Cercarono di sequestrare una giovane per farla prostituire. Nel processo i famigliari della vittima negano

Cercarono di sequestrare una giovane per farla prostituire. Nel processo i famigliari della vittima negano
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NOVARA - Nuove testimonianze, in Tribunale a Novara, nel processo a carico di quattro nomadi, alla sbarra con le accuse di tentato sequestro di persona e tentata induzione alla prostituzione per fatti risalenti all’autunno del 2012.

Stando alle accuse, i quattro, domiciliati tra il Pavese e il Varesotto, volevano rapire una ragazza rom per costringerla quindi a prostituirsi. L’aggressione armata sotto casa della giovane, però, portata avanti, a quanto risulterebbe, con mazze, bastoni e anche una pistola, non era andata fortunatamente a buon fine. La ragazza era riuscita a liberarsi e si era chiusa nel suo appartamento. Era successo il 28 ottobre 2012. In aula alcuni famigliari della vittima, che hanno sminuito, se non anche negato, i fatti accaduti («non è andata così, non abbiamo visto una pistola, sol un manganello»), tanto che il pm Nicola Serianni sta pensando di chiedere la trasmissione degli atti in Procura per falsa testimonianza. Prossima udienza a maggio.

mo.c.


NOVARA - Nuove testimonianze, in Tribunale a Novara, nel processo a carico di quattro nomadi, alla sbarra con le accuse di tentato sequestro di persona e tentata induzione alla prostituzione per fatti risalenti all’autunno del 2012.

Stando alle accuse, i quattro, domiciliati tra il Pavese e il Varesotto, volevano rapire una ragazza rom per costringerla quindi a prostituirsi. L’aggressione armata sotto casa della giovane, però, portata avanti, a quanto risulterebbe, con mazze, bastoni e anche una pistola, non era andata fortunatamente a buon fine. La ragazza era riuscita a liberarsi e si era chiusa nel suo appartamento. Era successo il 28 ottobre 2012. In aula alcuni famigliari della vittima, che hanno sminuito, se non anche negato, i fatti accaduti («non è andata così, non abbiamo visto una pistola, sol un manganello»), tanto che il pm Nicola Serianni sta pensando di chiedere la trasmissione degli atti in Procura per falsa testimonianza. Prossima udienza a maggio.

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