Chiesti 9 anni di reclusione per rapina

Chiesti 9 anni di reclusione per rapina
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NOVARA – Condanna a 9 anni di reclusione e a 1.300 euro di multa per sei rapine e assoluzione, invece, per l’accusa di possesso di armi.
E’ quanto ha chiesto stamani, martedì 16 giugno, al Tribunale collegiale, il pm Giovanni Caspani, nel processo a carico di Gianluca Medina, 42enne di Borgomanero, alla sbarra per una serie di rapine in istituti di credito del Novarese, Vercellese e Biellese, in cui avrebbe fatto da palo. L’uomo, difeso dall’avvocato Massimo Barbero e coinvolto anche in un altro processo per analoghi fatti (in questo caso l’udienza è fissata al 30 giugno), è latitante da qualche mese. Il suo difensore ha chiesto l’assoluzione per tutti i capi d’imputazione.
L’uomo era stato raggiunto e arrestato dopo una rapina alla Banca Intesa di Varallo Pombia, avvenuta il 19 gennaio 2006. E’ a processo per concorso in sei di questi colpi, compiuti tra il 5 dicembre 2005 e il 19 gennaio 2006. In un caso, a Maggiora, un colpo fu solo tentato.
A incastrare Medina, come altri soggetti, un numero di targa della Renault Clio sulla quale erano fuggiti dopo il colpo. Una targa che era stata annotata da due passanti. La vettura si scoprì che apparteneva al borgomanerese. L’indagine era stata condotta dalla Squadra Mobile di Novara. Un’operazione che prese il via dopo un inseguimento di due giorni, dopo la rapina di Varallo Pombia, e che si concluse con l’arresto di Medina e di altri due complici (residenti nel Varesotto e già giudicati con riti alternativi).
L’imputato, che dall’inizio rigetta ogni addebito, avrebbe dovuto essere ascoltato nell’udienza odierna, ma, essendo svanito dalla circolazione, ovviamente non si è potuto ascoltarlo.
L’udienza è stata aggiornata al 14 luglio per eventuali repliche e sentenza.

NOVARA – Condanna a 9 anni di reclusione e a 1.300 euro di multa per sei rapine e assoluzione, invece, per l’accusa di possesso di armi.
E’ quanto ha chiesto stamani, martedì 16 giugno, al Tribunale collegiale, il pm Giovanni Caspani, nel processo a carico di Gianluca Medina, 42enne di Borgomanero, alla sbarra per una serie di rapine in istituti di credito del Novarese, Vercellese e Biellese, in cui avrebbe fatto da palo. L’uomo, difeso dall’avvocato Massimo Barbero e coinvolto anche in un altro processo per analoghi fatti (in questo caso l’udienza è fissata al 30 giugno), è latitante da qualche mese. Il suo difensore ha chiesto l’assoluzione per tutti i capi d’imputazione.
L’uomo era stato raggiunto e arrestato dopo una rapina alla Banca Intesa di Varallo Pombia, avvenuta il 19 gennaio 2006. E’ a processo per concorso in sei di questi colpi, compiuti tra il 5 dicembre 2005 e il 19 gennaio 2006. In un caso, a Maggiora, un colpo fu solo tentato.
A incastrare Medina, come altri soggetti, un numero di targa della Renault Clio sulla quale erano fuggiti dopo il colpo. Una targa che era stata annotata da due passanti. La vettura si scoprì che apparteneva al borgomanerese. L’indagine era stata condotta dalla Squadra Mobile di Novara. Un’operazione che prese il via dopo un inseguimento di due giorni, dopo la rapina di Varallo Pombia, e che si concluse con l’arresto di Medina e di altri due complici (residenti nel Varesotto e già giudicati con riti alternativi).
L’imputato, che dall’inizio rigetta ogni addebito, avrebbe dovuto essere ascoltato nell’udienza odierna, ma, essendo svanito dalla circolazione, ovviamente non si è potuto ascoltarlo.
L’udienza è stata aggiornata al 14 luglio per eventuali repliche e sentenza.

mo.c.

 

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