"Consegnateci i cellulari, o rimborsateci"

"Consegnateci i cellulari, o rimborsateci"
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NOVARA - Letteralmente un diluvio di segnalazioni, proteste, lamentele. Non appena giovedì scorso il “Corriere di Novara” è arrivato in edicola, e sui siti primanovara.it e oknovara.it sono contestualmente apparsi i relativi “lanci” del servizio sullo Zion Smart Shop (uscito poi integralmente anche on line), è stata l’apoteosi: già avevamo raccolto un fiume di testimonianze su cellulari ordinati, pagati, ma non consegnati entro i termini concordati, ma a quel punto siamo stati letteralmente subissati di nuovi casi, tutti praticamente uguali. In due parole: clienti da tutta Italia (centinaia? migliaia?) che nei mesi scorsi, attirati da prezzi a dir poco allettanti, hanno ordinato e pagato on line sul sito dello Zion Smart Shop telefonini o anche pc, hanno atteso i 15 giorni medi lavorativi ma della consegna nemmeno l’ombra. Contestualmente quasi impossibile contattare il negozio per telefono, e alle mail e raccomandate nessuna risposta. La sede è in viale Volta 30: andandoci di persona (e non tutti possono, visto che la clientela è nazionale) si trova sì il titolare, Davinio Zanetti, ma (dopo una consueta fila) si ottengono sostanzialmente solo rassicurazioni, promesse, impegni di consegne «nei prossimi giorni». Idem per chi chiede il rimborso di quanto pagato. Qualcuno, che forse aveva letto solo parzialmente o frettolosamente il nostro servizio, se l’è presa anche con il “Corriere”, reo forse di aver raccolto anche le spiegazioni (o presunte tali) di Zanetti. Certo, sono apparse poco convincenti («macchè truffe, solo qualche ritardo cui gradualmente porremo rimedio, e di certo non ci aiuta l’isterismo collettivo causato da una campagna sul web contro di noi»), e di sicuro lo stesso deve spiegare anche tante altre cose (basta dare una occhiata ai post sui nostri siti), ma di certo una testata giornalistica - l’unica tra l’altro che ha sollevato il caso nero su bianco, addirittura a livello nazionale - non può scadere in commenti e prese di posizione (eufemismo) passibili di querela. Altri ci hanno ringraziato. Il punto è chiaro, chiarissimo, e lo abbiamo sottolineato: ci sono centinaia o forse migliaia di clienti che possono documentare di aver pagato ma di essere ancora in attesa, da mesi, della merce (o del rimborso). Comprensibile che non credano più alle parole, e alle promesse, di Zanetti. Il quale, forse, più convincenti spiegazioni potrebbe eventualmente fornirle alla magistratura. Per ora sostiene di averle fornite all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, che ha aperto un procedimento istruttorio. Ne dà notizia la stessa Agcm sul Bollettino n.10/2015 del 30/03/2015, nell’ambito del settore “Pratiche commerciali scorrette”. Segnalazioni da parte di clienti risulta siano state inviate anche al Comune di Novara e alla Camera di commercio, mentre (sul web) in molti sostengono di aver presentato vere e proprie denunce (viceversa Zanetti dice di aver denunciato chi a suo avviso sempre sul web avrebbe orchestrato una campagna diffamatoria contro di lui). A onor del vero qualche cliente ci ha detto di aver ricevuto la merce nei modi e nei tempi convenuti, mentre altri con enormi ritardi. Ma resta la mole di coloro i quali sono in attesa da mesi, e nemmeno riescono a contattare Zanetti. Il quale con noi è stato laconico: «I clienti in attesa hanno ragione, ne sono cosciente, ma si tratta solo di avere fiducia e un po’ di pazienza: tutti verranno soddisfatti. Mi impegno a far fronte a tutti gli ordini ma i miracoli li fa solo Gesù. E’ peraltro nell’interesse di tutti non toglierci l’ossigeno». Ma ora servirebbero i fatti. I tanti in attesa pare abbiano esaurito la pazienza. Vogliono sapere dove sono finiti i loro soldi, pretendono a questo punto quanto ordinato, oppure il rimborso. Come andrà a finire? 

