Coldiretti torna a occupare il Brennero

Coldiretti torna a occupare il Brennero
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Coldiretti torna ad “occupare” il Brennero. Questo lunedì, 7 settembre, dalle 9,30 migliaia di agricoltori della Coldiretti provenienti dalle diverse regioni presidieranno il valico per denunciare gli effetti dei ritardi e delle omissioni dell’Unione Europea che favoriscono le speculazioni che stanno provocando l’abbandono delle campagne con effetti irreversibili sull’occupazione, sull’economia e sull’ambiente. Tra loro, anche una nutrita delegazione di alIevatori novaresi e del Vco, guidata dal presidente Federico Boieri e dal direttore Gian Carlo Ramella.

Sotto accusa, per Coldiretti, «è una Europa che chiude le frontiere ai profughi e le spalanca ai traffici di ogni tipo di schifezza alimentare, sulle quali si fanno affari a danno degli agricoltori e dei consumatori». Autobotti, camion frigo, container saranno verificati senza tregua dagli agricoltori per smascherare il "finto made in Italy", dai prosciutti ai pomodori, ma anche il commercio di surrogati e sottoprodotti che abbassano la qualità, come le polveri di latte e le cagliate da utilizzare per fare formaggi made in Italy al posto del latte vero senza indicazioni in etichetta.

«In assenza di regole sulla provenienza e sulle caratteristiche dei prodotti, - dice l’rganizzazione degli agricoltori - la concorrenza sleale è insostenibile con prezzi riconosciuti agli agricoltori che sono scesi al di sotto dei costi di produzione con la drammatica chiusura delle aziende e senza alcun beneficio per i consumatori, come dimostra il dossier elaborato dalla Coldiretti».

L’iniziativa di lunedì si svolge contemporaneamente alla mobilitazione dei giovani agricoltori della Coldiretti «che a Bruxelles mostreranno le tante schifezze spacciate come made in Italy per chiedere un impegno più forte dell’Unione Europea». L’appuntamento è a partire dalle ore 9,30 alla Rappresentanza Permanente d'Italia presso l'Unione Europea a Rue du Marteau, 7-15, 1000 Bruxelles, in occasione del vertice straordinario dei Ministri Europei dell'Agricoltura. 

Laura Cavalli

Coldiretti torna ad “occupare” il Brennero. Questo lunedì, 7 settembre, dalle 9,30 migliaia di agricoltori della Coldiretti provenienti dalle diverse regioni presidieranno il valico per denunciare gli effetti dei ritardi e delle omissioni dell’Unione Europea che favoriscono le speculazioni che stanno provocando l’abbandono delle campagne con effetti irreversibili sull’occupazione, sull’economia e sull’ambiente. Tra loro, anche una nutrita delegazione di alIevatori novaresi e del Vco, guidata dal presidente Federico Boieri e dal direttore Gian Carlo Ramella.

Sotto accusa, per Coldiretti, «è una Europa che chiude le frontiere ai profughi e le spalanca ai traffici di ogni tipo di schifezza alimentare, sulle quali si fanno affari a danno degli agricoltori e dei consumatori». Autobotti, camion frigo, container saranno verificati senza tregua dagli agricoltori per smascherare il "finto made in Italy", dai prosciutti ai pomodori, ma anche il commercio di surrogati e sottoprodotti che abbassano la qualità, come le polveri di latte e le cagliate da utilizzare per fare formaggi made in Italy al posto del latte vero senza indicazioni in etichetta.

«In assenza di regole sulla provenienza e sulle caratteristiche dei prodotti, - dice l’rganizzazione degli agricoltori - la concorrenza sleale è insostenibile con prezzi riconosciuti agli agricoltori che sono scesi al di sotto dei costi di produzione con la drammatica chiusura delle aziende e senza alcun beneficio per i consumatori, come dimostra il dossier elaborato dalla Coldiretti».

L’iniziativa di lunedì si svolge contemporaneamente alla mobilitazione dei giovani agricoltori della Coldiretti «che a Bruxelles mostreranno le tante schifezze spacciate come made in Italy per chiedere un impegno più forte dell’Unione Europea». L’appuntamento è a partire dalle ore 9,30 alla Rappresentanza Permanente d'Italia presso l'Unione Europea a Rue du Marteau, 7-15, 1000 Bruxelles, in occasione del vertice straordinario dei Ministri Europei dell'Agricoltura. 

Laura Cavalli

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