Cinque arresti di tifosi transalpini legati al Livorno

Cinque arresti di tifosi transalpini legati al Livorno
Pubblicato:

NOVARA, 14 SET – Cinque giovani francesi sono stati arrestati sabato scorso 12 settembre a Novara in occasione della partita di serie B Como-Livorno. Un match che si è disputato allo stadio novarese, a causa dell’inagibilità del campo Sinigaglia di Como. A fermarli, la Polizia di Stato.

Il Como giocherà i primi incontri nell’impianto novarese. La partita tra le due compagini sportive era già all’attenzione dell’Osservatorio Nazionale per le Manifestazioni Sportive, in quanto connotata da profili di rischio dovuti a pregressi episodi violenti, oltre che per la contrapposizione ideologica delle due tifoserie e i rapporti che le stesse hanno con alcune tifoserie d’oltralpe. Viste queste ragioni, la Questura di Novara ha predisposto i servizi di ordine pubblico, nei quali sono stati impiegati anche i reparti di rinforzo, con aliquote provenienti dai Reparti Mobili di Milano e di Genova, oltre che del Battaglione e unità cinofile dell’ Arma dei Carabinieri.

È stata intensificata l’attività informativa e potenziati i servizi di prevenzione nelle fasi precedenti l’inizio dell’incontro, con particolare attenzione a tutte le vie d’accesso al centro cittadino, in particolare sull’itinerario che dal casello di Vercelli Est avrebbe consentito ai supporters livornesi di raggiungere lo stadio “Silvio Piola”. L’obiettivo è stato quello di poter bloccare e isolare soggetti che potessero porre in essere azioni violente e turbative. Proprio su tale direttrice una pattuglia della Digos ha individuato sei giovani, di nazionalità francese, rintracciati nei pressi di un bar sulla via che dal casello autostradale di Vercelli Est conduce al Piola. Gli stessi che risultavano essere supporters dell’ “Olimpique Marsiglia”, la cui tifoseria risulta essere gemellata con quella del Livorno, e tra questi due erano già stati colpiti da un provvedimento di Daspo emesso dalla Questura di Napoli nel 2013, in occasione degli scontri accaduti nel corso di “Napoli-Olympique Marsiglia”.

A seguito di perquisizione sulla loro autovettura, sono stati trovati una maglia ultras del Livorno, un coltello con lama lunga circa 10 cm, uno sfollagente telescopico, un tubo di ferro lungo 51 cm e dal diametro di 3 cm, 7 petardi, un taglierino, un’asta telescopica estensibile in metallo.

Gli stessi venivano, pertanto, condotti in Questura e cinque di loro, tutti maggiorenni, sono stati tratti in arresto in flagranza del reato di cui all’art. 6-ter L. 401/89, come sostituito dall’art. 3 L. 41/2007. Tra loro anche un minore che è stato denunciato per il medesimo reato. L’azione coordinata con la Procura della Repubblica di Novara ha consentito dunque di poter applicare la massima misura restrittiva che, ai sensi della normativa vigente, è prevista per chi anche sulle vie , “luoghi … interessati … al transito o al trasporto di coloro che … assistono alle manifestazioni medesime”, sia trovato in possesso di artifizi pirotecnici, bengala, mazze, bastoni, oggetti contundenti o comunque oggetti atti ad offendere.

L’arresto in flagranza di reato si è reso necessario anche in ragione della pericolosità dei soggetti, già noti ad altre Questure per condotte similari, che se lasciati in libertà avrebbero potuto concretizzare i propri intenti criminosi, ossia azioni violente contro la tifoseria comasca, come peraltro già concordato con alcune frange della tifoseria livornese, con la quale si erano dati appuntamento come risulta dai contatti telefonici intercorsi.

L’attività investigativa svolta ha consentito infatti di appurare che i cinque soggetti francesi avrebbero dovuto ricongiungersi proprio con alcuni supporters livornesi, pronti per scontrarsi con i tifosi comaschi. Si è svolta questa mattina, in Tribunale a Novara, la direttissima e la contestuale udienza di convalida. Convalidati gli arresti, l’udienza è stata rinviata a seguito della richiesta di termini a difesa da parte dei difensori.

mo.c.

