Binu e Artec, “ambasciatrici” a Briona

Binu e Artec, “ambasciatrici” a Briona
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BRIONA -  Binu e Artec Gurung sono due sorelle nepalesi di 22 e 20 anni, ospiti per tre mesi a Briona presso la famiglia di Emanuela Andorno. «Già da alcuni anni avevo deciso con mio fratello Renzo di ospitare le due ragazze – racconta Emanuela - ma non era facile. Troppe le difficoltà per ottenere dalle autorità nepalesi i  permessi necessari all’espatrio. Attraverso il consolato italiano a Calcutta che si è occupato della nostra  richiesta – racconta Emanuela –  Binu e Artec hanno finalmente avuto il visto e così sono potute arrivare nel nostro paese. Con Binu siamo in contatto già da alcuni anni attraverso l’adozione a distanza. E’ una ragazza molto spigliata, insegnante di educazione fisica e studia marketing. Artec invece è ancora giovane ed ha conseguito il diploma di ragioniera. Vivono entrambe con i genitori e altri due fratelli più grandi di 28 e 30 anni nella capitale Katmandu. La loro abitazione ha subito gravi danneggiamenti a causa del forte terremoto di magnitudo 7,9 che ha colpito il Nepal lo scorso 25 aprile provocando oltre diecimila vittime. Come la stragrande maggioranza dei loro concittadini hanno trovato rifugio in una delle tende di fortuna allestite dai soccorritori. Vivono una situazione di palese disagio e sperano che la loro presenza sia da stimolo nel nostro paese per aiutare la sottoscrizione lanciata da mio fratello che ha già introitato più di 100.000 euro da vari enti e privati fra i quali la Caritas novarese». La loro presenza e quella di loro connazionali in Italia, infatti, può servire a tenere vivo l’interesse per il dramma che ha colpito il loro paese. Come accade in questi casi, infatti, trascorso il periodo immediatamente successivo al cataclisma il dramma viene pian piano dimenticato. Se a questo aggiungiamo che gran parte di coloro che raggiungevano il Nepal per il turismo o per praticare l’alpinismo hanno preferito andare in altre nazioni, si comprende come per i nepalesi sia importante che rimanga vivo il ricordo della loro tragedia. Le due sorelle, abituate a vivere in alte quote (la loro città Katmandu è situata a 1.400 metri slm), dopo aver trascorso alcuni giorni a Briona, a causa delle alte temperature di questo periodo hanno preferito spostarsi ad Alagna nell’abitazione degli Andorno. 

«Chi volesse darci una mano nella nostra iniziativa – informa Renzo Andorno - può contribuire con una donazione sul c/c Renzo Andorno SOS NEPAL - IBAN IT35C0301503200000002914731».

Giancarlo Tornaco

BRIONA -  Binu e Artec Gurung sono due sorelle nepalesi di 22 e 20 anni, ospiti per tre mesi a Briona presso la famiglia di Emanuela Andorno. «Già da alcuni anni avevo deciso con mio fratello Renzo di ospitare le due ragazze – racconta Emanuela - ma non era facile. Troppe le difficoltà per ottenere dalle autorità nepalesi i  permessi necessari all’espatrio. Attraverso il consolato italiano a Calcutta che si è occupato della nostra  richiesta – racconta Emanuela –  Binu e Artec hanno finalmente avuto il visto e così sono potute arrivare nel nostro paese. Con Binu siamo in contatto già da alcuni anni attraverso l’adozione a distanza. E’ una ragazza molto spigliata, insegnante di educazione fisica e studia marketing. Artec invece è ancora giovane ed ha conseguito il diploma di ragioniera. Vivono entrambe con i genitori e altri due fratelli più grandi di 28 e 30 anni nella capitale Katmandu. La loro abitazione ha subito gravi danneggiamenti a causa del forte terremoto di magnitudo 7,9 che ha colpito il Nepal lo scorso 25 aprile provocando oltre diecimila vittime. Come la stragrande maggioranza dei loro concittadini hanno trovato rifugio in una delle tende di fortuna allestite dai soccorritori. Vivono una situazione di palese disagio e sperano che la loro presenza sia da stimolo nel nostro paese per aiutare la sottoscrizione lanciata da mio fratello che ha già introitato più di 100.000 euro da vari enti e privati fra i quali la Caritas novarese». La loro presenza e quella di loro connazionali in Italia, infatti, può servire a tenere vivo l’interesse per il dramma che ha colpito il loro paese. Come accade in questi casi, infatti, trascorso il periodo immediatamente successivo al cataclisma il dramma viene pian piano dimenticato. Se a questo aggiungiamo che gran parte di coloro che raggiungevano il Nepal per il turismo o per praticare l’alpinismo hanno preferito andare in altre nazioni, si comprende come per i nepalesi sia importante che rimanga vivo il ricordo della loro tragedia. Le due sorelle, abituate a vivere in alte quote (la loro città Katmandu è situata a 1.400 metri slm), dopo aver trascorso alcuni giorni a Briona, a causa delle alte temperature di questo periodo hanno preferito spostarsi ad Alagna nell’abitazione degli Andorno. 

«Chi volesse darci una mano nella nostra iniziativa – informa Renzo Andorno - può contribuire con una donazione sul c/c Renzo Andorno SOS NEPAL - IBAN IT35C0301503200000002914731».

Giancarlo Tornaco

 

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