Ludopatia

Comitato novarese Mettiamoci in gioco: "Tutelare la legge regionale che regola il gioco d’azzardo"

La diffusione della ludopatia è un problema drammatico e un costo economico per la collettività.

Comitato novarese Mettiamoci in gioco: "Tutelare la legge regionale che regola il gioco d’azzardo"
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"La legge regionale contro il gioco d’azzardo patologico a quattro anni dalla sua approvazione all’unanimità in Consiglio regionale deve essere tutelata e, se possibile migliorata. Ci opponiamo alla sua cancellazione". Questo l’appello del Comitato novarese ‘Mettiamoci in gioco’(Arci, Adoc, Adiconsum, Auser, Legambiente, Cgil Novara VCO, Federconsumatori, Libera, Medicina Democratica, Associazione La Torre- Mattarella, Asterisco Oleggio).

Comitato novarese ‘Mettiamoci in gioco’

“Un gruppo di Consiglieri regionali di maggioranza ha presentato una proposta di legge per cancellare la normativa attuale che regola il gioco d’azzardo, eliminando il distanziometro sulle slot machine che prevede anche la possibilità, per le amministrazioni locali, di regolare l’orario di accensione delle slot. Questo è un passo indietro inaccettabile che depotenzia il ruolo dei Comuni nella tutela della
salute pubblica e che li esporrà a nuove ondate di ricorsi da parte dei gestori.
La nuova proposta prevede un ‘distanziometro’ assai più lasco e, soprattutto, valido solo per le nuove installazioni di slot machines.
I Consiglieri quindi affermano che la Regione può e deve regolare la materia ma, di fatto, ne svuotano l’azione.

A nostro avviso la diffusione della ludopatia, un problema drammatico e un costo economico per la collettività, verrà aumentata se la proposta dei Consiglieri verrà accettata dalla Regione Piemonte.
Ma perché si vuole contrapporre un’iniziativa politica alle evidenze scientifiche? Perché danneggiare i Piemontesi?
Per i Consiglieri promotori della riforma, la ragione è tutelare l’occupazione del settore ma essi non forniscono cifre o dati in proposito, mentre ve ne sono circa i benefici che la legge attuale procura ai Piemontesi in termini di risparmio, di salute personale e familiare.

Questi dati sono forniti da IRES Piemonte, istituto di ricerca che fa capo alla Regione Piemonte (e non a questo comitato) e sono disponibili in rete. Come mai i Consiglieri promotori non li conoscono?
Riteniamo che sia più che giusto tutelare i lavoratori del settore ma questo non deve avvenire alimentando sovraindebitamento, usura e ludopatia nella popolazione più fragile, meno tutelata, che vive nelle periferie e che è già stata duramente colpita dalla pandemia.
La legge attuale non proibisce il gioco ma lo allontana dai luoghi della vita quotidiana, tutelando i minori, i disoccupati, le casalinghe e i pensionati.
Chiediamo pertanto alla Regione Piemonte di fermarsi a riflettere: sta tutelando l’interesse, la salute e le finanze dei Piemontesi sostenendo una proposta che contrasta clamorosamente con l’efficacia della legge attuale?
Rivolgiamo inoltre un appello ai Sindaci e alle forze politiche della Provincia di Novara affinché i Consigli comunali approvino ordini del giorno a tutela dell’attuale legge regionale contro il gioco d’azzardo patologico”.

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