Il caso

Contagi Covid sul posto di lavoro in aumento in provincia di Novara

I dati ufficiali vengono dall'ultimo rapporto Inail

Contagi Covid sul posto di lavoro in aumento in provincia di Novara
Pubblicato:
Aggiornato:

Contagi Covid in aumento sul posto di lavoro. Il caso fa discutere in provincia di Novara e in tutto il Piemonte.

Contagi Covid sul posto di lavoro in aumento

Non sono certo rassicuranti i dati che giungono dall'ultima analisi dell'Inail riferita al mondo del lavoro. La notizia è stata resa nota dallo studio Rödl & Partner, esperto in privacy & labour compliance, che ha commentato l'ultimo rapporto ufficiale secondo il quale a Novara e provincia sono stati registrati ultimamente 1.527 casi di contagio da Covid sul luogo di lavoro. Tra questi 1.132 sono riferiti a donne e 395 a uomini. In totale l'8,1% dei contagi su tutto il territorio piemontese.

Lo scenario nazionale

A livello italiano i contagi da Coronavirus del recente rapporto Inail hanno superato la soglia dei 131mila casi. In questo scenario il Piemonte rappresenta il 14,1% del totale. "L’impasse – dice l’avvocato Irene Pudda di Rödl & Partner, esperta in privacy & labour compliance – è dovuta al fatto che il datore di lavoro non è autorizzato a comunicare ai colleghi il nominativo di un dipendente risultato positivo. L’azienda è tenuta a fornire all’ATS le informazioni necessarie perché quest’ultima possa assolvere ai compiti previsti dalla normativa emergenziale e, contemporaneamente, ha facoltà di domandare ai possibili contatti stretti di lasciare cautelativamente i locali aziendali, ma è l’ATS che ha la potestà di contattare i lavoratori per poi applicare le opportune misure di quarantena".

Si rischia di agevolare i contagi

"Il rischio - spiegano dallo studio - è che così facendo le aziende lascino operativi interi reparti o uffici con il pericolo di diffusione del virus, non solo tra i dipendenti che sono stati a contatto diretto con il soggetto contagiato, ma anche tra i loro famigliari e i conoscenti". "Tuttavia non si può fare diversamente – chiarisce l’avvocato Pudda di Rödl & Partner – la procedura è volta a tutelare la privacy del lavoratore risultato positivo al coronavirus. Certo, come è facile immaginare, procedere alla disinfezione della postazione di lavoro, delle attrezzature utilizzate e degli spazi comuni frequentati dal dipendente, domandare ai possibili contatti stretti di lasciare cautelativamente i locali aziendali, nonché isolare o chiudere gli uffici in cui il dipendente ha lavorato garantendone allo stesso tempo la totale riservatezza è di difficile applicazione".

Nel dettaglio della rilevazione dell’Inail in Piemonte le denunce di infortunio causa Covid-19 sono per il 51,8% dei casi localizzate nella provincia di Torino con 9.779 infortuni, seguita da Cuneo con 2.764 casi (14,7%), Alessandria con 1.888 (10%), Novara con 1.527 casi (8,1%), Asti con 1.006 casi (5,3 %), Verbano-Cusio-Ossola con 801 casi (4,2%), Vercelli con 632 casi (3,4%), Biella con 467 casi (2,5%).

 

Seguici sui nostri canali