Colpi in banca e a mostre di preziosi per un bottino di oltre 10 milioni di euro

Colpi in banca e a mostre di preziosi per un bottino di oltre 10 milioni di euro
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NOVARA, Ancora un’udienza interlocutoria questa mattina, martedì 6 dicembre, in Tribunale a Novara, al processo relativo all’operazione “Saltamontes”, che, nel gennaio del 2014, aveva permesso alla Polizia di sgominare un gruppo di sudamericani (in particolare originari di Ecuador, Guatemala, Perù, Venezuela, Colombia e Costarica) dedito a effettuare colpi in istituti di credito di gran parte d’Europa, ma anche in gioiellerie, mostre di preziosi e grandi eventi. Colpi che venivano perpetrati con destrezza e, a volte, quasi all’apparenza per fortuna. In realtà, dietro, come hanno dimostrato le indagini coordinate dalla Procura di Novara, c’era una notevole organizzazione, con persone coinvolte ciascuna con un proprio preciso ruolo.

L'indagine era partita da un colpo effettuato all’agenzia della banca Monte dei Paschi di Siena di largo Cavour a Novara; un colpo messo in atto il primo giugno 2012 e che, all’inizio, era parso molto ‘fortunoso’. Con la banda che era riuscita a scappare con una sacca da 64mila euro, che era stata depositata da pochi minuti da una guardia giurata. Dietro a quest’azione, invece, dettagli tutti ben calcolati. La Polizia novarese, a seguito delle indagini, aveva scoperto come sui soggetti dietro a quest’organizzazione fossero in corso indagini da parte di polizie e magistrature di almeno 10-12 Paesi in Europa.

Un colpo, quello di Novara, che si era trasformato in rapina, perché uno dei malviventi aveva dato una spinta alla cassiera, pur di facilitare l’uscita dei complici dalla banca con la sacca e i soldi (sacca che erano riusciti a ottenere con estrema destrezza). Alla sbarra, attualmente, ci sono 17 imputati. A loro si contesta il colpo alla Monte dei Paschi e l’associazione a delinquere. Due le parti civili. Prossima udienza il 24 gennaio. In calendario poi altre udienze anche ad aprile. Una banda che, tra il 2012 e il 2013, stando alle indagini effettuate dalla Polizia, avrebbe effettuato colpi che avevano permesso di raccogliere un bottino di oltre 10 milioni di euro.

Monica Curino

NOVARA, Ancora un’udienza interlocutoria questa mattina, martedì 6 dicembre, in Tribunale a Novara, al processo relativo all’operazione “Saltamontes”, che, nel gennaio del 2014, aveva permesso alla Polizia di sgominare un gruppo di sudamericani (in particolare originari di Ecuador, Guatemala, Perù, Venezuela, Colombia e Costarica) dedito a effettuare colpi in istituti di credito di gran parte d’Europa, ma anche in gioiellerie, mostre di preziosi e grandi eventi. Colpi che venivano perpetrati con destrezza e, a volte, quasi all’apparenza per fortuna. In realtà, dietro, come hanno dimostrato le indagini coordinate dalla Procura di Novara, c’era una notevole organizzazione, con persone coinvolte ciascuna con un proprio preciso ruolo.

L'indagine era partita da un colpo effettuato all’agenzia della banca Monte dei Paschi di Siena di largo Cavour a Novara; un colpo messo in atto il primo giugno 2012 e che, all’inizio, era parso molto ‘fortunoso’. Con la banda che era riuscita a scappare con una sacca da 64mila euro, che era stata depositata da pochi minuti da una guardia giurata. Dietro a quest’azione, invece, dettagli tutti ben calcolati. La Polizia novarese, a seguito delle indagini, aveva scoperto come sui soggetti dietro a quest’organizzazione fossero in corso indagini da parte di polizie e magistrature di almeno 10-12 Paesi in Europa.

Un colpo, quello di Novara, che si era trasformato in rapina, perché uno dei malviventi aveva dato una spinta alla cassiera, pur di facilitare l’uscita dei complici dalla banca con la sacca e i soldi (sacca che erano riusciti a ottenere con estrema destrezza). Alla sbarra, attualmente, ci sono 17 imputati. A loro si contesta il colpo alla Monte dei Paschi e l’associazione a delinquere. Due le parti civili. Prossima udienza il 24 gennaio. In calendario poi altre udienze anche ad aprile. Una banda che, tra il 2012 e il 2013, stando alle indagini effettuate dalla Polizia, avrebbe effettuato colpi che avevano permesso di raccogliere un bottino di oltre 10 milioni di euro.

Monica Curino

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