Botte e minacce con la pistola alla moglie: 40enne a processo

Botte e minacce con la pistola alla moglie: 40enne a processo
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NOVARA, Ancora una storia di maltrattamenti e violenze tra le mura domestiche nelle aule di Palazzo Fossati, sede del Tribunale novarese. Alla sbarra per maltrattamenti in famiglia, stalking e violenza sessuale, c’è un 40enne, commerciante novarese.Stando alla denuncia della moglie, risalente al 2009, quando era andata a stare in una comunità protetta a seguito della situazione che viveva in casa, si parla di botte, violenze, minacce e anche una serie di aborti. Un rapporto dal quale erano nati tre figli, che ora sono cresciuti interamente dalla madre. «Bastava nulla – ha riferito in una passata udienza la donna - che urlava e alzava le mani». Ha anche raccontato come l’uomo avesse con sé una pistola e non tenesse affatto nascosta questa cosa. «Metteva i proiettili nell’arma e diceva: “Non ci vuole niente a tirarti un colpo”». La moglie, con la madre, voleva opporsi a questa situazione, ma era difficile. «Ci siamo conosciuti che avevo 14 anni. Ero giovanissima. Mia madre non era contenta di questo rapporto. Siamo andati presto a vivere insieme. I problemi sono nati quasi subito. Era geloso di mia madre, che ci aveva ospitati per un periodo, della mia famiglia. Volevo lasciarlo, ma lui non voleva in nessun modo». L’imputato rigetta gli addebiti e sarà ascoltato all’udienza del 20 dicembre.mo.c.

NOVARA, Ancora una storia di maltrattamenti e violenze tra le mura domestiche nelle aule di Palazzo Fossati, sede del Tribunale novarese. Alla sbarra per maltrattamenti in famiglia, stalking e violenza sessuale, c’è un 40enne, commerciante novarese.Stando alla denuncia della moglie, risalente al 2009, quando era andata a stare in una comunità protetta a seguito della situazione che viveva in casa, si parla di botte, violenze, minacce e anche una serie di aborti. Un rapporto dal quale erano nati tre figli, che ora sono cresciuti interamente dalla madre. «Bastava nulla – ha riferito in una passata udienza la donna - che urlava e alzava le mani». Ha anche raccontato come l’uomo avesse con sé una pistola e non tenesse affatto nascosta questa cosa. «Metteva i proiettili nell’arma e diceva: “Non ci vuole niente a tirarti un colpo”». La moglie, con la madre, voleva opporsi a questa situazione, ma era difficile. «Ci siamo conosciuti che avevo 14 anni. Ero giovanissima. Mia madre non era contenta di questo rapporto. Siamo andati presto a vivere insieme. I problemi sono nati quasi subito. Era geloso di mia madre, che ci aveva ospitati per un periodo, della mia famiglia. Volevo lasciarlo, ma lui non voleva in nessun modo». L’imputato rigetta gli addebiti e sarà ascoltato all’udienza del 20 dicembre.mo.c.

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