Carlo Robiglio rappresentante locale dell’American Chamber of Commerce in Italy

Carlo Robiglio rappresentante locale dell’American Chamber of Commerce in Italy
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Carlo Robiglio, presidente e amministratore delegato di Ebano Spa e presidente del Comitato per la Piccola Industria di Confindustria Piemonte, è il nuovo rappresentante locale dell’American Chamber of Commerce in Italy (AmCham Italy). Robiglio, che è anche membro del Consiglio generale di Confindustria e vicepresidente de Il Sole 24 Ore Spa, avrà il compito di fungere da raccordo tra le imprese novaresi interessate ad avviare il processo di internazionalizzazione verso gli Stati Uniti e AmCham Italy, che dal 1915 supporta le attività negli Usa delle aziende italiane.
La presentazione del Chapter locale di AmCham Italy e delle opportunità di business nel mercato nordamericano si è tenuta ieri sera nella sede dell’Associazione Industriali di Novara. All’incontro, al quale hanno partecipato numerosi imprenditori aderenti all’Ain, erano presenti anche Philip T. Reeker, console generale degli Stati Uniti a Milano, Fabio Ravanelli, presidente dell’Ain e di Confindustria Piemonte, Maurizio Comoli, presidente della Camera di Commercio di Novara, Simone Crolla, consigliere delegato di AmCham Italy, il sindaco di Novara, Alessandro Canelli, e il direttore della raffineria Sarpom di Trecate, Edoardo Mirgone, che ha presentato il “case study” dell’investimento compiuto dal Gruppo ExxonMobil sul territorio.
Tutti i relatori hanno sottolineato le concrete opportunità che possono derivare dall’intensificarsi delle relazioni economiche tra gli Usa e il Novarese anche grazie all’azione di AmCham Italy. «Mi piace pensare – ha detto Robiglio nel suo intervento – che nel mio ruolo di presidente della Piccola Industria di Confindustria Piemonte io possa da oggi svolgere un servizio in più nei confronti delle piccole imprese del territorio e degli imprenditori associati. Mi impegnerò per creare e sviluppare relazioni per gli imprenditori del Piemonte Orientale, una delle aree più industrializzate dell’intero Paese, che guardano con grande interesse e attenzione agli Stati Uniti d'America. La presenza dell’Amcham è infatti un “ponte” attraverso il quale da un lato creare un filo diretto tra le nostre imprese che puntano al mercato statunitense per internazionalizzarsi o per esportare merci e, dall'altro per le imprese, sovente “colossi”, dell’industria e dell'economia statunitense che potrebbero guardare a noi e cercare nel Piemonte Orientale le condizioni più idonee e favorevoli per collocare stabilimenti e sedi».
Secondo i dati dell’“Osservatorio sull’export” attivato dalla Fondazione Edison in collaborazione con l’Ain, nel secondo semestre del 2016 la sola provincia di Novara ha registrato un +65% di esportazioni, rispetto al corrispondente periodo 2015, verso gli Stati Uniti. «È però giunto il momento – ha sottolineato Robiglio – di non pensare solo al tema esportazioni oltreoceano, in quanto il mondo globale che così velocemente sta modificandosi ci impone di riflettere sulla sostenibilità e sull’impatto ambientale dei trasporti. Per questo diventa sempre più necessario ragionare in un’ottica di internazionalizzazione delle aziende e di delocalizzazione dei siti produttivi, per produrre sempre più le merci laddove esse vengono vendute e consumate. Si tratta quindi di esportare il “Made in Italy” anche come espressione di ciò che viene realizzato con le competenze, la cultura, i criteri, i crismi e i valori dell'italianità, elementi che soli ed unici possono dare vita a un manufatto che ha le caratteristiche intrinseche dei concetti di “bello e ben fatto” nel solco di quel portato storico che prende vita dalla tradizione delle botteghe rinascimentali. Pensiamo quindi, per il futuro, a muovere, più che le merci, le idee, il know-how, le progettualità, con sempre meno container e sempre maggiore presenza sui reciproci territori, in un'ottica di collaborazione, di sinergia e di sviluppo dei business, valorizzando le competenze presenti».
«Non posso quindi che mettermi a disposizione di tutti i colleghi e dell'Amcham – ha concluso – impegnandomi a operare per una sempre migliore e più fattiva collaborazione tra le imprese e le associazioni industriali del Piemonte Orientale e l'American Chamber stessa. Sono certo che insieme potremo svolgere un ottimo lavoro, nel concreto interesse delle imprese e per il bene delle nostre comunità».

