"Cardiologo sospeso per uso eccessivo di “dispositivi”"

"Cardiologo sospeso per uso eccessivo di “dispositivi”"
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NOVARA 14 Novembre La sospensione “in via cautelativa” di uno dei medici della equipe di Cardiologia 1 dell’Ospedale Maggiore dalla cosiddetta “attività di elezione” ha fatto rumore. Il provvedimento, rivelato dal “Corriere” sul numero di giovedì scorso, era stato confermato dalla Direzione sanitaria dell’Aou, interpellata al riguardo, che si era limitata ad aggiungere che «sono in corso accertamenti di tipo amministrativo». Nulla di più. Noi avevamo potuto precisare che il medico in questione - impegnato nella Emodinamica della Cardiologia 1 diretta dal professor Paolo Marino, dove vengono effettuati tra l’altro coronarografie, angioplastiche coronariche, studi elettrofisiologici endocavitari, ablazioni transcatetere di aritmie cardiache, impianti di pacemaker e defibrillatore automatico - non può svolgere  l’ordinaria amministrazione, ovvero niente interventi in sala operatoria e niente uso di strumentazioni del Reparto. In pratica è “parcheggiato” in attesa dell’esito degli accertamenti. Ma come detto in questi giorni in ospedale (e non solo) non si è parlato d’altro. E ovviamente si sono alimentate illazioni e voci non controllate. Si è parlato anche di un possibile esposto alla magistratura, ma al riguardo dall’Aou, da noi nuovamente interpellata ieri, è arrivato un “no comment”. Poi, poco dopo, una nota scritta della Direzione sanitaria per precisare quanto segue: «La vicenda si inserisce nel quadro delineato dalle normative statali e regionali volte alla riduzione della spesa per i dispositivi medici. Tali norme impongono alle aziende del Servizio Sanitario Nazionale l’obbligo di monitorare costantemente l’utilizzo dei dispositivi, da parte dei Medici dipendenti e convenzionati; nell’ambito del monitoraggio la Direzione sanitaria ha chiesto ai vari Responsabili di Strutture che utilizzano dispositivi medici di rendicontare l’utilizzo dei dispositivi, da parte dei singoli medici. Dalla rendicontazione è emerso che nel Servizio di emodinamica un medico ha un utilizzo di dispositivi molto superiore rispetto alla media del consumo degli altri colleghi. Questa differenza è giustificata solo in parte dal maggior numero di interventi eseguiti dal medico; conseguentemente, si è aperta una verifica volta ad accertare le cause del maggior utilizzo. Si tratta di una verifica di carattere e consistenza esclusivamente amministrativo-organizzativi». Non viene specificato che tipo di “dispositivi” il medico avrebbe usato in numero sproporzionato rispetto alla media di quelli usati dai colleghi a parità di interventi. Forse stent, “palloncini”, pacemaker? Se così fosse (ma è solo una mera ipotesi), e se venisse effettivamente confermata la presunta sproporzione, si aprirebbero quesiti relativi ai costi/forniture dei suddetti dispositivi. Ed eventualmente alle possibili implicazioni sui pazienti. Doveroso attendere gli esiti degli accertamenti.  

Paolo Viviani

 

NOVARA - La sospensione “in via cautelativa” di uno dei medici della equipe di Cardiologia 1 dell’Ospedale Maggiore dalla cosiddetta “attività di elezione” ha fatto rumore. Il provvedimento, rivelato dal “Corriere” sul numero di giovedì scorso, era stato confermato dalla Direzione sanitaria dell’Aou, interpellata al riguardo, che si era limitata ad aggiungere che «sono in corso accertamenti di tipo amministrativo». Nulla di più. Noi avevamo potuto precisare che il medico in questione - impegnato nella Emodinamica della Cardiologia 1 diretta dal professor Paolo Marino, dove vengono effettuati tra l’altro coronarografie, angioplastiche coronariche, studi elettrofisiologici endocavitari, ablazioni transcatetere di aritmie cardiache, impianti di pacemaker e defibrillatore automatico - non può svolgere  l’ordinaria amministrazione, ovvero niente interventi in sala operatoria e niente uso di strumentazioni del Reparto. In pratica è “parcheggiato” in attesa dell’esito degli accertamenti. Ma come detto in questi giorni in ospedale (e non solo) non si è parlato d’altro. E ovviamente si sono alimentate illazioni e voci non controllate. Si è parlato anche di un possibile esposto alla magistratura, ma al riguardo dall’Aou, da noi nuovamente interpellata ieri, è arrivato un “no comment”. Poi, poco dopo, una nota scritta della Direzione sanitaria per precisare quanto segue: «La vicenda si inserisce nel quadro delineato dalle normative statali e regionali volte alla riduzione della spesa per i dispositivi medici. Tali norme impongono alle aziende del Servizio Sanitario Nazionale l’obbligo di monitorare costantemente l’utilizzo dei dispositivi, da parte dei Medici dipendenti e convenzionati; nell’ambito del monitoraggio la Direzione sanitaria ha chiesto ai vari Responsabili di Strutture che utilizzano dispositivi medici di rendicontare l’utilizzo dei dispositivi, da parte dei singoli medici. Dalla rendicontazione è emerso che nel Servizio di emodinamica un medico ha un utilizzo di dispositivi molto superiore rispetto alla media del consumo degli altri colleghi. Questa differenza è giustificata solo in parte dal maggior numero di interventi eseguiti dal medico; conseguentemente, si è aperta una verifica volta ad accertare le cause del maggior utilizzo. Si tratta di una verifica di carattere e consistenza esclusivamente amministrativo-organizzativi». Non viene specificato che tipo di “dispositivi” il medico avrebbe usato in numero sproporzionato rispetto alla media di quelli usati dai colleghi a parità di interventi. Forse stent, “palloncini”, pacemaker? Se così fosse (ma è solo una mera ipotesi), e se venisse effettivamente confermata la presunta sproporzione, si aprirebbero quesiti relativi ai costi/forniture dei suddetti dispositivi. Ed eventualmente alle possibili implicazioni sui pazienti. Doveroso attendere gli esiti degli accertamenti.  

Paolo Viviani

 

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