Cava Fogliotti, si chiude un capitolo
ARONA – «Cava Fogliotti, oggi si chiude un capitolo». Con queste parole il sindaco Alberto Gusmeroli (nella foto) ha introdotto il punto numero nove all’ordine del giorno, tra quelli più interessanti del recente Consiglio comunale. E’ stata approvata all’unanimità la decisione dell’acquisto della cava, andando di fatto ad avallare ufficialmente in Consiglio l’accordo, “verbale”, raggiunto nel gennaio del 2013 tra l’Amministrazione e la famiglia Aghemio e che ora, dopo il nulla osta del Consiglio, dovrà essere siglata davanti a un notaio. Il Comune compra un terzo della Cava Fogliotti: «Si tratta dell’acquisizione di quell’area, una superficie piana, verso via Partigiani utilizzata fino al 1990 come discarica dove venivano conferiti detriti, al costo di 36mila euro. Bonficare l’area avrebbe voluto dire creare un danno di inquinamento elevato con l’esportazione dalla zona di camion e camion di polveri. Senza l’accordo ci saremmo trovati a dover sostenere spese enormi – spiega il sindaco – Verrà fatto un lavoro di regimazione delle acque piovane di modo che siano dirottate in fognatura, controlleremo ogni sei mesi che non ci siano problemi». Quale il futuro sviluppo di quel sito, per anni abbandonato e avvolto dalle sterpaglie e dalla vegetazione incolta? «Verrà creata un’area parcheggio molto utile per i visitatori della Rocca Borromea. Ormai il sito è di grande appeal e il parcheggio alle spalle della Rocca ormai non basta più: proprio quello spazio adibito a posteggio delle automobili continuerà ad essere della famiglia Aghemio, che ringraziamo per l’importante accordo raggiunto per la cava permettendoci di evitare un disastro per le casse comunali, avendolo concesso in comodato gratuito per dieci anni». Una storia, quella della cava, che si perde un po’ nella notte dei tempi, dalla fine degli anni Ottanta. La cronistoria è stata ripercorsa in Consiglio dal sindaco: «Nel 1987 il Comune prendeva in affitto dalla famiglia Aghemio l’ex cava dismessa di ghiaia per utilizzarla come discarica di inerti. Nel 1990 venne accertato che c’era stato uno sversamento di rifiuti non autorizzato e l’area venne posta sotto sequestro; ne seguì una condanna dei tecnici comunali e di alcune aziende. Nel 2000 la famiglia Aghemio citò in giudizio il Comune di Arona per accertare le responsabilità e il danno. La sentenza del 2003 condannava il Comune, nel 2005 fu presentato l’appello, ma venne fatto con un giorno di ritardo quindi la sentenza divenne definitiva: il Comune condannato a risarcire e a sistemare la “discarica”. Il Tribunale di Torino consigliò un accordo, anche perché si rischiava la condanna certa e costi enormi di bonifica con una spesa che si sarebbe aggirata sui 12 milioni di euro». Nel frattempo si è anche colta l’occasione, per sistemare, come ha detto il sindaco, «alcuni errori del piano regolatore con il “censimento” di alcuni fabbricati che erano stati dimenticati nel 2009».
Maria Nausica Bucci
ARONA – «Cava Fogliotti, oggi si chiude un capitolo». Con queste parole il sindaco Alberto Gusmeroli (nella foto) ha introdotto il punto numero nove all’ordine del giorno, tra quelli più interessanti del recente Consiglio comunale. E’ stata approvata all’unanimità la decisione dell’acquisto della cava, andando di fatto ad avallare ufficialmente in Consiglio l’accordo, “verbale”, raggiunto nel gennaio del 2013 tra l’Amministrazione e la famiglia Aghemio e che ora, dopo il nulla osta del Consiglio, dovrà essere siglata davanti a un notaio. Il Comune compra un terzo della Cava Fogliotti: «Si tratta dell’acquisizione di quell’area, una superficie piana, verso via Partigiani utilizzata fino al 1990 come discarica dove venivano conferiti detriti, al costo di 36mila euro. Bonficare l’area avrebbe voluto dire creare un danno di inquinamento elevato con l’esportazione dalla zona di camion e camion di polveri. Senza l’accordo ci saremmo trovati a dover sostenere spese enormi – spiega il sindaco – Verrà fatto un lavoro di regimazione delle acque piovane di modo che siano dirottate in fognatura, controlleremo ogni sei mesi che non ci siano problemi». Quale il futuro sviluppo di quel sito, per anni abbandonato e avvolto dalle sterpaglie e dalla vegetazione incolta? «Verrà creata un’area parcheggio molto utile per i visitatori della Rocca Borromea. Ormai il sito è di grande appeal e il parcheggio alle spalle della Rocca ormai non basta più: proprio quello spazio adibito a posteggio delle automobili continuerà ad essere della famiglia Aghemio, che ringraziamo per l’importante accordo raggiunto per la cava permettendoci di evitare un disastro per le casse comunali, avendolo concesso in comodato gratuito per dieci anni». Una storia, quella della cava, che si perde un po’ nella notte dei tempi, dalla fine degli anni Ottanta. La cronistoria è stata ripercorsa in Consiglio dal sindaco: «Nel 1987 il Comune prendeva in affitto dalla famiglia Aghemio l’ex cava dismessa di ghiaia per utilizzarla come discarica di inerti. Nel 1990 venne accertato che c’era stato uno sversamento di rifiuti non autorizzato e l’area venne posta sotto sequestro; ne seguì una condanna dei tecnici comunali e di alcune aziende. Nel 2000 la famiglia Aghemio citò in giudizio il Comune di Arona per accertare le responsabilità e il danno. La sentenza del 2003 condannava il Comune, nel 2005 fu presentato l’appello, ma venne fatto con un giorno di ritardo quindi la sentenza divenne definitiva: il Comune condannato a risarcire e a sistemare la “discarica”. Il Tribunale di Torino consigliò un accordo, anche perché si rischiava la condanna certa e costi enormi di bonifica con una spesa che si sarebbe aggirata sui 12 milioni di euro». Nel frattempo si è anche colta l’occasione, per sistemare, come ha detto il sindaco, «alcuni errori del piano regolatore con il “censimento” di alcuni fabbricati che erano stati dimenticati nel 2009».
Maria Nausica Bucci