A Castelnuovo

Caccia al fantasma del Conte nel Castello pericolante

Ma il sindaco avverte i ghostbuster: "Il maniero è pericoloso: potrebbe crollare"

Caccia al fantasma del Conte nel Castello pericolante
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Caccia al fantasma

Tutti ne parlano, ma nessuno l’ha veramente visto. Si tratta di una definizione perfetta per un «fantasma». Proprio come quello che, secondo una leggenda tornata in questi giorni d’attualità, si aggirerebbe tra i ruderi del vecchio castello medievale di Castelnuovo Nigra, in una cui ala l’11 giugno 1828, nacque Costantino Nigra, filologo, poeta, diplomatico e politico italiano, oltre che segretario di Massimo D’Azeglio e Cavour.

L’alt del sindaco

Caccia al fantasma quindi … Ma è il il sindaco di Castelnuovo Nigra, Danilo Chiuminatti, che è dovuto intervenire per porre un freno ai moderni ghostbuster e scongiurare il rischio di incidenti: «Si è sentito in giro ed è circolata su Facebook la storia che al castello di Villa Castelnuovo di notte circolano fantasmi – scrive il borgomastro sulla pagina Facebook ufficiale del Comune – Voglio chiarire questa vicenda. Vi assicuro che non è assolutamente vero. Io abito a un paio di centinaia di metri dai ruderi e non ho mai sentito rumori sovrannaturali; lasciamo queste credenze ai creduloni e viviamo tranquilli». A Villa Castelnuovo, la scorsa settimana, sono andati anche i militari dell’Arma della compagnia di Ivrea, per un sopralluogo e scongiurare la presenza di curiosi. «Esorto a non addentrarsi nel castello, né di giorno né di notte, perché lo stesso è in una situazione di grave pericolo e potrebbe crollare da un momento all’altro – aggiunge il primo cittadino salese – C’è già un’ordinanza sindacale che ne vieta l’accesso. Chi lo fa, sappia che è a suo rischio e pericolo, di conseguenza non venga poi, in caso di incidente, a lamentarsi in Comune, perché lo stesso non è assolutamente responsabile».

Storie e leggende

«Del castello si narra innanzi tutto di un passaggio segreto sotterraneo che dalle segrete raggiungeva una località distante almeno tre chilometri e a livello di circa 300 metri più da basso, in una casa cinquecentesca, dalla quale gli assediati del castello potevano sfuggire al nemico – spiegano in un loro testo sul castello gli storici Roberto Favero e Rodolfo Giacoma Ghello – La casa era destinata un tempo a dare ricovero alle carrozze che provenivano da Castellamonte e che forse nei periodi invernali non riuscivano a raggiungere la sommità della cima fino al castello. Non manca poi la leggenda, che per tradizione ha ogni castello, del fantasma. Si narra, infatti, di un soldato, difensore del castello durante un assedio, che fu scoperto ad abbandonare il suo posto di guardia, per raggiungere l’amata e fu rinchiuso a vita nelle segrete, dalle quali il suo spirito tenta ancora oggi di fuggire».

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