Coronavirus Fase 2: i trasporti piemontesi ripartono
L'assessore Gabusi: «Bene il coordinamento tra Regioni e il superamento dei colori politici. Ma dal Governo aspettiamo ancora risposte».
Coronavirus Fase 2: i trasporti piemontesi ripartono in coordinamento con Liguria, Lombardia e Valle d’Aosta. L’assessore Gabusi: «Bene il coordinamento tra Regioni e il superamento dei colori politici. Ma dal Governo aspettiamo ancora risposte».
Coronavirus Fase 2: i trasporti ripartono
«Siamo al debutto della Fase 2: in Piemonte da lunedì prossimo ripartirà il 45 – 50% dei bus e treni. Un piano di ripresa dei servizi consistente, ma graduale, che il Piemonte ha voluto avviare, ma non da solo. Non stiamo andando in ordine sparso, anzi il coordinamento con i nostri vicini è stato fondamentale per capire come affrontare questa nuova fase». Commenta così l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte Marco Gabusi le dichiarazioni di PD Liguria, PD Piemonte, Gruppo PD Regione Liguria e Gruppo PD Regione Piemonte relative ad un mancato coordinamento tra le Regioni.
«La ripresa del servizio di trasporto pubblico – prosegue l’Assessore Gabusi – è un tema su cui stiamo lavorando di concerto con tutti i territori limitrofi. Liguria, Lombardia e Valle d’Aosta sono i nostri interlocutori quotidiani: vogliamo ripartire coordinati con l’obiettivo di dare un servizio utile a chi dovrà muoversi già nei prossimi giorni e, soprattutto successivamente, in vista del graduale riavvio delle attività nelle prossime settimane, fino alla riapertura delle scuole a settembre».
“Più chiarezza dal Governo”
Il superamento dei colori politici è un elemento sempre più importante nella creazione delle condizioni per superare l’epidemia. Ma dal governo ci si aspetta maggior chiarezza. «Come accade spesso in questo periodo – sottolinea l’Assessore Gabusi – lavoriamo con grande spirito di collaborazione con tutte le parti politiche e confidiamo di poter proseguire così con l’obiettivo di ripartire davvero in tutta sicurezza. Proprio sulla sicurezza vorremmo dal Governo maggior chiarezza: non possiamo pensare che le aziende siano responsabili dei controlli a bordo dei mezzi per far valere le regole sul distanziamento sociale, così come non ha ancora chiarito chi si accollerà l’extra costo per le aziende dovuto alla mancata bigliettazione per la ridotta capienza a bordo.
Le aziende, a partire da Trenitalia, ma anche tutte le imprese locali che erogano servizi di trasporto pubblico, hanno dimostrato ampia disponibilità per potenziare le misure di sicurezza, dall’igienizzazione all’allestimento a posti ridotti della Fase 2, ma dal punto di vista economico vanno sostenute. Non possono essere lasciate da sole.
Non nascondiamo che ci sono problemi di cassa per tutte le aziende di trasporto pubblico; come Regione Piemonte stiamo centellinando le risorse cercando un equilibrio per tutti i soggetti per poter dare il servizio ai cittadini senza far crollare le aziende. Abbiamo chiesto 600 milioni ma non ci sono state certezze dal Ministro dei Trasporti: vedremo se ci saranno nuove notizie nel decreto di maggio».