NOVARA – Cinque giovani francesi sono stati arrestati sabato scorso 12 settembre a Novara in occasione della partita di serie B Como-Livorno. Un match che si è disputato allo stadio novarese, a causa dell’inagibilità del campo Sinigaglia di Como. A fermarli, la Polizia di Stato.

Il Como giocherà i primi incontri nell’impianto novarese. La partita tra le due compagini sportive era già all’attenzione dell’Osservatorio Nazionale per le Manifestazioni Sportive, in quanto connotata da profili di rischio dovuti a pregressi episodi violenti, oltre che per la contrapposizione ideologica delle due tifoserie e i rapporti che le stesse hanno con alcune tifoserie d’oltralpe. Viste queste ragioni, la Questura di Novara ha predisposto i servizi di ordine pubblico, nei quali sono stati impiegati anche i reparti di rinforzo, con aliquote provenienti dai Reparti Mobili di Milano e di Genova, oltre che del Battaglione e unità cinofile dell’ Arma dei Carabinieri.

È stata intensificata l’attività informativa e potenziati i servizi di prevenzione nelle fasi precedenti l’inizio dell’incontro, con particolare attenzione a tutte le vie d’accesso al centro cittadino, in particolare sull’itinerario che dal casello di Vercelli Est avrebbe consentito ai supporters livornesi di raggiungere lo stadio “Silvio Piola”. L’obiettivo è stato quello di poter bloccare e isolare soggetti che potessero porre in essere azioni violente e turbative. Proprio su tale direttrice una pattuglia della Digos ha individuato sei giovani, di nazionalità francese, rintracciati nei pressi di un bar sulla via che dal casello autostradale di Vercelli Est conduce al Piola. Gli stessi che risultavano essere supporters dell’ “Olimpique Marsiglia”, la cui tifoseria risulta essere gemellata con quella del Livorno, e tra questi due erano già stati colpiti da un provvedimento di Daspo emesso dalla Questura di Napoli nel 2013, in occasione degli scontri accaduti nel corso di “Napoli-Olympique Marsiglia”.

A seguito di perquisizione sulla loro autovettura, sono stati trovati una maglia ultras del Livorno, un coltello con lama lunga circa 10 cm, uno sfollagente telescopico, un tubo di ferro lungo 51 cm e dal diametro di 3 cm, 7 petardi, un taglierino, un’asta telescopica estensibile in metallo.

Gli stessi venivano, pertanto, condotti in Questura e cinque di loro, tutti maggiorenni, sono stati tratti in arresto in flagranza del reato di cui all’art. 6-ter L. 401/89, come sostituito dall’art. 3 L. 41/2007. Tra loro anche un minore che è stato denunciato per il medesimo reato. L’azione coordinata con la Procura della Repubblica di Novara ha consentito dunque di poter applicare la massima misura restrittiva che, ai sensi della normativa vigente, è prevista per chi anche sulle vie , “luoghi … interessati … al transito o al trasporto di coloro che … assistono alle manifestazioni medesime”, sia trovato in possesso di artifizi pirotecnici, bengala, mazze, bastoni, oggetti contundenti o comunque oggetti atti ad offendere.

L’arresto in flagranza di reato si è reso necessario anche in ragione della pericolosità dei soggetti, già noti ad altre Questure per condotte similari, che se lasciati in libertà avrebbero potuto concretizzare i propri intenti criminosi, ossia azioni violente contro la tifoseria comasca, come peraltro già concordato con alcune frange della tifoseria livornese, con la quale si erano dati appuntamento come risulta dai contatti telefonici intercorsi.

L’attività investigativa svolta ha consentito infatti di appurare che i cinque soggetti francesi avrebbero dovuto ricongiungersi proprio con alcuni supporters livornesi, pronti per scontrarsi con i tifosi comaschi. Si è svolta questa mattina, in Tribunale a Novara, la direttissima e la contestuale udienza di convalida. Convalidati gli arresti, l’udienza è stata rinviata a seguito della richiesta di termini a difesa da parte dei difensori.

mo.c.

 

Seguici sui nostri canali