Borgomanerese latitante da aprile, era fuggito in Brasile

Borgomanerese latitante da aprile, era fuggito in Brasile
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BORGOMANERO – Era latitante dallo scorso 8 aprile, da quando, per un cumulo di pena (6 anni, 4 mesi e 24 giorni per violazione della legge sugli stupefacenti, ricettazione e detenzione di armi per reati commessi in Lombardia e Piemonte), avrebbe dovuto andare in carcere.
E’ stato catturato venerdì 3 luglio in Brasile, a conclusione di un’articolata e ininterrotta attività investigativa, condotta in Italia e oltre oceano dal Nucleo investigativo del comando provinciale dei Carabinieri di Novara, con il coordinamento della locale Procura. Da tempo gli inquirenti lo avevano localizzato, sapevano della sua presenza in Sud America. A essere stato catturato è Gianluca Medina, 42 anni di Borgomanero, con diversi processi a suo carico in Tribunale a Novara (uno solo la scorsa settimana, con lui ancora latitante).
L’uomo è stato raggiunto nella città di Jijoca de Jericoacoara, nello Stato del Ceará del Brasile. Il buon esito dell’operazione è frutto dell’impegno degli investigatori novaresi e della sinergia instaurata con il personale dell’ufficio dell’Interpol di Brasilia, entrambi coordinati dalla Procura di Novara, che ha celermente dato il via alle indagini e attivato le procedure per la diffusione delle ricerche in campo internazionale.
Da Palazzo Brusati (sede della Procura), infatti, è stato chiesto alla Corte d’appello l’arresto provvisorio a fini estradizionali. La Corte ha trasmesso la richiesta al Ministero della Giustizia, che ha, quindi, diramato le ricerche nei 190 Paesi aderenti all’Interpol. Nelle fasi che hanno preceduto la cattura, gli inquirenti avevano scoperto come il 42enne vivesse, dal giorno della sua fuga, in una località balneare dello Stato del Cearà e lì era stato raggiunto dalla convivente e dal figlio.
Non appena avuta la localizzazione di Medina, sono stati attivati i flussi informativi verso il Brasile della terza Divisione del Servizio della Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale, attraverso l’ufficio di collegamento Interpol di Brasilia, che, a sua volta, ha coinvolto gli organi competenti. Così gli agenti della polizia federale brasiliana e dell’Interpol hanno organizzato servizi di pedinamento e osservazione, che, nella tarda serata del 2 luglio (le 3,30 del 3 luglio in Italia), davano risultati. Medina, infatti, veniva bloccato, mentre si apprestava a salire a bordo della sua auto, dopo aver fatto acquisti in un supermercato.
Il 42enne è stato quindi portato nel carcere di Fortaleza, in attesa delle procedure di estradizione previste dagli accordi internazionali. All’atto della cattura, l’uomo, che era in compagnia dei familiari, non ha opposto resistenza.
Nel processo della scorsa settimana, per una rapina alla gioielleria “Affari d’oro” di Borgomanero, l’udienza è stata aggiornata al 26 gennaio 2016. Il Tribunale ha disposto una perizia per trascrivere una serie di telefonate, dalle quali uscirebbe il ruolo di mandante dell’uomo. Medina è alla sbarra anche in un processo che vedrà la sua prossima udienza il 14 luglio e nel quale, lui latitante, il pm Giovanni Caspani ha chiesto 9 anni di reclusione e 1.300 euro di multa per una serie di rapine in cui l’uomo avrebbe fatto da palo e l’assoluzione, invece, per il possesso di un’arma.

Monica Curino

BORGOMANERO – Era latitante dallo scorso 8 aprile, da quando, per un cumulo di pena (6 anni, 4 mesi e 24 giorni per violazione della legge sugli stupefacenti, ricettazione e detenzione di armi per reati commessi in Lombardia e Piemonte), avrebbe dovuto andare in carcere.
E’ stato catturato venerdì 3 luglio in Brasile, a conclusione di un’articolata e ininterrotta attività investigativa, condotta in Italia e oltre oceano dal Nucleo investigativo del comando provinciale dei Carabinieri di Novara, con il coordinamento della locale Procura. Da tempo gli inquirenti lo avevano localizzato, sapevano della sua presenza in Sud America. A essere stato catturato è Gianluca Medina, 42 anni di Borgomanero, con diversi processi a suo carico in Tribunale a Novara (uno solo la scorsa settimana, con lui ancora latitante).
L’uomo è stato raggiunto nella città di Jijoca de Jericoacoara, nello Stato del Ceará del Brasile. Il buon esito dell’operazione è frutto dell’impegno degli investigatori novaresi e della sinergia instaurata con il personale dell’ufficio dell’Interpol di Brasilia, entrambi coordinati dalla Procura di Novara, che ha celermente dato il via alle indagini e attivato le procedure per la diffusione delle ricerche in campo internazionale.
Da Palazzo Brusati (sede della Procura), infatti, è stato chiesto alla Corte d’appello l’arresto provvisorio a fini estradizionali. La Corte ha trasmesso la richiesta al Ministero della Giustizia, che ha, quindi, diramato le ricerche nei 190 Paesi aderenti all’Interpol. Nelle fasi che hanno preceduto la cattura, gli inquirenti avevano scoperto come il 42enne vivesse, dal giorno della sua fuga, in una località balneare dello Stato del Cearà e lì era stato raggiunto dalla convivente e dal figlio.
Non appena avuta la localizzazione di Medina, sono stati attivati i flussi informativi verso il Brasile della terza Divisione del Servizio della Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale, attraverso l’ufficio di collegamento Interpol di Brasilia, che, a sua volta, ha coinvolto gli organi competenti. Così gli agenti della polizia federale brasiliana e dell’Interpol hanno organizzato servizi di pedinamento e osservazione, che, nella tarda serata del 2 luglio (le 3,30 del 3 luglio in Italia), davano risultati. Medina, infatti, veniva bloccato, mentre si apprestava a salire a bordo della sua auto, dopo aver fatto acquisti in un supermercato.
Il 42enne è stato quindi portato nel carcere di Fortaleza, in attesa delle procedure di estradizione previste dagli accordi internazionali. All’atto della cattura, l’uomo, che era in compagnia dei familiari, non ha opposto resistenza.
Nel processo della scorsa settimana, per una rapina alla gioielleria “Affari d’oro” di Borgomanero, l’udienza è stata aggiornata al 26 gennaio 2016. Il Tribunale ha disposto una perizia per trascrivere una serie di telefonate, dalle quali uscirebbe il ruolo di mandante dell’uomo. Medina è alla sbarra anche in un processo che vedrà la sua prossima udienza il 14 luglio e nel quale, lui latitante, il pm Giovanni Caspani ha chiesto 9 anni di reclusione e 1.300 euro di multa per una serie di rapine in cui l’uomo avrebbe fatto da palo e l’assoluzione, invece, per il possesso di un’arma.

Monica Curino

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