Carlo Robiglio, presidente e amministratore delegato di Ebano Spa e presidente del Comitato per la Piccola Industria di Confindustria Piemonte, è il nuovo rappresentante locale dell’American Chamber of Commerce in Italy (AmCham Italy). Robiglio, che è anche membro del Consiglio generale di Confindustria e vicepresidente de Il Sole 24 Ore Spa, avrà il compito di fungere da raccordo tra le imprese novaresi interessate ad avviare il processo di internazionalizzazione verso gli Stati Uniti e AmCham Italy, che dal 1915 supporta le attività negli Usa delle aziende italiane.
La presentazione del Chapter locale di AmCham Italy e delle opportunità di business nel mercato nordamericano si è tenuta ieri sera nella sede dell’Associazione Industriali di Novara. All’incontro, al quale hanno partecipato numerosi imprenditori aderenti all’Ain, erano presenti anche Philip T. Reeker, console generale degli Stati Uniti a Milano, Fabio Ravanelli, presidente dell’Ain e di Confindustria Piemonte, Maurizio Comoli, presidente della Camera di Commercio di Novara, Simone Crolla, consigliere delegato di AmCham Italy, il sindaco di Novara, Alessandro Canelli, e il direttore della raffineria Sarpom di Trecate, Edoardo Mirgone, che ha presentato il “case study” dell’investimento compiuto dal Gruppo ExxonMobil sul territorio.
Tutti i relatori hanno sottolineato le concrete opportunità che possono derivare dall’intensificarsi delle relazioni economiche tra gli Usa e il Novarese anche grazie all’azione di AmCham Italy. «Mi piace pensare – ha detto Robiglio nel suo intervento – che nel mio ruolo di presidente della Piccola Industria di Confindustria Piemonte io possa da oggi svolgere un servizio in più nei confronti delle piccole imprese del territorio e degli imprenditori associati. Mi impegnerò per creare e sviluppare relazioni per gli imprenditori del Piemonte Orientale, una delle aree più industrializzate dell’intero Paese, che guardano con grande interesse e attenzione agli Stati Uniti d'America. La presenza dell’Amcham è infatti un “ponte” attraverso il quale da un lato creare un filo diretto tra le nostre imprese che puntano al mercato statunitense per internazionalizzarsi o per esportare merci e, dall'altro per le imprese, sovente “colossi”, dell’industria e dell'economia statunitense che potrebbero guardare a noi e cercare nel Piemonte Orientale le condizioni più idonee e favorevoli per collocare stabilimenti e sedi».
Secondo i dati dell’“Osservatorio sull’export” attivato dalla Fondazione Edison in collaborazione con l’Ain, nel secondo semestre del 2016 la sola provincia di Novara ha registrato un +65% di esportazioni, rispetto al corrispondente periodo 2015, verso gli Stati Uniti. «È però giunto il momento – ha sottolineato Robiglio – di non pensare solo al tema esportazioni oltreoceano, in quanto il mondo globale che così velocemente sta modificandosi ci impone di riflettere sulla sostenibilità e sull’impatto ambientale dei trasporti. Per questo diventa sempre più necessario ragionare in un’ottica di internazionalizzazione delle aziende e di delocalizzazione dei siti produttivi, per produrre sempre più le merci laddove esse vengono vendute e consumate. Si tratta quindi di esportare il “Made in Italy” anche come espressione di ciò che viene realizzato con le competenze, la cultura, i criteri, i crismi e i valori dell'italianità, elementi che soli ed unici possono dare vita a un manufatto che ha le caratteristiche intrinseche dei concetti di “bello e ben fatto” nel solco di quel portato storico che prende vita dalla tradizione delle botteghe rinascimentali. Pensiamo quindi, per il futuro, a muovere, più che le merci, le idee, il know-how, le progettualità, con sempre meno container e sempre maggiore presenza sui reciproci territori, in un'ottica di collaborazione, di sinergia e di sviluppo dei business, valorizzando le competenze presenti».
«Non posso quindi che mettermi a disposizione di tutti i colleghi e dell'Amcham – ha concluso – impegnandomi a operare per una sempre migliore e più fattiva collaborazione tra le imprese e le associazioni industriali del Piemonte Orientale e l'American Chamber stessa. Sono certo che insieme potremo svolgere un ottimo lavoro, nel concreto interesse delle imprese e per il bene delle nostre comunità».

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