Cordoglio a Romentino e nel Messinese per la scomparsa di Vincenzino Ricciardo
ROMENTINO - Con una folta partecipazione della sua comunità d'origine, Ficarra nel Messinese, parenti e amici hanno dato l'ultimo saluto a Vincenzino Ricciardo, l'imprenditore scomparso sabato scorso all’età di 76 anni: i funerali sono stati celebrati martedì mattina nella chiesa parrocchiale di Romentino. Abitava in zona Torre Mandelli, nella campagna romentinese, dove gestiva la sua attività di cavatore che negli anni lo ha portato a ingrandire notevolmente gli insediamenti dedicati all'attività estrattiva. Ricciardo, che lascia nel dolore la moglie Maria, i fratelli Pietro e Carmelo, si è spento dopo alcuni mesi di malattia. Nei giorni scorsi le sue condizioni sono peggiorate, ma solo qualche giorno fa, alla fine di luglio, aveva partecipato a una serata alla festa della Madonnina. Lui, originario della Sicilia, era fortemente legato a Romentino, comunità in cui si era trasferito dal Vigevanese e dove ha voluto essere sepolto. Tra le lacrime, al termine delle esequie, il cognato Ciccio ha ricordato la lunga strada percorsa da Ricciardo: «Voi tutti sapete chi era, chi è. È arrivato a Vigevano con una valigia di cartone ma grazie alla sua forza e alla sua volontà è riuscito a creare una azienda che, diventata sempre più grande, gli ha regalato tante soddisfazioni». Nonostante fosse residente al Nord da tempo, l'imprenditore aveva mantenuto stretti legami con la sua comunità di origine: lo dimostra la presenza di numerosi rappresentanti dell'Associazione Religiosa Vergine Santissima Annunziata di Ficarra che Ricciardo aveva fondato, come ha ricordato il cognato citando anche il sodalizio Ficarra 2000 di cui era presidente. A officiare le esequie don Antonio Soddu: «La celebrazione prende la forma della memoria. Quello che avete vissuto con Vincenzino riempie oggi i vostri cuori». Dal Vigevanese Ricciardo si era trasferito negli anni Ottanta a Romentino dove alla prima cava aperta si erano aggiunti altri siti per l'attività estrattiva: diventato il primo proprietario terriero di Romentino, gestiva una casa di caccia e aveva acquistato una parte della Cascina Torre Mandelli. Il suo lavoro lo ha portato negli anni anche ad avere diverse controversie con il Comune in merito a irregolarità e inadempienze nell’esercizio dell’attività di escavazione, tra azioni legali e ricorsi. «Il personaggio – sono parole del sindaco Alessio Biondo - ha caratterizzato parte degli ultimi anni della vita romentinese. Avevamo iniziato un rapporto per andare a una regolarizzazione di tutta la situazione dell’intero comparto, cosa che Ricciardo stava facendo. Speriamo che l’attività di famiglia possa continuare pensando ai numerosi occupati di Romentino nelle cave dell’imprenditore».
e.gr.
ROMENTINO - Con una folta partecipazione della sua comunità d'origine, Ficarra nel Messinese, parenti e amici hanno dato l'ultimo saluto a Vincenzino Ricciardo, l'imprenditore scomparso sabato scorso all’età di 76 anni: i funerali sono stati celebrati martedì mattina nella chiesa parrocchiale di Romentino. Abitava in zona Torre Mandelli, nella campagna romentinese, dove gestiva la sua attività di cavatore che negli anni lo ha portato a ingrandire notevolmente gli insediamenti dedicati all'attività estrattiva. Ricciardo, che lascia nel dolore la moglie Maria, i fratelli Pietro e Carmelo, si è spento dopo alcuni mesi di malattia. Nei giorni scorsi le sue condizioni sono peggiorate, ma solo qualche giorno fa, alla fine di luglio, aveva partecipato a una serata alla festa della Madonnina. Lui, originario della Sicilia, era fortemente legato a Romentino, comunità in cui si era trasferito dal Vigevanese e dove ha voluto essere sepolto. Tra le lacrime, al termine delle esequie, il cognato Ciccio ha ricordato la lunga strada percorsa da Ricciardo: «Voi tutti sapete chi era, chi è. È arrivato a Vigevano con una valigia di cartone ma grazie alla sua forza e alla sua volontà è riuscito a creare una azienda che, diventata sempre più grande, gli ha regalato tante soddisfazioni». Nonostante fosse residente al Nord da tempo, l'imprenditore aveva mantenuto stretti legami con la sua comunità di origine: lo dimostra la presenza di numerosi rappresentanti dell'Associazione Religiosa Vergine Santissima Annunziata di Ficarra che Ricciardo aveva fondato, come ha ricordato il cognato citando anche il sodalizio Ficarra 2000 di cui era presidente. A officiare le esequie don Antonio Soddu: «La celebrazione prende la forma della memoria. Quello che avete vissuto con Vincenzino riempie oggi i vostri cuori». Dal Vigevanese Ricciardo si era trasferito negli anni Ottanta a Romentino dove alla prima cava aperta si erano aggiunti altri siti per l'attività estrattiva: diventato il primo proprietario terriero di Romentino, gestiva una casa di caccia e aveva acquistato una parte della Cascina Torre Mandelli. Il suo lavoro lo ha portato negli anni anche ad avere diverse controversie con il Comune in merito a irregolarità e inadempienze nell’esercizio dell’attività di escavazione, tra azioni legali e ricorsi. «Il personaggio – sono parole del sindaco Alessio Biondo - ha caratterizzato parte degli ultimi anni della vita romentinese. Avevamo iniziato un rapporto per andare a una regolarizzazione di tutta la situazione dell’intero comparto, cosa che Ricciardo stava facendo. Speriamo che l’attività di famiglia possa continuare pensando ai numerosi occupati di Romentino nelle cave dell’imprenditore».
e.gr.