Borgolavezzaro, in attesa dell’arrivo dei migranti c’è chi chiede un referendum
BORGOLAVEZZARO - Vicenda profughi attesi nella Bassa: sarebbero tra 380 e 400 le firme raccolte in queste settimane dal Comitato cittadino finite, lunedì mattina 6 luglio, sulla scrivania del Prefetto di Novara. «Abbiamo spedito la nostra petizione, che qualcuno ha screditato, al Prefetto per esprimere, con educazione ma al tempo stesso determinazione, le nostre opinioni sull’accoglienza dei profughi nella nostra comunità – spiegano i promotori – Chiediamo comprensione per le nostre perplessità, tenuto conto di quanto sta accadendo in questi giorni sul territorio nazionale, nei luoghi dove sono presenti profughi in numero cospicuo. Ma soprattutto alla luce di come stanno ‘sopravvivendo’ moltissime famiglie italiane alle quali nessuno tende la mano. La nostra petizione, punto di incontro e non di scontro, è un modo democratico per far sentire la nostra voce», sostengono.
Lo stabile di via Mazzini che dovrebbe accogliere i migranti (non più una ventina come prospettato all’inizio ma, come ormai noto, circa la metà, verificata durante i sopralluoghi di competenza l’effettiva disponibilità e adeguatezza di spazi nell’edificio che dovrebbe essere gestito da una cooperativa sociale valdostana, ndr) non avrebbe ancora ottenuto tutte le necessarie autorizzazioni per procedere. E in questi giorni, transitando lì davanti, l’impressione è che effettivamente non sia ancora utilizzato.
Il Comitato, che con la consegna della petizione a Novara segna una tappa significativa del proprio percorso, ritiene che «questa nostra iniziativa sia servita ad aprire gli occhi a tutti coloro che devono prendere decisioni importanti sul “soggiorno” dei profughi nel nostro comune».
Ancora feroce, da parte del Comitato, l’attacco al sindaco borghigiano Annalisa Achilli «che non ha mai tenuto una posizione chiara sulla vicenda. Da una netta posizione contraria durante il Consiglio comunale straordinario, a una posizione ambigua un paio di giorni dopo, tacciando di razzismo chi voleva solo far sentire la voce della gente». E a tal proposito, la provocazione: «Perché non indire un referendum conoscitivo per sentire i pareri dei suoi concittadini?».
Arianna Martelli
BORGOLAVEZZARO - Vicenda profughi attesi nella Bassa: sarebbero tra 380 e 400 le firme raccolte in queste settimane dal Comitato cittadino finite, lunedì mattina 6 luglio, sulla scrivania del Prefetto di Novara. «Abbiamo spedito la nostra petizione, che qualcuno ha screditato, al Prefetto per esprimere, con educazione ma al tempo stesso determinazione, le nostre opinioni sull’accoglienza dei profughi nella nostra comunità – spiegano i promotori – Chiediamo comprensione per le nostre perplessità, tenuto conto di quanto sta accadendo in questi giorni sul territorio nazionale, nei luoghi dove sono presenti profughi in numero cospicuo. Ma soprattutto alla luce di come stanno ‘sopravvivendo’ moltissime famiglie italiane alle quali nessuno tende la mano. La nostra petizione, punto di incontro e non di scontro, è un modo democratico per far sentire la nostra voce», sostengono.
Lo stabile di via Mazzini che dovrebbe accogliere i migranti (non più una ventina come prospettato all’inizio ma, come ormai noto, circa la metà, verificata durante i sopralluoghi di competenza l’effettiva disponibilità e adeguatezza di spazi nell’edificio che dovrebbe essere gestito da una cooperativa sociale valdostana, ndr) non avrebbe ancora ottenuto tutte le necessarie autorizzazioni per procedere. E in questi giorni, transitando lì davanti, l’impressione è che effettivamente non sia ancora utilizzato.
Il Comitato, che con la consegna della petizione a Novara segna una tappa significativa del proprio percorso, ritiene che «questa nostra iniziativa sia servita ad aprire gli occhi a tutti coloro che devono prendere decisioni importanti sul “soggiorno” dei profughi nel nostro comune».
Ancora feroce, da parte del Comitato, l’attacco al sindaco borghigiano Annalisa Achilli «che non ha mai tenuto una posizione chiara sulla vicenda. Da una netta posizione contraria durante il Consiglio comunale straordinario, a una posizione ambigua un paio di giorni dopo, tacciando di razzismo chi voleva solo far sentire la voce della gente». E a tal proposito, la provocazione: «Perché non indire un referendum conoscitivo per sentire i pareri dei suoi concittadini?».
Arianna Martelli