Carcere Novara: detenuto lancia candeggina contro agente e poi distrugge la cella
L'uomo è impazzito senza alcun motivo. A farne le spese i secondini intervenuti per calmarlo
Ancora una violenza folle e sconsiderata tra le sbarre del carcere di Novara. Lo denuncia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, per voce del segretario nazionale del Piemonte, Vicente Santilli, che sintetizza quanto avvenuto lunedì scorso.
I fatti
“Un detenuto straniero, di nazionalità marocchina, si è reso protagonista di una assurda ed ingiustificata violenza contro il personale di Polizia Penitenziaria, arrivando persino a distruggere parte della cella in cui era ristretto. Ha iniziato a insultare e minacciare l’Agente di servizio - al quale si era rivolto per poter conferire con uno dei Sottufficiali di servizio - per poi lanciargli della candeggina sugli occhi, nonostante le rassicurazioni del collega che glielo avrebbe permesso non appena il graduato si fosse liberato da altre incombenze.
Poi, giunto sul posto il Sottufficiale, si è armato con una lametta (che aveva occultato in bocca), reiterando le minacce e gli insulti”. Sono stati momenti ad alta tensione: “Spostato in un’altra cella di un altro Reparto, nel pomeriggio l’uomo proseguiva nei suoi comportamenti violenti, seguito anche da un altro ristretto (tunisino), ed ha iniziato a sfasciare l’oggettistica contenuta nella cella (apparecchio tv, bagno, lavandino, termosifone, mobili… ) arrivando ad aggredire il personale di Polizia intervenuto per calmarlo e sedare la sua furia violenta, tanto da risultare poi contusi un vice Ispettore ed un Assistente Capo coordinatore”, prosegue il sindacalista. “Questa è l’ennesima violenza annunciata contro appartenenti alla Polizia Penitenziaria, sempre più vittime della follia criminale di delinquenti che continuano ad alterare l’ordine e la sicurezza in carcere anche in virtù di una debole e sterile risposta in termini disciplinari e penali. Basta! Non ne possiamo più. Si adottino subito urgenti provvedimenti per bloccare tutte queste incontrollate violenze tra le sbarre”.
La denuncia del Sappe
Il segretario generale del SAPPE, Donato Capece, torna a denunciare la grave situazione penitenziaria di Novara e del Piemonte: “Nel carcere di Novara e negli altri penitenziari regionali la tensione resta costante e continua. I detenuti continuano ad aumentare ed anche gli eventi critici che spesso vedono soccombere le donne e gli uomini del Corpo. Il SAPPE vuole fare un elogio ai colleghi della Polizia Penitenziaria di Novara che, nonostante le numerose aggressioni e il grande stress lavorativo, lavorano con grande dignità e spirito di corpo. Ma non è possibile andare avanti così, con una gestione del carcere che mina proprio la natura stessa di pena e carcere, affidando il carcere ai detenuti e depotenziando anche il ruolo della Polizia Penitenziaria. Questo è grave e inaccettabile”.
“La situazione nelle carceri del Piemonte, dove oggi sono detenute oltre 4.200 persone, è sempre tesa ed allarmante”, denuncia il leader nazionale del SAPPE. “Nelle carceri del distretto Piemonte-Liguria-Valle d’Aosta, nell’anno 2023, si sono verificati episodi violenti gravissimi: gli episodi di violenza, minaccia, ingiuria, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale sono stati 836, dei quali 508 commessi da stranieri, le aggressioni fisiche al personale di Polizia Penitenziaria ben 238 (147 gli stranieri responsabili) e ben 1.075 i danneggiamenti a beni dell’Amministrazione, ovvero celle e Reparti distrutti, 301 quelli che hanno visto protagonisti detenuti italiani e 774 gli stranieri. E’ dunque del tutto evidente che nelle carceri della Nazione e del Piemonte in particolare serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci! Ed aggiungo che la cosa grave è che questi numeri si sono concretizzati proprio quando sono stati introdotti la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario ‘aperto’, ossia con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le Sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria”, evidenzia Capece. Che torna a sollecitare “provvedimenti urgenti”, a cominciare da “un inasprimento di pena per i detenuti che aggrediscono il personale di Polizia Penitenziaria durante la permanenza e l’espiazione di pena in carcere” per arrivare alle “espulsioni di tutti i detenuti stranieri in Italia, spesso protagonisti per più gravi eventi critici in carcere”.
“Serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci!”, prosegue il sindacalista, che si appella ai vertici del DAP affinché creino le condizioni “per ristabilire ordine e sicurezza, attuando davvero quella tolleranza zero verso quei detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta!”. “Servono regole ferree per ristabilire ordine e sicurezza nelle carceri, attuando davvero quella tolleranza zero verso i detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta! Qui serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci!”, conclude.