Caso “Tamini”, si continua a trattare

Caso “Tamini”, si continua a trattare
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NOVARA - Caso “Tamini”: dopo la delusione di giovedì, con l’annullamento del tavolo tecnico convocato in Regione, l’incontro di venerdì all’Ain tra organizzazioni sindacali e rappresentanti aziendali si è chiuso con un - seppur esilissimo - margine di speranza. «L’azienda - dice Francesco Campanati, che segue la vicenda per la Fiom Cgil insieme ai colleghi di Fim Cisl e Uilm Uil - ha fatto una piccola apertura sotto il profilo economico, in termini di “accompagnamento” nei confronti di chi sarà licenziato. Un’apertura che abbiamo registrato positivamente, ma che ancora ci pare insufficiente. Dal nostro punto di vista, infatti, ci sono ancora i margini per “lavorare” sul piano dei numeri e delle capacità di ricollocamento del personale novarese considerato in esubero. L’azienda aveva proposto di “riassorbire” 21 delle 48 persone in esubero negli stabilimenti di Legnano e Melegnano (tranne due che sarebbero destinate a Ospitaletto, in provincia di Brescia, ndr) e da lì non si è più spostata. Noi crediamo si possa fare un ulteriore sforzo in questo senso». 
Se dunque nella trattativa (che proseguirà mercoledì prossimo, sempre all’Ain) si parla di numeri, il sindacato non chiude comunque la porta all’altro aspetto della questione, che era emerso anche durante l’incontro svoltosi in municipio con i rappresentanti delle istituzioni, «ossia il fatto di estendere la crisi aziendale all’intero Gruppo Tamini e non solo all’ex Verbano Trasformatori. Per questo - prosegue Campanati - stiamo valutando di inviare la richiesta di un tavolo direttamente a Roma, al Ministero. In questo modo, magari, avremo la possibilità di incontrare Terna, da sempre grande assente a queste trattative nonostante sia socio di maggioranza del Gruppo». 
Intanto, dopo l’annullamento del tavolo tecnico che si sarebbe dovuto svolgere in Regione, i rappresentanti del Movimento 5Stelle Davide Crippa (Camera dei Deputati), Cristina Macarro (candidato sindaco a Novara), Luca Zacchero (Consiglio comunale di Novara) e Gianpaolo Andrissi (Consiglio regionale) si dicono «basiti» e chiedono quindi «che la Regione provveda quanto prima a fissare una nuova data per il tavolo di crisi regionale e che il Gruppo metta da parte ogni ambiguità al fine di ricostruire un dialogo serio con istituzioni e soprattutto con i propri lavoratori». 
Lavoratori che, da parte loro, proseguono ad oltranza il presidio ai cancelli (e sul tetto) dello stabilimento di corso Risorgimento: «Noi da qua non ci spostiamo». 
Laura Cavalli 

NOVARA - Caso “Tamini”: dopo la delusione di giovedì, con l’annullamento del tavolo tecnico convocato in Regione, l’incontro di venerdì all’Ain tra organizzazioni sindacali e rappresentanti aziendali si è chiuso con un - seppur esilissimo - margine di speranza. «L’azienda - dice Francesco Campanati, che segue la vicenda per la Fiom Cgil insieme ai colleghi di Fim Cisl e Uilm Uil - ha fatto una piccola apertura sotto il profilo economico, in termini di “accompagnamento” nei confronti di chi sarà licenziato. Un’apertura che abbiamo registrato positivamente, ma che ancora ci pare insufficiente. Dal nostro punto di vista, infatti, ci sono ancora i margini per “lavorare” sul piano dei numeri e delle capacità di ricollocamento del personale novarese considerato in esubero. L’azienda aveva proposto di “riassorbire” 21 delle 48 persone in esubero negli stabilimenti di Legnano e Melegnano (tranne due che sarebbero destinate a Ospitaletto, in provincia di Brescia, ndr) e da lì non si è più spostata. Noi crediamo si possa fare un ulteriore sforzo in questo senso». 
Se dunque nella trattativa (che proseguirà mercoledì prossimo, sempre all’Ain) si parla di numeri, il sindacato non chiude comunque la porta all’altro aspetto della questione, che era emerso anche durante l’incontro svoltosi in municipio con i rappresentanti delle istituzioni, «ossia il fatto di estendere la crisi aziendale all’intero Gruppo Tamini e non solo all’ex Verbano Trasformatori. Per questo - prosegue Campanati - stiamo valutando di inviare la richiesta di un tavolo direttamente a Roma, al Ministero. In questo modo, magari, avremo la possibilità di incontrare Terna, da sempre grande assente a queste trattative nonostante sia socio di maggioranza del Gruppo». 
Intanto, dopo l’annullamento del tavolo tecnico che si sarebbe dovuto svolgere in Regione, i rappresentanti del Movimento 5Stelle Davide Crippa (Camera dei Deputati), Cristina Macarro (candidato sindaco a Novara), Luca Zacchero (Consiglio comunale di Novara) e Gianpaolo Andrissi (Consiglio regionale) si dicono «basiti» e chiedono quindi «che la Regione provveda quanto prima a fissare una nuova data per il tavolo di crisi regionale e che il Gruppo metta da parte ogni ambiguità al fine di ricostruire un dialogo serio con istituzioni e soprattutto con i propri lavoratori». 
Lavoratori che, da parte loro, proseguono ad oltranza il presidio ai cancelli (e sul tetto) dello stabilimento di corso Risorgimento: «Noi da qua non ci spostiamo». 
Laura Cavalli 

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