ospedale Maggiore di novara

Coronavirus, nessun nuovo ricovero in terapia intensiva

Il sindaco Canelli: «L'emergenza non è finita: non bisogna abbassare la guardia. Restate a casa».

Coronavirus, nessun nuovo ricovero in terapia intensiva
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Coronavirus: nessun nuovo ricovero in terapia intensiva all'ospedale Maggiore di Novara. Ed è il quarto giorno di seguito. E' questo, insieme alle sette persone dimesse a domicilio, il dato positivo che emerge dal bollettino di oggi, sabato 4 aprile 2020, dell'azienda ospedaliero universitaria.

Costante il numero di ricoverati

Resta costante il numero dei pazienti covid positivi ricoverati: sono 186, di cui 80 di Novara (ieri erano 73), 82 della provincia, 16 del resto del Piemonte e 8 da fuori regione. Tredici i nuovi ricoveri rispetto a ieri.
Quattro i decessi verificatisi tra la serata di ieri e il pomeriggio di oggi: si tratta di persone del 1938 e 1946 (ieri) e  del 1949 e 1926 (oggi), una delle quali di Novara. Complessivamente, sale quindi a 130 il totale dei deceduti presso l'ospedale "Maggiore", 48 i novaresi.

Canelli: «L'emergenza non è finita»

«Si consolida il trend di minore pressione nei ricoveri: siamo passati da oltre 30 al giorno a una media di 10-12 - commenta il sindaco Alessandro Canelli - E il fatto che per il quarto giorno consecutivo non ci siano nuovi accessi in terapia intensiva è molto importante. Ma questo non ci deve far abbassare la guardia, assolutamente. Dobbiamo continuare ad essere rigorosi nel rispetto delle misure di contenimento, perché solo così riusciremo ad allentare la morsa della diffusione del virus. Bisogna sacrificarsi ancora un po' e, nonostante le belle giornate, restare a casa. E' il comportamento individuale che fa la differenza». Anche perché i controlli delle forze dell'ordine continuano: «Solo ieri - ha detto Canelli - sono state controllate più di 500 persone».

Un nuovo medico inviato dalla Protezione civile

Intanto, ha preso servizio ieri, venerdì, presso l’azienda ospedaliero-universitaria di Novara il dottor Francesco De Laurenzi (nella foto), assegnato all’Aou dalla Protezione civile a sostegno dell’attività ospedaliera in questo particolare momento. Specialista in ematologia e medicina generale, 45 anni, arriva da Roma: è uno dei 300 volontari selezionati, fra 8 mila che avevano presentato domanda, dalla Protezione civile.
«Ho presentato domanda –spiega – perché intendo dare una mano ai colleghi del nord in questa situazione d’emergenza».
Presterà servizio per almeno 21 giorni, rinnovabili a seconda delle esigenze.
l.c.

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