Commercialista a processo per falsa dichiarazione, assolto

Commercialista a processo per falsa dichiarazione, assolto
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NOVARA, Per ‘colpa’ della legge Severino del 2012, norma che riunisce disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione, e delle sue tante e articolate applicazioni, un commercialista novarese di una sessantina d’anni è finito a processo per falsa dichiarazione.

Un procedimento che, svolto con rito abbreviato, ha visto il professionista, che ha vissuto con molta sofferenza questa vicenda, uscirne con un’assoluzione perché il fatto non costituisce reato. Il processo ha avuto luogo in questi giorni a Palazzo Fossati, sede del Tribunale di Novara. Ad assistere il commercialista, l’avvocato Alessandro Brustia.

In una delle ultime tornate amministrative, il professionista aveva deciso di candidarsi in un Comune della provincia e, nel fare questo, aveva dichiarato di non essere in una situazione di incandidabilità. In realtà è emerso poi come l’uomo avesse un precedente risalente al 1995, vicenda per la quale aveva patteggiato e che con ogni probabilità aveva anche dimenticato. La legge Severino prevede, tra le altre cose, che se si ha una condanna non ci si può candidare a Enti locali. L’avvocato Brustia ha sostenuto come la condanna rimediata dal professionista, un patteggiamento con pena sospesa, non rientrasse nelle categorie per le quali, per la legge Severino, il sessantenne sarebbe stato incandidabile. "L’incandidabilità - ha sostenuto - avviene solo a determinate condizioni. E nel nostro caso mancavano gli elementi che portavano il mio assistito a essere incandidabile. Il professionista non ha quindi mentito".

mo.c.

NOVARA, Per ‘colpa’ della legge Severino del 2012, norma che riunisce disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione, e delle sue tante e articolate applicazioni, un commercialista novarese di una sessantina d’anni è finito a processo per falsa dichiarazione.

Un procedimento che, svolto con rito abbreviato, ha visto il professionista, che ha vissuto con molta sofferenza questa vicenda, uscirne con un’assoluzione perché il fatto non costituisce reato. Il processo ha avuto luogo in questi giorni a Palazzo Fossati, sede del Tribunale di Novara. Ad assistere il commercialista, l’avvocato Alessandro Brustia.

In una delle ultime tornate amministrative, il professionista aveva deciso di candidarsi in un Comune della provincia e, nel fare questo, aveva dichiarato di non essere in una situazione di incandidabilità. In realtà è emerso poi come l’uomo avesse un precedente risalente al 1995, vicenda per la quale aveva patteggiato e che con ogni probabilità aveva anche dimenticato. La legge Severino prevede, tra le altre cose, che se si ha una condanna non ci si può candidare a Enti locali. L’avvocato Brustia ha sostenuto come la condanna rimediata dal professionista, un patteggiamento con pena sospesa, non rientrasse nelle categorie per le quali, per la legge Severino, il sessantenne sarebbe stato incandidabile. "L’incandidabilità - ha sostenuto - avviene solo a determinate condizioni. E nel nostro caso mancavano gli elementi che portavano il mio assistito a essere incandidabile. Il professionista non ha quindi mentito".

mo.c.

 

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