lotta al crimine, ma anche nella ricerca della persone scomparse. In questo caso il profilo del Dna viene estratto dagli oggetti personali dello scomparso e, se consenzienti, dai suoi consanguinei (con conservazione del loro profilo in un sottoinsieme apposito della Banca dati). Tracce genetiche che potrebbero essere utili nel caso di ritrovamenti di cadaveri non identificati o di reperti biologici .La Banca Dati consentirà, infine, anche lo scambio di informazioni sui profili del Dna con le autorità straniere. Di questo si occuperà il Servizio per la Cooperazione Internazionale del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, che, attraverso una rete di collegamento informatico, renderà possibile un immediato scambio di informazione ed un rapido confronto con le forze di Polizia estere.l.pa.