Dea del “San Biagio”: i sindaci ossolani non cedono

Dea del “San Biagio”: i sindaci ossolani non cedono
Pubblicato:
Aggiornato:

DOMODOSSOLA - L’Ossola pretende che venga mantenuto il presidio ospedaliero del San Biagio di Domodossola. E ha intenzione di portare, con forza, le sue convinzioni a conoscenza direttamente del Ministro della Sanità Beatrice Lorenzin, alla quale i sindaci della valle hanno intenzione di spiegare le loro ragioni, con un incontro urgente la cui richiesta è stata avanzata al termine delle tre ore di riunione a Domodossola presso la sede dell’ex Comunità montana delle Valli dell’Ossola. Trentasei primi cittadini su 38 (assenti Mergozzo e Vogogna) hanno alla fine del vertice di martedì sera approvato e condiviso un documento unitario, su proposta iniziale del sindaco di Premosello Chiovenda Giuseppe Monti che, con alcune integrazioni, prevede la richiesta alla Regione di un impegno per la salvare il Dea del San Biagio e un incontro, come si ricordava, con l’esponente dell’esecutivo di Renzi. Non ha invece riscosso pareri unanime la proposta del sindaco di Domodossola, pronto a rassegnare le proprie dimissioni in caso di chiusura del Dea domese: solo 17 primi cittadini hanno appoggiato la linea di Cattrini (per lo più di centrodestra). Il sindaco domese, che s’è definito “disobbediente” rispetto al suo partito, il Pd, da cui si è smarcato in questa scelta, ha motivato la sua decisione come una volontà di lavorare e agire esclusivamente per il bene del territorio.

Marco De Ambrosis

DOMODOSSOLA - L’Ossola pretende che venga mantenuto il presidio ospedaliero del San Biagio di Domodossola. E ha intenzione di portare, con forza, le sue convinzioni a conoscenza direttamente del Ministro della Sanità Beatrice Lorenzin, alla quale i sindaci della valle hanno intenzione di spiegare le loro ragioni, con un incontro urgente la cui richiesta è stata avanzata al termine delle tre ore di riunione a Domodossola presso la sede dell’ex Comunità montana delle Valli dell’Ossola. Trentasei primi cittadini su 38 (assenti Mergozzo e Vogogna) hanno alla fine del vertice di martedì sera approvato e condiviso un documento unitario, su proposta iniziale del sindaco di Premosello Chiovenda Giuseppe Monti che, con alcune integrazioni, prevede la richiesta alla Regione di un impegno per la salvare il Dea del San Biagio e un incontro, come si ricordava, con l’esponente dell’esecutivo di Renzi. Non ha invece riscosso pareri unanime la proposta del sindaco di Domodossola, pronto a rassegnare le proprie dimissioni in caso di chiusura del Dea domese: solo 17 primi cittadini hanno appoggiato la linea di Cattrini (per lo più di centrodestra). Il sindaco domese, che s’è definito “disobbediente” rispetto al suo partito, il Pd, da cui si è smarcato in questa scelta, ha motivato la sua decisione come una volontà di lavorare e agire esclusivamente per il bene del territorio.

Marco De Ambrosis

Seguici sui nostri canali