Cyberbullismo, un appello da Novara: “Non stravolgete la legge approvata in Senato”

Cyberbullismo, un appello da Novara: “Non stravolgete la legge approvata in Senato”
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NOVARA, Da disegno di legge per prevenire e contrastare il cyberbullismo ed essere d’aiuto ai minori che ne sono vittima a una norma ‘ammazza-web’, che mette il bavaglio a chiunque, occupandosi del tema che dovrebbe essere il principale, i minori, in forma molto residuale. E’ quello che rischia di diventare il Ddl 1269, prima firmataria la senatrice novarese del Pd, Elena Ferrara, con il passaggio alla Camera, dove il disegno di legge è il 3139. A Montecitorio, a luglio, il Ddl è stato ritoccato nelle Commissioni Giustizia e Affari sociali; modifiche che ne hanno stravolto l’obiettivo iniziale e che, se poi approvate, trasformeranno quello che, per molti, era una farfalla in un bruco. Come scrive l’avvocato novarese Antonio Costa Barbè in un suo commento intitolato “La Metamorfosi”, «sarà il compiersi di un’orrenda metamorfosi contro natura: la farfalla che diventa bruco. Sarà un BLOB senza fine. Non deve accadere».Modifiche che, come spiega Ferrara, «stanno innescando una serie di reazioni e iniziative da parte di professionisti, esperti e addetti ai lavori. Obiettivo, tornare allo spirito del disegno di legge approvato all’unanimità in Senato. Molto, in particolare, si sta facendo a Novara, da dove il Ddl è partito, dove abbiamo vissuto la morte di Carolina Picchio, vittima, appunto, di cyberbullismo». Tra le azioni proposte una lettera-appello a cura di Paolo Picchio, padre di Carolina, e dell’avvocato Anna Livia Pennetta, presidente della sezione novarese di CamMiNo (Camera nazionale avvocati per la famiglia e i minorenni). Una prima raccolta sarà inviata a Roma per il 12, ma le firme si potranno apporre anche dopo. “Quanto sta avvenendo – si legge - è uno stravolgimento dell’impianto originario della proposta di legge, con finalità repressive e censorie a discapito di quelle educative e preventive e una generalizzazione dei precetti legislativi che si estendono anche ai maggiorenni… A più di tre anni dalla scomparsa di Carolina, l'intenso lavoro intrapreso a sua memoria rischia di essere vanificato”.Monica Curino

NOVARA, Da disegno di legge per prevenire e contrastare il cyberbullismo ed essere d’aiuto ai minori che ne sono vittima a una norma ‘ammazza-web’, che mette il bavaglio a chiunque, occupandosi del tema che dovrebbe essere il principale, i minori, in forma molto residuale. E’ quello che rischia di diventare il Ddl 1269, prima firmataria la senatrice novarese del Pd, Elena Ferrara, con il passaggio alla Camera, dove il disegno di legge è il 3139. A Montecitorio, a luglio, il Ddl è stato ritoccato nelle Commissioni Giustizia e Affari sociali; modifiche che ne hanno stravolto l’obiettivo iniziale e che, se poi approvate, trasformeranno quello che, per molti, era una farfalla in un bruco. Come scrive l’avvocato novarese Antonio Costa Barbè in un suo commento intitolato “La Metamorfosi”, «sarà il compiersi di un’orrenda metamorfosi contro natura: la farfalla che diventa bruco. Sarà un BLOB senza fine. Non deve accadere».Modifiche che, come spiega Ferrara, «stanno innescando una serie di reazioni e iniziative da parte di professionisti, esperti e addetti ai lavori. Obiettivo, tornare allo spirito del disegno di legge approvato all’unanimità in Senato. Molto, in particolare, si sta facendo a Novara, da dove il Ddl è partito, dove abbiamo vissuto la morte di Carolina Picchio, vittima, appunto, di cyberbullismo». Tra le azioni proposte una lettera-appello a cura di Paolo Picchio, padre di Carolina, e dell’avvocato Anna Livia Pennetta, presidente della sezione novarese di CamMiNo (Camera nazionale avvocati per la famiglia e i minorenni). Una prima raccolta sarà inviata a Roma per il 12, ma le firme si potranno apporre anche dopo. “Quanto sta avvenendo – si legge - è uno stravolgimento dell’impianto originario della proposta di legge, con finalità repressive e censorie a discapito di quelle educative e preventive e una generalizzazione dei precetti legislativi che si estendono anche ai maggiorenni… A più di tre anni dalla scomparsa di Carolina, l'intenso lavoro intrapreso a sua memoria rischia di essere vanificato”.Monica Curino

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