Città della Salute:«Servirà un nuovo piano regolatore»
NOVARA - «Si chiude un iter molto complesso che ha visto all’opera per lunghi anni amministrazioni diverse. E’ una vittoria di tutta la città. Il Consiglio comunale è chiamato a suggellare l’inizio vero di un percorso».
Così l’assessore all’Urbanistica Marco Bozzola ha aperto i lavori della commissione di lunedì scorso che aveva all’ordine del giorno l’approfondimento dell’Accordo di programma per la realizzazione della Città della salute e della Scienza. Poi la replica dell’assessore rivolta «a chi dice (Movimento 5 stelle) che l’area è sbagliata perché da bonificare. Uno degli obiettivi nel costruire - ha rimarcato - è proprio di andare a intervenire nei punti più critici. Recuperare significa bonificare, quindi ben venga un’area come quella che è stata individuata».
L’assessore ha espresso soddisfazione «per il passaggio della delibera in Consiglio, che per ultimo ha la possibilità di coronare questo lungo percorso. Dal 2012 ad oggi davvero c’è stata una grande accelerazione per arrivare a consegnarvi questo accordo e mi auguro che altri ne arrivino. Sto parlando delle caserme già definite nei loro lineamenti. L’interlocuzione con tutti gli enti sovra ordinati è difficile ma su queste due partite, ospedale e caserme, credo ci sia una grande finalità d’intenti e vengono capite le ragioni profonde del perché questi ambiti vengono messi sul tavolo e si vuol procedere al loro riscatto. Le previsioni stanno nella temporalità di un lustro e l’impegno è di occuparsi della trasformazione dell’area. E’ qualche cosa che parte con la bonifica nei prossimi mesi e si concluderà con l’opera che cambierà con la sua presenza questo territorio».
L’attenzione dei consiglieri si appuntata in particolare sull’utilizzo della sede del vecchio ospedale e se saranno rispettate le indicazioni del Master Plan, presentato nel 2008, che vede il coinvolgimento di diverse aree come contorno all’attività sanitaria. A questo proposito l’assessore Bozzola ha risposto: «Sulla sede del vecchio ospedale dobbiamo fare attenzione; nel 2004 è stato commissionato uno studio di fattibilità, costato 220.000 euro, ai fini di congegnare una struttura per la destinazione d’uso più appropriata anche con lo scopo della valorizzazione immobiliare. Erano molte le destinazioni d’uso ipotizzate per un pezzo così rilevante di città. Difficile pensare a una mono utilizzazione, ci saranno delle articolazioni d’uso. Il nostro compito iniziale era di portare a casa la realizzazione dell’opera, i prossimi quattro anni saranno destinati a questo secondo impegno. All’amministrazione che seguirà non basterà domandarsi cosa farne dell’ospedale dismesso, il ragionamento dovrà essere portato nell’ambito del piano regolatore della città. Il Master Plan è un’idea progettuale, una indicazione».
L’assessore ha espresso la sua convinzione sulla necessità di predisporre un altro Prg e in questa cornice ragionare per riorientare la città. «Per fare un nuovo piano regolatore serve lo stesso tempo di una variante, ma il nuovo ripensa completamente la città. Ora che la struttura del nuovo ospedale si realizzerà, - ha concluso - cambia lo scenario di appetibilità per gli operatori».
mt.u.
NOVARA - «Si chiude un iter molto complesso che ha visto all’opera per lunghi anni amministrazioni diverse. E’ una vittoria di tutta la città. Il Consiglio comunale è chiamato a suggellare l’inizio vero di un percorso».
Così l’assessore all’Urbanistica Marco Bozzola ha aperto i lavori della commissione di lunedì scorso che aveva all’ordine del giorno l’approfondimento dell’Accordo di programma per la realizzazione della Città della salute e della Scienza. Poi la replica dell’assessore rivolta «a chi dice (Movimento 5 stelle) che l’area è sbagliata perché da bonificare. Uno degli obiettivi nel costruire - ha rimarcato - è proprio di andare a intervenire nei punti più critici. Recuperare significa bonificare, quindi ben venga un’area come quella che è stata individuata».
L’assessore ha espresso soddisfazione «per il passaggio della delibera in Consiglio, che per ultimo ha la possibilità di coronare questo lungo percorso. Dal 2012 ad oggi davvero c’è stata una grande accelerazione per arrivare a consegnarvi questo accordo e mi auguro che altri ne arrivino. Sto parlando delle caserme già definite nei loro lineamenti. L’interlocuzione con tutti gli enti sovra ordinati è difficile ma su queste due partite, ospedale e caserme, credo ci sia una grande finalità d’intenti e vengono capite le ragioni profonde del perché questi ambiti vengono messi sul tavolo e si vuol procedere al loro riscatto. Le previsioni stanno nella temporalità di un lustro e l’impegno è di occuparsi della trasformazione dell’area. E’ qualche cosa che parte con la bonifica nei prossimi mesi e si concluderà con l’opera che cambierà con la sua presenza questo territorio».
L’attenzione dei consiglieri si appuntata in particolare sull’utilizzo della sede del vecchio ospedale e se saranno rispettate le indicazioni del Master Plan, presentato nel 2008, che vede il coinvolgimento di diverse aree come contorno all’attività sanitaria. A questo proposito l’assessore Bozzola ha risposto: «Sulla sede del vecchio ospedale dobbiamo fare attenzione; nel 2004 è stato commissionato uno studio di fattibilità, costato 220.000 euro, ai fini di congegnare una struttura per la destinazione d’uso più appropriata anche con lo scopo della valorizzazione immobiliare. Erano molte le destinazioni d’uso ipotizzate per un pezzo così rilevante di città. Difficile pensare a una mono utilizzazione, ci saranno delle articolazioni d’uso. Il nostro compito iniziale era di portare a casa la realizzazione dell’opera, i prossimi quattro anni saranno destinati a questo secondo impegno. All’amministrazione che seguirà non basterà domandarsi cosa farne dell’ospedale dismesso, il ragionamento dovrà essere portato nell’ambito del piano regolatore della città. Il Master Plan è un’idea progettuale, una indicazione».
L’assessore ha espresso la sua convinzione sulla necessità di predisporre un altro Prg e in questa cornice ragionare per riorientare la città. «Per fare un nuovo piano regolatore serve lo stesso tempo di una variante, ma il nuovo ripensa completamente la città. Ora che la struttura del nuovo ospedale si realizzerà, - ha concluso - cambia lo scenario di appetibilità per gli operatori».
mt.u.