Delitto di via Cavallari: si attendono i risultati dei Ris

NOVARA, Il lavoro dei Ris è terminato venerdì sera nella casa di via Cavallari 8, dove mercoledì mattina Maria Rita Tomasoni, invalida di 52 anni, è stata uccisa da qualcuno con almeno una ventina di colpi da arma da taglio, probabilmente un coltello di grandi dimensioni, che gli inquirenti stanno ancora cercando. Le ferite all’addome, alla schiena e al collo.I militari del Ris e i colleghi del Nucleo rilievi scientifici di Novara hanno trovato, nella casa su tre livelli, diverse tracce. Saranno ora esaminate nei laboratori e nei prossimi giorni potrebbero dare risultati importanti per l’indagine e per individuare l’autore di un così brutale delitto. Tante e profonde le ferite inferte alla donna. I militari dell’Arma, coordinati dal pm Nicola Serianni, indagano a 360 gradi, non escludono alcuna pista. In questi giorni si stanno ascoltando vicini di casa, conoscenti e famigliari. Dalla casa i carabinieri hanno portato via diversi oggetti utili alle indagini, tra cui un telefono cellulare. Nell’abitazione, dove la coppia teneva tutti i soldi, non è stato asportato nulla, se non pochi contanti. Come sta sempre più emergendo, la 52enne ha probabilmente aperto lei al suo assassino. Probabilmente, un conoscente. Ora, quindi, mentre le indagini dei militari novaresi continuano, si attendono le prove più significative, quelle del Dna.mo.c.Per saperne di più, leggi il Corriere di Novara in edicola lunedì 14 novembre
NOVARA, Il lavoro dei Ris è terminato venerdì sera nella casa di via Cavallari 8, dove mercoledì mattina Maria Rita Tomasoni, invalida di 52 anni, è stata uccisa da qualcuno con almeno una ventina di colpi da arma da taglio, probabilmente un coltello di grandi dimensioni, che gli inquirenti stanno ancora cercando. Le ferite all’addome, alla schiena e al collo.I militari del Ris e i colleghi del Nucleo rilievi scientifici di Novara hanno trovato, nella casa su tre livelli, diverse tracce. Saranno ora esaminate nei laboratori e nei prossimi giorni potrebbero dare risultati importanti per l’indagine e per individuare l’autore di un così brutale delitto. Tante e profonde le ferite inferte alla donna. I militari dell’Arma, coordinati dal pm Nicola Serianni, indagano a 360 gradi, non escludono alcuna pista. In questi giorni si stanno ascoltando vicini di casa, conoscenti e famigliari. Dalla casa i carabinieri hanno portato via diversi oggetti utili alle indagini, tra cui un telefono cellulare. Nell’abitazione, dove la coppia teneva tutti i soldi, non è stato asportato nulla, se non pochi contanti. Come sta sempre più emergendo, la 52enne ha probabilmente aperto lei al suo assassino. Probabilmente, un conoscente. Ora, quindi, mentre le indagini dei militari novaresi continuano, si attendono le prove più significative, quelle del Dna.mo.c.Per saperne di più, leggi il Corriere di Novara in edicola lunedì 14 novembre