Processo

Bancarotta fraudolenta: condannato il presidente della Pro Novara

Il verdetto riguarda la gestione del Vigevano Calcio tra il 2012 e il 2014 ma la difesa parla di "sentenza ingiusta ed errata" e preannuncia l'Appello

Bancarotta fraudolenta: condannato il presidente della Pro Novara
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Paolo Pugliese, presidente della società calcistica Usd Pro Novara 2021 è stato condannato a due anni e due mesi per bancarotta fraudolenta.

Lo racconta il Corriere di Novara

La sentenza

La sentenza è stata emessa qualche giorno fa dal Tribunale di Pavia. Una condanna a due anni e due mesi per l’accusa di aver gestito la società Vigevano calcio provocandone il dissesto e poi il fallimento. I fatti risalgono al periodo che va dal 2012 al 2014. L’accusa di bancarotta fraudolenta sostenuta in aula dal pubblico ministero Andrea Zanoncelli ha retto.

Il collegio dei giudici presieduto da Elena Stoppini ha condannato Paolo Pugliese, 48 anni, amministratore unico della società nel 2012 e nel 2013 e poi amministratore di fatto fino al 2014, anno del fallimento del Vigevano calcio. Insieme a Pugliese, era imputato anche Claudio Rainis, classe 1935, reato per lui estinto perché deceduto durante il processo che è durato tre anni. Ora si attendono le motivazioni della sentenza che determineranno le future strategie difensive in Appello.

I fatti

Paolo Pugliese, , imprenditore originario di Roma, aveva rilevato il Vigevano calcio all’inizio del 2012 dopo aver guidato il l Tornaco Calcio. Durante il periodo di gestione del Vigevano calcio da parte di Pugliese vi erano state continue tensioni, cambi di giocatori, allenatori e dirigenti. Paolo Pugliese aveva, in più occasione segnalato i debiti della società ereditati dalle vecchie gestioni precedenti alla sua.

Nella primavera del 201 in un incontro con i tifosi del Vigevano Club, Pugliese annunciò l’ingresso in società di Claudio Rainis come nuovo amministratore unico per tentare un rilancio. La società però fallì sei mesi dopo, nel 2014. Il fallimento che diede vita in seguito al processo che ha visto al termine della condanna dell’attuale presidente della Pro Novara.

L'avvocato difensore

"In ossequio al principio garantista - precisa l’avvocato difensore di Pugliese, Furio Suvilla - non può ritenersi definitiva la colpevolezza del soggetto imputato, fino alla conclusione di tutti i gradi di giudizio".

Fatta questa premessa e preannunciando l'impugnazione della sentenza in Corte d'Appello, il legale di Pugliese entra così nel merito della vicenda, segnalando "la grave iniquità ed erroneità della sentenza pronunciata nell'ambito del giudizio de quo, per evidente insussistenza di qualsivoglia profilo di responsabilità in capo al signor Pugliese per il reato ascritto, nonché per il grave profilo di lesione del diritto di difesa dello stesso, stante il mancato esame di testimoni fondamentali, ammessi dallo stesso Collegio giudicante in sede di giudizio. Tutti elementi che, in aggiunta agli ulteriori motivi di diritto nel merito della vicenda, saranno posti alla base dell'impugnazione in appello della ingiusta ed errata sentenza emessa dal Tribunale di Pavia, non appena saranno depositate le relative motivazioni".

Pugliese: "Sono completamente estraneo alle accuse"

Anche Paolo Pugliese ha rilasciato una breve dichiarazione in merito alla sentenza: "È stato emesso un giudizio, come ha già spiegato il mio legale, prima ammettendo i testimoni ritenuti vitali per la mia difesa per poi alla fine non volendoli nemmeno sentire. Inoltre quando sono entrato nel Vigevano calcio i bilanci parlavano di 60.000 euro “di buco” che erano facilmente sistemabili. Peccato che in realtà erano 750.000 euro, che io avevo poi ridotto fino a 265.000, amministrando la società il primo anno direttamente per poi cedere a un professionista la sistemazione dei conti, sistemazione che purtroppo che non è riuscita. Tutti, però sanno e tutti sapevano, che quei debiti non erano miei, nemmeno uno. Anzi io ho pagato tutto l'ordinario e sistemato tantissimo del pregresso. Forse qualcuno doveva verificare da dove arrivavano quei debiti non messi a bilancio. Posso dire che sono completamente estraneo a queste accuse. Ho fiducia nell’Appello, augurandomi che il Tribunale di Milano ribalti la sentenza di primo grado di Pavia".

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