Dice che i militari l’hanno picchiato: a processo per calunnia

Dice che i militari l’hanno picchiato: a processo per calunnia
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NOVARA – Assolto negli scorsi mesi dall’accusa di aver rapinato un supermercato di Fara Novarese, un 40enne di Sizzano si trova ora a processo con l’accusa di calunnia nei confronti di alcuni carabinieri.
L’ultima udienza giovedì mattina in Tribunale a Novara. I fatti risalgono all’agosto del 2008 nell’Ovest Ticino. L’uomo, stando all’accusa, era uscito da un ristorante senza pagare, fermato dai militari, pare avesse dato in escandescenze, prima direttamente in strada, quindi in caserma, tanto a Trecate, quanto poi a Novara, dove era stato trasferito. Aveva picchiato la testa contro la vettura dell’Arma. Successivamente aveva riferito di essere stato picchiato. Un fatto che, non avendo trovato conferma (l’uomo sostiene ancora questa tesi), ha portato il 40enne alla sbarra per calunnia. In aula sono stati escussi alcuni dei militari che quel giorno l’avevano arrestato. «Ha reagito, ma l’abbiamo fermato senza alzare le mani – sostengono – Ha fatto tutto da sé. Gli abbiamo chiesto di sottoporsi alla prova dell’etilometro, ma non ha voluto. Ci ha subito risposto male, insultandoci. Ci ha detto: “Che cosa volete? Ho fatto rapine per quattro anni e mai mi avete fermato, continuerò a farle”». L’udienza è stata aggiornata all’11 febbraio 2016.

mo.c.

NOVARA – Assolto negli scorsi mesi dall’accusa di aver rapinato un supermercato di Fara Novarese, un 40enne di Sizzano si trova ora a processo con l’accusa di calunnia nei confronti di alcuni carabinieri.
L’ultima udienza giovedì mattina in Tribunale a Novara. I fatti risalgono all’agosto del 2008 nell’Ovest Ticino. L’uomo, stando all’accusa, era uscito da un ristorante senza pagare, fermato dai militari, pare avesse dato in escandescenze, prima direttamente in strada, quindi in caserma, tanto a Trecate, quanto poi a Novara, dove era stato trasferito. Aveva picchiato la testa contro la vettura dell’Arma. Successivamente aveva riferito di essere stato picchiato. Un fatto che, non avendo trovato conferma (l’uomo sostiene ancora questa tesi), ha portato il 40enne alla sbarra per calunnia. In aula sono stati escussi alcuni dei militari che quel giorno l’avevano arrestato. «Ha reagito, ma l’abbiamo fermato senza alzare le mani – sostengono – Ha fatto tutto da sé. Gli abbiamo chiesto di sottoporsi alla prova dell’etilometro, ma non ha voluto. Ci ha subito risposto male, insultandoci. Ci ha detto: “Che cosa volete? Ho fatto rapine per quattro anni e mai mi avete fermato, continuerò a farle”». L’udienza è stata aggiornata all’11 febbraio 2016.

mo.c.

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