Delitto di Marita, ha confessato il fratello Massimiliano

Delitto di Marita, ha confessato il fratello Massimiliano
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NOVARA, Massimiliano Tomasoni, 47 anni, è giunto in Procura a Novara qualche minuto dopo le 9,20 di questa mattina, giovedì 24 novembre, accompagnato dal suo legale di fiducia, l'avvocato Guido Pignatti del Foro di Vigevano. Aveva un incontro fissato qualche minuto dopo davanti al pm Nicola Serianni, titolare dell'inchiesta sull'omicidio della sorella, Maria Rita (Marita) Tomasoni, uccisa con oltre 20 coltellate nella sua abitazione di via Cavallari 8 lo scorso 9 novembre.

L'uomo, che era indagato per il delitto,  ha confessato di essere l’autore dell'aggressione mortale alla sorella.

Tomasoni è rimasto dinanzi agli inquirenti sino alle 12 circa. E' poi uscito su un'auto dei Carabinieri.

A quanto risulterebbe, il 47enne era stato ripreso più volte dalle telecamere della zona, in particolare da quelle di un negozio, e anche durante il percorso che, da Cassolnovo, dove abita con i famigliari, l'ha portato alla casa della sorella. A incastrarlo, sembrerebbe, anche le celle telefoniche. Ora si cercano l'arma e i vestiti sporchi, di cui l'uomo si era velocemente liberato.

Monica Curino

NOVARA, Massimiliano Tomasoni, 47 anni, è giunto in Procura a Novara qualche minuto dopo le 9,20 di questa mattina, giovedì 24 novembre, accompagnato dal suo legale di fiducia, l'avvocato Guido Pignatti del Foro di Vigevano. Aveva un incontro fissato qualche minuto dopo davanti al pm Nicola Serianni, titolare dell'inchiesta sull'omicidio della sorella, Maria Rita (Marita) Tomasoni, uccisa con oltre 20 coltellate nella sua abitazione di via Cavallari 8 lo scorso 9 novembre.

L'uomo, che era indagato per il delitto,  ha confessato di essere l’autore dell'aggressione mortale alla sorella.

Tomasoni è rimasto dinanzi agli inquirenti sino alle 12 circa. E' poi uscito su un'auto dei Carabinieri.

A quanto risulterebbe, il 47enne era stato ripreso più volte dalle telecamere della zona, in particolare da quelle di un negozio, e anche durante il percorso che, da Cassolnovo, dove abita con i famigliari, l'ha portato alla casa della sorella. A incastrarlo, sembrerebbe, anche le celle telefoniche. Ora si cercano l'arma e i vestiti sporchi, di cui l'uomo si era velocemente liberato.

Monica Curino

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