«Ci vogliono nuovi sostenitori»

«Ci vogliono nuovi sostenitori»
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NOVARA - L’avviso posto sulla pagina di apertura del “Mercatino del Baratto” raggiungibile dal sito www.cenovara.it non lascia spazio alle interpretazioni: “Il Mercatino del Baratto sarà chiuso da domenica 27 settembre 2015. Da un anno stiamo invano cercando di rinnovarne lo slancio, ringraziamo vivamente il Consorzio di Bacino Basso Novarese, che, unico, ci ha dato sostegno, ma, con il suo solo aiuto non riusciamo a varare un progetto credibile e solido, per cui abbiamo dovuto forzatamente rinunciare. Chi avesse idee o proposte per evitare la chiusura, si faccia vivo”. Per capire come si è arrivati a questa decisione si deve, però, fare un piccolo passo indietro. «La nostra avventura  - spiega Franco Bontadini, tesoriere dell’associazione senza scopo di lucro “Mille città del sole” - inizia due anni fa con la nascita della Comunità Ecosostenibile novarese (Cen) avvenuta grazie a un contributo della Fondazione Cariplo e di altre numerose associazioni, enti e imprese del territorio.  Diverse le azioni attivate per diffondere il pensiero e la cultura ecostenibile, solo per fare degli esempi il sostegno e l’organizzazione di alcune ecofeste, le consulenze per i condomini ecosostenibili, la diffusione del concetto di mense ecosostenibili, l’utilizzo delle nuove casette dell’acqua e via via su questa strada». Tra le varie attività una delle principali è «stata il Mercatino del Baratto. Il suo funzionamento è semplice. Si possono portare degli oggetti che vengono valutati, non in euro, ma con un punteggio di ecostelline, formando, così, una sorta di proprio portafoglio che poi a sua volta può essere riutilizzato per prendere un altro oggetto presente all’interno del mercatino. I punti di ognuno sono accumulabili  su una tesserina. Ogni singolo oggetto che arriva  da noi viene valutato, catalogato, fotografato e caricato sulla nostra bacheca virtuale così che chiunque possa andare a visionare ciò che gli interessa e decidere cosa prendere. Anche chi non possiede un computer proprio può venire nella nostra sede e utilizzare quello messo a disposizione dei soci». Al momento i soci sono 249, «a loro - ci tiene a precisare Franco Bontadini - viene chiesto solo un contributo simbolico di un euro per il costo della tesserina. A gestire il tutto è il nostro Rudy, che è un volontario al quale corrispondiamo soltanto il rimborso spese. Rudy è affiancato da un Comitato di gestione del Cen In questi due anni sono stati scambiati circa tremila pezzi e altrettanti sono a disposizione nei nostri magazzini. A volte poi, sopratutto nel caso dei vestiti, dopo un po’ che non vengono richiesti li doniamo alla Caritas. Il tutto in maniera gratuita. Per i mobili, invece, non potendo accoglierli nei nostri spazi, è possibile inviarci una foto per poterli inserire nella nostra bacheca ». E’ chiaro che però le spese di gestione ci sono e in qualche modo devono essere sostenute: «Al momento la nostra sede è in viale Curtatone 15, nei locali dateci in comodato d’uso gratuito dall’Assa, diamo solo un contributo simbolico per le spese vie, ma ora ci troviamo in difficoltà anche per quelle». 

Clarissa Brusati  

NOVARA - L’avviso posto sulla pagina di apertura del “Mercatino del Baratto” raggiungibile dal sito www.cenovara.it non lascia spazio alle interpretazioni: “Il Mercatino del Baratto sarà chiuso da domenica 27 settembre 2015. Da un anno stiamo invano cercando di rinnovarne lo slancio, ringraziamo vivamente il Consorzio di Bacino Basso Novarese, che, unico, ci ha dato sostegno, ma, con il suo solo aiuto non riusciamo a varare un progetto credibile e solido, per cui abbiamo dovuto forzatamente rinunciare. Chi avesse idee o proposte per evitare la chiusura, si faccia vivo”. Per capire come si è arrivati a questa decisione si deve, però, fare un piccolo passo indietro. «La nostra avventura  - spiega Franco Bontadini, tesoriere dell’associazione senza scopo di lucro “Mille città del sole” - inizia due anni fa con la nascita della Comunità Ecosostenibile novarese (Cen) avvenuta grazie a un contributo della Fondazione Cariplo e di altre numerose associazioni, enti e imprese del territorio.  Diverse le azioni attivate per diffondere il pensiero e la cultura ecostenibile, solo per fare degli esempi il sostegno e l’organizzazione di alcune ecofeste, le consulenze per i condomini ecosostenibili, la diffusione del concetto di mense ecosostenibili, l’utilizzo delle nuove casette dell’acqua e via via su questa strada». Tra le varie attività una delle principali è «stata il Mercatino del Baratto. Il suo funzionamento è semplice. Si possono portare degli oggetti che vengono valutati, non in euro, ma con un punteggio di ecostelline, formando, così, una sorta di proprio portafoglio che poi a sua volta può essere riutilizzato per prendere un altro oggetto presente all’interno del mercatino. I punti di ognuno sono accumulabili  su una tesserina. Ogni singolo oggetto che arriva  da noi viene valutato, catalogato, fotografato e caricato sulla nostra bacheca virtuale così che chiunque possa andare a visionare ciò che gli interessa e decidere cosa prendere. Anche chi non possiede un computer proprio può venire nella nostra sede e utilizzare quello messo a disposizione dei soci». Al momento i soci sono 249, «a loro - ci tiene a precisare Franco Bontadini - viene chiesto solo un contributo simbolico di un euro per il costo della tesserina. A gestire il tutto è il nostro Rudy, che è un volontario al quale corrispondiamo soltanto il rimborso spese. Rudy è affiancato da un Comitato di gestione del Cen In questi due anni sono stati scambiati circa tremila pezzi e altrettanti sono a disposizione nei nostri magazzini. A volte poi, sopratutto nel caso dei vestiti, dopo un po’ che non vengono richiesti li doniamo alla Caritas. Il tutto in maniera gratuita. Per i mobili, invece, non potendo accoglierli nei nostri spazi, è possibile inviarci una foto per poterli inserire nella nostra bacheca ». E’ chiaro che però le spese di gestione ci sono e in qualche modo devono essere sostenute: «Al momento la nostra sede è in viale Curtatone 15, nei locali dateci in comodato d’uso gratuito dall’Assa, diamo solo un contributo simbolico per le spese vie, ma ora ci troviamo in difficoltà anche per quelle». 

Clarissa Brusati  

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