Dà fuoco al negozio per ottenere la polizza assicurativa, nei guai un indiano

Dà fuoco al negozio per ottenere la polizza assicurativa, nei guai un indiano
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NOVARA, Nelle prime ore della mattina di venerdì 4 agosto, gli Agenti della Squadra Mobile della Questura di Novara sono intervenuti in un minimarket gestito da cittadini indiani posto in viale Manzoni, a seguito della segnalazione di un incendio. Sul posto erano già presenti i Vigili del Fuoco e il sopralluogo effettuato da personale della Polizia Scientifica, anch’essa sul posto, permetteva di accertare la natura dolosa dello stesso e in particolare alcuni elementi riconducibili al possibile coinvolgimento del titolare dell’attività commerciale.

Infatti, l’incendio si era sviluppato nello scantinato adibito a magazzino, dal quale si accede da una scala interna al negozio e su tale scala erano presenti cubetti di “diavolina”, un acceleratore usato per accendere il fuoco. Inoltre, nel locale adibito alla vendita erano presenti più cataste di mobili di legno, posizionati in maniera tale da far sviluppare più velocemente il fuoco. Il locale aveva anche la porta d’ingresso aperta e non forzata, con la chiave inserita nella serratura dal lato esterno e una delle vetrine risultava in frantumi. Sul luogo erano presenti tre soggetti, uno dei quali aveva allertato le Forze dell’Ordine, che venivano escussi dagli Agenti della Squadra Mobile e riferivano di aver visto un soggetto di origine indiana sopraggiungere a piedi ed entrare nel negozio; subito dopo essi raccontavano di aver visto arrivare un furgone, di aver visto la vetrina andare in frantumi e poi l’uomo uscire e salire sul furgone che si allontanava rapidamente.

A questo punto gli Agenti della Squadra Mobile rintracciavano l’uomo di origine indiana, che i soggetti ascoltati riconoscevano come S.D., gestore del negozio e marito dell’intestataria della licenza. L’uomo, incalzato dalle domande dei poliziotti e viste le palesi incongruenze di quanto accertato dai fatti, ammetteva la propria responsabilità diretta. Egli avrebbe dato fuoco al negozio per incassare il premio dell’assicurazione, gonfiando spropositatamente il valore della merce presente.

In proposito si sottolinea che S.D., nel preparare gli inneschi, li posizionava non solo nello scantinato, ma anche al piano terra, proprio in prossimità di una derivazione dell’energia elettrica. Pertanto, se non fosse prontamente intervenuto personale dei Vigili del Fuoco, allertato dai testimoni presenti, l’incendio sarebbe divampato anche al piano terreno provocando gravissimo pericolo per l’incolumità di tutti i residenti nella palazzina, che non possiede scale di sicurezza esterne e conta abitanti per la maggior parte anziani. Inoltre, i vetri frantumati con la forte esplosione giungevano fin sul marciapiede di fronte al negozio, con il rischio di ferire eventuali passanti.

Infine, nelle dichiarazioni rese alla Polizia l’uomo si lasciava sfuggire il fatto che il locale era privo di energia elettrica, in quanto l’ente fornitore avrebbe bloccato da tempo il contatore per morosità. Tuttavia, gli investigatori riscontravano che all’interno del negozio era presente un congelatore perfettamente funzionante. Dunque, giungeva sul posto un tecnico dell’Enel al fine di chiarire se fosse in atto un collegamento fraudolento nell’impianto. Le verifiche effettuate consentivano di accertare che era stato realizzato un allaccio fraudolento tra il contatore Enel ed il contatore del negozio, cessato da oltre un anno. Si sottolinea come, in un primo momento, il gestore aveva tentato di giustificare la presenza di energia elettrica all’interno del negozio, quale effetto di un generatore di corrente portatile, ovviamente non presente sul posto. Inoltre, il fatto che il contatore fosse bloccato da oltre un anno lasciava intendere la piena consapevolezza del gestore di aver creato un sistema di prelievo fraudolento di energia elettrica.

