Delitto di Ida Lagrutta: Stentardo tradito da alcune lettere

Delitto di Ida Lagrutta: Stentardo tradito da alcune lettere
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NOVARA, Tradito da alcune lettere scritte in carcere, dove si trova per l’omicidio compiuto a Oleggio nel settembre 2014, quando aveva ucciso un’anziana, Maria Rosa Milani. Lettere mai spedite e in cui Salvatore Stentardo, 58 anni, già condannato all’ergastolo per il delitto avvenuto in una cascina alla periferia di Oleggio, parla di un bottino nascosto. Questo uno degli elementi che hanno portato gli inquirenti a identificare l’uomo come l’assassino anche di Ida Lagrutta, la donna aggredita con un corpo contundente mai trovato nel suo ComproOro di corso Risorgimento, a Novara, il 18 novembre 2011 e morta dieci giorni dopo in ospedale senza aver ripreso coscienza. Il tutto un giorno prima del suo compleanno.E’ quanto emerso questa mattina, venerdì 25 giugno, in una conferenza stampa in Procura, alla presenza tra gli altri dei pm Onelio Dodero, applicato alla locale Procura in attesa che venga nominato il sostituto del procuratore capo Francesco Saluzzo, ora alla guida della Procura generale di Torino, Ciro Caramore e Giovanni Caspani, del comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Giovanni Spirito e del colonnello Maurilio Liore, alla guida del Reparto operativo. Altra novità, annunciata oggi, il coinvolgimento nell’episodio ai danni della gioielliera di una seconda persona, sulla quale gli inquirenti non hanno voluto dire molto di più. “Potrebbe essere un uomo come anche una donna. Le indagini sono tutt’ora in corso”.A portare a Stentardo, dunque, le indagini effettuate in occasione del delitto Milani. Non solo le lettere, ma anche il fatto che l’uomo fosse conosciuto nei dintorni della zona del ComproOro, dove era solito transitare. Stentardo, tra l’altro, era stato arrestato per altre faccende proprio una decina di giorni dopo l’aggressione a Ida Lagrutta, il 25 novembre 2011. Dodero: “Abbiamo risolto un grave fatto di sangue. Stentardo aveva aggredito Ida Lagrutta con ferocia. I carabinieri, con assoluta professionalità, assieme ai pm Caspani e Caramore, sono giunti a una soluzione importante. In questi uffici non dimentichiamo mai nulla. E’ un nostro dovere fondamentale: dobbiamo dare risposta alla domanda di giustizia e risposta ai famigliari. Quindi non dimentichiamo. Lo diciamo ai famigliari delle vittime, ma anche ai responsabili di reati”. Un esito che la Procura e i carabinieri vogliono dedicare al brigadiere Giancarlo Cabiati, morto a inizio di quest’anno dopo una lunga malattia. “Aveva lavorato alle indagini per il delitto di Oleggio – ha riferito Caspani – e aveva già intuito che Stentardo era in qualche modo coinvolto nella vicenda del ComproOro”. Stentardo, messo alle strette, ha confessato.Monica Curino
Per saperne di più, leggi il Corriere di Novara in edicola sabato 25 giugno

NOVARA, Tradito da alcune lettere scritte in carcere, dove si trova per l’omicidio compiuto a Oleggio nel settembre 2014, quando aveva ucciso un’anziana, Maria Rosa Milani. Lettere mai spedite e in cui Salvatore Stentardo, 58 anni, già condannato all’ergastolo per il delitto avvenuto in una cascina alla periferia di Oleggio, parla di un bottino nascosto. Questo uno degli elementi che hanno portato gli inquirenti a identificare l’uomo come l’assassino anche di Ida Lagrutta, la donna aggredita con un corpo contundente mai trovato nel suo ComproOro di corso Risorgimento, a Novara, il 18 novembre 2011 e morta dieci giorni dopo in ospedale senza aver ripreso coscienza. Il tutto un giorno prima del suo compleanno.E’ quanto emerso questa mattina, venerdì 25 giugno, in una conferenza stampa in Procura, alla presenza tra gli altri dei pm Onelio Dodero, applicato alla locale Procura in attesa che venga nominato il sostituto del procuratore capo Francesco Saluzzo, ora alla guida della Procura generale di Torino, Ciro Caramore e Giovanni Caspani, del comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Giovanni Spirito e del colonnello Maurilio Liore, alla guida del Reparto operativo. Altra novità, annunciata oggi, il coinvolgimento nell’episodio ai danni della gioielliera di una seconda persona, sulla quale gli inquirenti non hanno voluto dire molto di più. “Potrebbe essere un uomo come anche una donna. Le indagini sono tutt’ora in corso”.A portare a Stentardo, dunque, le indagini effettuate in occasione del delitto Milani. Non solo le lettere, ma anche il fatto che l’uomo fosse conosciuto nei dintorni della zona del ComproOro, dove era solito transitare. Stentardo, tra l’altro, era stato arrestato per altre faccende proprio una decina di giorni dopo l’aggressione a Ida Lagrutta, il 25 novembre 2011. Dodero: “Abbiamo risolto un grave fatto di sangue. Stentardo aveva aggredito Ida Lagrutta con ferocia. I carabinieri, con assoluta professionalità, assieme ai pm Caspani e Caramore, sono giunti a una soluzione importante. In questi uffici non dimentichiamo mai nulla. E’ un nostro dovere fondamentale: dobbiamo dare risposta alla domanda di giustizia e risposta ai famigliari. Quindi non dimentichiamo. Lo diciamo ai famigliari delle vittime, ma anche ai responsabili di reati”. Un esito che la Procura e i carabinieri vogliono dedicare al brigadiere Giancarlo Cabiati, morto a inizio di quest’anno dopo una lunga malattia. “Aveva lavorato alle indagini per il delitto di Oleggio – ha riferito Caspani – e aveva già intuito che Stentardo era in qualche modo coinvolto nella vicenda del ComproOro”. Stentardo, messo alle strette, ha confessato.

Monica Curino
Per saperne di più, leggi il Corriere di Novara in edicola sabato 25 giugno

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