La denuncia

Arona cagnolina uccisa: "Ecco cosa è successo alla mia piccola Zoe"

Il racconto di Danila Marro, che dopo l’episodio accaduto ad Arona ha sporto denuncia ai carabinieri

Arona cagnolina uccisa: "Ecco cosa è successo alla mia piccola Zoe"
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Cagnolina uccisa: "Pesava solo 600 grammi e il cane di quella donna l'ha travolta"

Cagnolina uccisa: il racconto

«Mi sento come se mi avessero tolto un figlio, da giorni non mangio e continuo a piangere. La mia cagnolina Zoe è morta inutilmente, questo mi fa malissimo. E’ il dolore più grande della mia vita». Sono parole che fanno riflettere quelle di Danila Marro, che ha vissuto un'esperienza tragica. Residente in città, ma titolare del bar gelateria Mondolatte di Oleggio Castello, alle 10.30 di lunedì 24 giugno stava andando con la sua cagnolina Zoe all'area sgambamento cani in via Combattente e reduce ad Arona: «Ho incontrato sotto la mia abitazione mia zia – racconta – siamo andate con i nostri cani in quel luogo, dove si trovava una donna che non conoscevo insieme al suo cane di taglia media. Mentre io e la zia parlavamo tranquillamente fuori, la signora da dentro l'area, per futili motivi mi ha apostrofato con brutte parole, fino a minacciarmi muovendosi verso di noi. Io per istinto ho appoggiato la piccola Zoe, che pesava 600 grammi, per terra. Il cane della signora è uscito di corsa travolgendo il mio. Zoe ha subito un colpo molto forte al muso e respirava a fatica. La donna non ha fatto altro che mettere il guinzaglio al suo, senza aiutarmi, e si è allontanata"

La corsa dal veterinario

"Sono stata soccorsa da un'altra signora presente in quel momento - prosegue il racconto - che in macchina mi ha accompagnato alla clinica veterinaria del dottor Gianpietro Fanchini, di via General Chinotto 57. Visitata Zoe, il medico mi ha riferito che il cane si trovava in coma e non aveva molte speranze di vita. Mentre stavo sporgendo denuncia alla caserma dei carabinieri aronese, il veterinario mi ha telefonato confermandomi la morte della cagnolina. Ero distrutta, non ce la facevo neanche a firmare. I militari, molto gentili, mi hanno poi chiamata e mi hanno porto le loro condoglianze».

Un esemplare raro

Tra Danila e Zoe c’era un legame molto forte. Di razza barboncino toy e nata nel 2018 in Cina, Zoe era uno dei pochi esemplari di un gruppo di cani molto rari, presenti al mondo esclusivamente in un allevamento a Taiwan. Danila ha dovuto attendere due anni e mezzo per portarla a casa, dopo un viaggio in Oriente: «Quel tipo di cane esiste solo in quell'allevamento. Me l'hanno data solo dopo gli undici mesi di vita, da adulta. Sono andata in Cina con un'altra signora che ha portato poi in Italia un maschietto. Abbiamo dormito per terra per farli abituare al nostro odore, non si volevano staccare dall'allevatrice, sono esserini piccoli e delicati. Lei è una persona davvero speciale: ha scelto di prendersi cura dei barboncini come stile di vita. Zoe in questi pochi mesi di vita si è ambientata bene: i primi giorni mi stava sempre vicina, la alimentavo con una siringa spruzzandole in bocca l'omogeneizzato ogni tre ore come si fa per i neonati. Poi è diventata la mia ombra, mi ha chiamato con un modo dolcissimo di abbaiare. Ero la sua mamma in tutto e per tutto e stava in pace con gli altre tre miei cani. Ha riempito la mia vita insegnandomi moltissimo: la sicurezza nonostante la stazza molto ridotta e l'amore incondizionato. La portavo con me ovunque: a fare la spesa, dal parrucchiere. Molti clienti del mio bar mi sono stati vicino e hanno vissuto con me tutta la trafila dal viaggio in Cina. Verso quella signora che si trovava nell'area sgambamento provo una grande rabbia. L'allevatrice mi ha detto che devo trovare la persona che ha fatto tutto questo, perché Zoe era una piccola bambina e un angelo. E che devo riprendermi perché da lassù la mia bimba mi vuole vedere felice».

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