Pertanto, gli Agenti della Squadra Mobile della Questura procedevano all’arresto del gestore del minimarket per furto aggravato di energia elettrica e ad indagarlo per il reato di incendio. Nella mattinata odierna il GIP della Procura di Novara ha convalidato l’arresto, a seguito di udienza con rito direttissimo, disponendo anche la misura dell’obbligo di firma trisettimanale. L’uomo è stato altresì diffidato dal Questore di Novara.

mo

NOVARA, Nelle prime ore della mattina di venerdì 4 agosto, gli Agenti della Squadra Mobile della Questura di Novara sono intervenuti in un minimarket gestito da cittadini indiani posto in viale Manzoni, a seguito della segnalazione di un incendio. Sul posto erano già presenti i Vigili del Fuoco e il sopralluogo effettuato da personale della Polizia Scientifica, anch’essa sul posto, permetteva di accertare la natura dolosa dello stesso e in particolare alcuni elementi riconducibili al possibile coinvolgimento del titolare dell’attività commerciale.

Infatti, l’incendio si era sviluppato nello scantinato adibito a magazzino, dal quale si accede da una scala interna al negozio e su tale scala erano presenti cubetti di “diavolina”, un acceleratore usato per accendere il fuoco. Inoltre, nel locale adibito alla vendita erano presenti più cataste di mobili di legno, posizionati in maniera tale da far sviluppare più velocemente il fuoco. Il locale aveva anche la porta d’ingresso aperta e non forzata, con la chiave inserita nella serratura dal lato esterno e una delle vetrine risultava in frantumi. Sul luogo erano presenti tre soggetti, uno dei quali aveva allertato le Forze dell’Ordine, che venivano escussi dagli Agenti della Squadra Mobile e riferivano di aver visto un soggetto di origine indiana sopraggiungere a piedi ed entrare nel negozio; subito dopo essi raccontavano di aver visto arrivare un furgone, di aver visto la vetrina andare in frantumi e poi l’uomo uscire e salire sul furgone che si allontanava rapidamente.

A questo punto gli Agenti della Squadra Mobile rintracciavano l’uomo di origine indiana, che i soggetti ascoltati riconoscevano come S.D., gestore del negozio e marito dell’intestataria della licenza. L’uomo, incalzato dalle domande dei poliziotti e viste le palesi incongruenze di quanto accertato dai fatti, ammetteva la propria responsabilità diretta. Egli avrebbe dato fuoco al negozio per incassare il premio dell’assicurazione, gonfiando spropositatamente il valore della merce presente.

In proposito si sottolinea che S.D., nel preparare gli inneschi, li posizionava non solo nello scantinato, ma anche al piano terra, proprio in prossimità di una derivazione dell’energia elettrica. Pertanto, se non fosse prontamente intervenuto personale dei Vigili del Fuoco, allertato dai testimoni presenti, l’incendio sarebbe divampato anche al piano terreno provocando gravissimo pericolo per l’incolumità di tutti i residenti nella palazzina, che non possiede scale di sicurezza esterne e conta abitanti per la maggior parte anziani. Inoltre, i vetri frantumati con la forte esplosione giungevano fin sul marciapiede di fronte al negozio, con il rischio di ferire eventuali passanti.

Infine, nelle dichiarazioni rese alla Polizia l’uomo si lasciava sfuggire il fatto che il locale era privo di energia elettrica, in quanto l’ente fornitore avrebbe bloccato da tempo il contatore per morosità. Tuttavia, gli investigatori riscontravano che all’interno del negozio era presente un congelatore perfettamente funzionante. Dunque, giungeva sul posto un tecnico dell’Enel al fine di chiarire se fosse in atto un collegamento fraudolento nell’impianto. Le verifiche effettuate consentivano di accertare che era stato realizzato un allaccio fraudolento tra il contatore Enel ed il contatore del negozio, cessato da oltre un anno. Si sottolinea come, in un primo momento, il gestore aveva tentato di giustificare la presenza di energia elettrica all’interno del negozio, quale effetto di un generatore di corrente portatile, ovviamente non presente sul posto. Inoltre, il fatto che il contatore fosse bloccato da oltre un anno lasciava intendere la piena consapevolezza del gestore di aver creato un sistema di prelievo fraudolento di energia elettrica.

Pertanto, gli Agenti della Squadra Mobile della Questura procedevano all’arresto del gestore del minimarket per furto aggravato di energia elettrica e ad indagarlo per il reato di incendio. Nella mattinata odierna il GIP della Procura di Novara ha convalidato l’arresto, a seguito di udienza con rito direttissimo, disponendo anche la misura dell’obbligo di firma trisettimanale. L’uomo è stato altresì diffidato dal Questore di Novara.

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