Riconoscimento

Canelli ringrazia il Vescovo per quanto ha fatto nel corso della pandemia

I due si sono incontrati e hanno parlato di questi mesi difficili

Canelli ringrazia il Vescovo per quanto ha fatto nel corso della pandemia
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Canelli ha incontrato il Vescovo Franco Giulio Brambilla e lo ha ringraziato per l'apporto dato nel corso della pandemia.

Canelli incontra Brambilla

E' con un attestato di riconoscimento che il sindaco di Novara Alessandro Canelli ha voluto ringraziare il Vescovo Franco Giulio Brambilla per l'apporto dato dalla comunità ecclesiale novarese nei giorni difficili della pandemia. L'incontro è avvenuto il 28 gennaio in città.

Le dichiarazioni del primo cittadino

"Nell’edizione 2021 della patronale di San Gaudenzio abbiamo deciso di non consegnare il Sigillum ai novaresi dell’anno – ha detto il sindaco Canelli - ma abbiamo voluto comunque dare un riconoscimento simbolico a quelle categorie che durante i mesi più duri dell’emergenza hanno dato il loro contributo. A partire dai sacerdoti e dai volontari delle parrocchie, con cui abbiamo collaborato strettamente e che sono stati al fianco di chi si è trovato in difficoltà. Nei prossimi giorni lo consegneremo anche ai rappresentanti delle forze dell’ordine, del mondo della sanità, dell’associazionismo e delle realtà della solidarietà, come la Caritas diocesana".

Il ricordo dell'impegno di don Borroni e don Mancini

Nel ricevere l’attestato, il Vescovo ha ricordato in particolare l'impegno di due sacerdoti. "Don Giorgio Borroni - ha detto - direttore della Caritas diocesana, e con lui tutti i suoi collaboratori e i gruppi della carità delle nostre parrocchie, che sono stati capaci di accompagnare le fragilità e di essere al fianco delle vittime di questa emergenza. E poi don Andrea Mancini, parroco della Bicocca, che durante il lockdown ha celebrato il rito delle esequie al Cimitero cittadino, accogliendo anche i feretri delle vittime Covid dalla Lombardia. Una presenza che ha permesso, anche con le regole che impedivano ai parenti di accompagnare i propri defunti nell’ultimo saluto, di non lasciare solo nessuno".

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