Emergenza sanitaria

Covid hotel: in provincia di Novara saranno disponibili 65 camere

Gli albergatori hanno messo a disposizione le prime strutture per ospitare asintomatici e paucisintomatici

Covid hotel: in provincia di Novara saranno disponibili 65 camere
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Covid hotel: la Regione fa il punto della situazione sulle proposte accolte dagli albergatori per la messa a disposizione di strutture che ospitino positivi sintomatici o paucisintomatici.

Covid hotel: l'appello della Regione e le risposte degli albergatori

"Sono 63 gli alberghi del Piemonte - fanno sapere dalla Regione - che ad oggi hanno risposto alla manifestazione di interesse pubblicata la scorsa settimana dall’Unità di crisi, per mettere a disposizione le proprie stanze per l’accoglienza di pazienti covid dimissibili dagli ospedali, ma ancora positivi e quindi impossibilitati a rientrare al proprio domicilio, e di pazienti covid asintomatici o paucisintomatici che non possono efficacemente essere isolati nel proprio nucleo famigliare. In tutto, le camere messe a disposizione sono 2271, che possono accogliere uno o più pazienti, sulla base delle specifiche situazioni, così suddivise per provincia: 34 Alessandria; 20 Asti; 57 Biella; 61 Cuneo; 65 Novara; 1644 Torino; 90 Vercelli; 300 Vco". I contratti con le diverse strutture saranno firmati in queste ore dagli incaricati di Palazzo Lascaris e altri alberghi si faranno probabilmente avanti nei prossimi giorni. L'obiettivo è quello di trovare un posto letto per ogni 4.000 residenti.

Chi lavorerà nelle strutture?

"All’interno degli alberghi - specificano da Torino - l’assistenza verrà assicurata da operatori che abbiano o stiano conseguendo una qualifica da oss, oppure abbiano un attestato di qualifica di assistente domiciliare, un diploma di tecnico dei servizi socio-sanitari, una laurea in educazione professionale, o persone che abbiano svolto per almeno sei messi assistenza al domicilio di anziani non autosufficienti, figure per reclutare le quali la Regione ha anche aperto una nuova procedura di manifestazione d’interesse. Le eventuali necessità di cura verranno garantite da medici e infermieri delle Asl stesse".

Il commento dell'assessore Icardi

L'obiettivo per la Regione è quello di prevedere uno spazio che garantisca una "boccata d'ossigeno" per le famiglie e le comunità maggiormente colpite. "Con questa misura - dichiara l’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi - l’amministrazione regionale intende contribuire a fare in modo che il ricovero ospedaliero sia limitato ai soli casi in cui questo sia effettivamente necessario, al fine di mantenere la piena funzionalità dei servizi sanitari essenziali. Inoltre, si fornisce una risposta concreta a quelle persone, che, risultate positive al virus, abbiano bisogno di un luogo dove trascorrere la quarantena, per evitare di trasmetterlo ai famigliari".

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