Paolo Viviani

NOVARA - Letteralmente un diluvio di segnalazioni, proteste, lamentele. Non appena giovedì scorso il “Corriere di Novara” è arrivato in edicola, e sui siti primanovara.it e oknovara.it sono contestualmente apparsi i relativi “lanci” del servizio sullo Zion Smart Shop (uscito poi integralmente anche on line), è stata l’apoteosi: già avevamo raccolto un fiume di testimonianze su cellulari ordinati, pagati, ma non consegnati entro i termini concordati, ma a quel punto siamo stati letteralmente subissati di nuovi casi, tutti praticamente uguali. In due parole: clienti da tutta Italia (centinaia? migliaia?) che nei mesi scorsi, attirati da prezzi a dir poco allettanti, hanno ordinato e pagato on line sul sito dello Zion Smart Shop telefonini o anche pc, hanno atteso i 15 giorni medi lavorativi ma della consegna nemmeno l’ombra. Contestualmente quasi impossibile contattare il negozio per telefono, e alle mail e raccomandate nessuna risposta. La sede è in viale Volta 30: andandoci di persona (e non tutti possono, visto che la clientela è nazionale) si trova sì il titolare, Davinio Zanetti, ma (dopo una consueta fila) si ottengono sostanzialmente solo rassicurazioni, promesse, impegni di consegne «nei prossimi giorni». Idem per chi chiede il rimborso di quanto pagato. Qualcuno, che forse aveva letto solo parzialmente o frettolosamente il nostro servizio, se l’è presa anche con il “Corriere”, reo forse di aver raccolto anche le spiegazioni (o presunte tali) di Zanetti. Certo, sono apparse poco convincenti («macchè truffe, solo qualche ritardo cui gradualmente porremo rimedio, e di certo non ci aiuta l’isterismo collettivo causato da una campagna sul web contro di noi»), e di sicuro lo stesso deve spiegare anche tante altre cose (basta dare una occhiata ai post sui nostri siti), ma di certo una testata giornalistica - l’unica tra l’altro che ha sollevato il caso nero su bianco, addirittura a livello nazionale - non può scadere in commenti e prese di posizione (eufemismo) passibili di querela. Altri ci hanno ringraziato. Il punto è chiaro, chiarissimo, e lo abbiamo sottolineato: ci sono centinaia o forse migliaia di clienti che possono documentare di aver pagato ma di essere ancora in attesa, da mesi, della merce (o del rimborso). Comprensibile che non credano più alle parole, e alle promesse, di Zanetti. Il quale, forse, più convincenti spiegazioni potrebbe eventualmente fornirle alla magistratura. Per ora sostiene di averle fornite all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, che ha aperto un procedimento istruttorio. Ne dà notizia la stessa Agcm sul Bollettino n.10/2015 del 30/03/2015, nell’ambito del settore “Pratiche commerciali scorrette”. Segnalazioni da parte di clienti risulta siano state inviate anche al Comune di Novara e alla Camera di commercio, mentre (sul web) in molti sostengono di aver presentato vere e proprie denunce (viceversa Zanetti dice di aver denunciato chi a suo avviso sempre sul web avrebbe orchestrato una campagna diffamatoria contro di lui). A onor del vero qualche cliente ci ha detto di aver ricevuto la merce nei modi e nei tempi convenuti, mentre altri con enormi ritardi. Ma resta la mole di coloro i quali sono in attesa da mesi, e nemmeno riescono a contattare Zanetti. Il quale con noi è stato laconico: «I clienti in attesa hanno ragione, ne sono cosciente, ma si tratta solo di avere fiducia e un po’ di pazienza: tutti verranno soddisfatti. Mi impegno a far fronte a tutti gli ordini ma i miracoli li fa solo Gesù. E’ peraltro nell’interesse di tutti non toglierci l’ossigeno». Ma ora servirebbero i fatti. I tanti in attesa pare abbiano esaurito la pazienza. Vogliono sapere dove sono finiti i loro soldi, pretendono a questo punto quanto ordinato, oppure il rimborso. Come andrà a finire? 

Paolo Viviani

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