Chouchane, leader dell’Isis, viveva a S. Agabio

Chouchane, leader dell’Isis, viveva a S. Agabio
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NOVARA – Una permanenza nel Novarese legata in apparenza a un lavoro nell’hinterland del capoluogo gaudenziano e una dimora, un soggiorno, invece, proprio a Novara, a Sant’Agabio, il quartiere più multietnico della città.

Abitava in via Fogazzaro 10, in una palazzina a fianco al canale e a una decina di metri dalle scuole medie, Noureddine Chouchane, il 36enne tunisino reputato leader dell’Isis a Sabratha in Libia, ucciso il 19 febbraio scorso in un raid degli Stati Uniti. Proprio nel capoluogo gaudenziano ha chiesto il rinnovo del permesso di soggiorno nell’estate di sei anni fa. In giro, stando a quanto emerge da qualche residente nella zona, si vedeva poco, ma la gente sapeva che lì abitava, da solo, un tunisino.

Chouchane è ritenuto l’ideatore dell’attentato al museo del Bardo, che il 18 marzo dello scorso anno vide numerose vittime, tra cui il novarese Francesco Caldara. Rimase ferita anche la compagna, Sonia Reddi.

mo.c.


NOVARA – Una permanenza nel Novarese legata in apparenza a un lavoro nell’hinterland del capoluogo gaudenziano e una dimora, un soggiorno, invece, proprio a Novara, a Sant’Agabio, il quartiere più multietnico della città.

Abitava in via Fogazzaro 10, in una palazzina a fianco al canale e a una decina di metri dalle scuole medie, Noureddine Chouchane, il 36enne tunisino reputato leader dell’Isis a Sabratha in Libia, ucciso il 19 febbraio scorso in un raid degli Stati Uniti. Proprio nel capoluogo gaudenziano ha chiesto il rinnovo del permesso di soggiorno nell’estate di sei anni fa. In giro, stando a quanto emerge da qualche residente nella zona, si vedeva poco, ma la gente sapeva che lì abitava, da solo, un tunisino.

Chouchane è ritenuto l’ideatore dell’attentato al museo del Bardo, che il 18 marzo dello scorso anno vide numerose vittime, tra cui il novarese Francesco Caldara. Rimase ferita anche la compagna, Sonia Reddi.

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