Cucciolo di capriolo salvato da Anpana

Cucciolo di capriolo salvato da Anpana
Pubblicato:

NOVARA – Sempre più ritrovamenti di cuccioli di caprioli abbandonati in boschi o prati.

E’ quanto sta registrando in questi primi quindici giorni di giugno l’Anpana Novara. Sono state molte le telefonate ricevute al Comando delle Guardie Ecozoofile per richieste di intervento di questa tipologia. Non ultima, la chiamata per “Fortuna”, che Anpana ha consegnato al Wwf di Vanzago dopo che alcuni privati l’hanno raccolta, immaginandola sofferente in quanto immobile al bordo di un boschetto. E’ stata consegnata in tarda serata alla Clinica Veterinaria di Castelletto Ticino.

Della piccola si è presa cura la veterinaria Elena Buffardi di Montrigiasco (Novara), alimentandola amorevolmente con il latte di capra. Racconta Francesco Ragusa, responsabile delle Guardie: “Superata la fase notturna la veterinaria ci ha chiesto di intervenire presso la propria abitazione. La piccola è stata adagiata in uno scatolone con della paglia”.

Reattiva e in buona salute, ha trascorso il viaggio tranquilla con le Guardie Ecozoofile che le fornivano il biberon.

Al centro recupero Wwf ha trovato altri 2 giovani ungulati arrivati qualche giorno prima. Terminato lo svezzamento seguirà la reintroduzione in natura nel parco. Ragusa ricorda come “avvicinandosi, accarezzando o prelevando piccoli di capriolo, cervo o daino, si mette a repentaglio la loro vita. L’abbandono è solo apparente e momentaneo, la madre nasconde il cucciolo nell’erba per difenderlo dai predatori (uomo compreso) mentre lei si allontana per nutrirsi. Ritornerà a recuperare il figliolo. Il mese di giugno coincide con il periodo delle nascite - conclude Ragusa - Quando ci imbattiamo in un cucciolo pensiamo, con le migliori intenzioni di doverlo salvare. Così facendo non si salva, ma si condanna perché non sempre riesce a sopravvivere allo stress; dalla cattura alla corretta alimentazione, fino al problema, qualora si salvasse, di mantenere la selvaticità senza essere stati imprintati dall’uomo. Inoltre il prelievo di cuccioli di cervidi è vietato dalla L. 157/92 norme per la protezione della fauna selvatica”.

mo.c.


NOVARA – Sempre più ritrovamenti di cuccioli di caprioli abbandonati in boschi o prati.

E’ quanto sta registrando in questi primi quindici giorni di giugno l’Anpana Novara. Sono state molte le telefonate ricevute al Comando delle Guardie Ecozoofile per richieste di intervento di questa tipologia. Non ultima, la chiamata per “Fortuna”, che Anpana ha consegnato al Wwf di Vanzago dopo che alcuni privati l’hanno raccolta, immaginandola sofferente in quanto immobile al bordo di un boschetto. E’ stata consegnata in tarda serata alla Clinica Veterinaria di Castelletto Ticino.

Della piccola si è presa cura la veterinaria Elena Buffardi di Montrigiasco (Novara), alimentandola amorevolmente con il latte di capra. Racconta Francesco Ragusa, responsabile delle Guardie: “Superata la fase notturna la veterinaria ci ha chiesto di intervenire presso la propria abitazione. La piccola è stata adagiata in uno scatolone con della paglia”.

Reattiva e in buona salute, ha trascorso il viaggio tranquilla con le Guardie Ecozoofile che le fornivano il biberon.

Al centro recupero Wwf ha trovato altri 2 giovani ungulati arrivati qualche giorno prima. Terminato lo svezzamento seguirà la reintroduzione in natura nel parco. Ragusa ricorda come “avvicinandosi, accarezzando o prelevando piccoli di capriolo, cervo o daino, si mette a repentaglio la loro vita. L’abbandono è solo apparente e momentaneo, la madre nasconde il cucciolo nell’erba per difenderlo dai predatori (uomo compreso) mentre lei si allontana per nutrirsi. Ritornerà a recuperare il figliolo. Il mese di giugno coincide con il periodo delle nascite - conclude Ragusa - Quando ci imbattiamo in un cucciolo pensiamo, con le migliori intenzioni di doverlo salvare. Così facendo non si salva, ma si condanna perché non sempre riesce a sopravvivere allo stress; dalla cattura alla corretta alimentazione, fino al problema, qualora si salvasse, di mantenere la selvaticità senza essere stati imprintati dall’uomo. Inoltre il prelievo di cuccioli di cervidi è vietato dalla L. 157/92 norme per la protezione della fauna selvatica”.

mo.c.


Seguici sui nostri canali