Delitto Gabasio, il 5 aprile Andrea Corallo davanti al gup

Delitto Gabasio, il 5 aprile Andrea Corallo davanti al gup
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NOVARA - Udienza preliminare il prossimo 5 aprile, davanti al giudice Angela Nutini, per Andrea Corallo, il 27enne fermato per il delitto di Davide Gabasio, muratore di 47 anni e ‘patrigno’ del giovane, omicidio avvenuto il 14 marzo scorso in un appartamento all’ottavo piano di via Juvarra 5, alla Rizzottaglia. Nelle scorse settimane il pm Nicola Serianni aveva chiesto il rinvio a giudizio per il giovane, che è stato assistito sin da subito dall’avvocato Annalisa Lipari. L’avviso di chiusura di indagini risale, invece, alla scorsa metà di novembre. Al giovane, scarcerato a maggio e attualmente ospite da parenti, il pm contesta l’omicidio preterintenzionale (ossia al di là delle intenzioni). Un’accusa riqualificata già nel momento in cui è stato scarcerato e meno grave rispetto all’accusa iniziale, che era di omicidio volontario aggravato dai futili motivi.

L’avvocato del giovane sta vagliando la possibilità di chiedere per il suo assistito il giudizio abbreviato, rito che si svolge allo stato degli atti e che consente, in caso di condanna, una pena ridotta di un terzo.

mo.c.

leggi il servizio sul Corriere di Novara di sabato 27 febbraio

NOVARA - Udienza preliminare il prossimo 5 aprile, davanti al giudice Angela Nutini, per Andrea Corallo, il 27enne fermato per il delitto di Davide Gabasio, muratore di 47 anni e ‘patrigno’ del giovane, omicidio avvenuto il 14 marzo scorso in un appartamento all’ottavo piano di via Juvarra 5, alla Rizzottaglia. Nelle scorse settimane il pm Nicola Serianni aveva chiesto il rinvio a giudizio per il giovane, che è stato assistito sin da subito dall’avvocato Annalisa Lipari. L’avviso di chiusura di indagini risale, invece, alla scorsa metà di novembre. Al giovane, scarcerato a maggio e attualmente ospite da parenti, il pm contesta l’omicidio preterintenzionale (ossia al di là delle intenzioni). Un’accusa riqualificata già nel momento in cui è stato scarcerato e meno grave rispetto all’accusa iniziale, che era di omicidio volontario aggravato dai futili motivi.

L’avvocato del giovane sta vagliando la possibilità di chiedere per il suo assistito il giudizio abbreviato, rito che si svolge allo stato degli atti e che consente, in caso di condanna, una pena ridotta di un terzo.

mo.c.

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